Parte 2 - Capitolo 1

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III

Passano alcuni giorni. Will guida il suo fuoristrada, in compagnia solamente dei suoi cd preferiti, lungo un rettilineo stradale che sulle colline costeggia il mare. Il caldo è sempre lo stesso, anzi, a giorni è più intenso. La velocità è sostenuta, l'assenza di traffico e la linearità della strada lo permettono. Mancano poche giornate e poi si torna al lavoro.

Solo Will è ancora in vacanza nella sua casa a ridosso dellaspiaggia, Ted e Steve hanno già ripreso da una settimana, Joseph non ha maismesso. Un tratto montuoso, tutto curve e tornanti, su di un lato, molti metripiù sotto, si scorge il colore azzurro e a volte verdastro del mare dal quale affiorano degli scogli appuntiti. Nell'aria si sente il profumo del sale e la musica ad alto volume della radio nella macchina di Will. Le note di "Zombie" cantata da "The Cranberries" avvolgono la corsa avventurosa della sua auto lungo la costiera. Tutto sembra tranquillo, sembra...

Il cellulare collegato alla macchina comincia a squillare...

«Pronto, chi parla?» risponde Will con il vivavoce.

«Hai mai pensato alla morte?» qualcuno gli domanda «Hai mai pensato al senso della vita?»

«Chi parla?» chiede lui «Steve, Joseph, iniziate a sentire la mia mancanza?»

«Hai mai pensato al dolore degli altri?» insiste la voce.

«Senti! Tu hai mai pensato che potresti rompere con tutte queste domande!» esclama Will «Perché non ti ritiri sul Tibet a cercare delle risposte a tutti questi tuoi quesiti?»

«Sono compiaciuto che la cosa ti diverta perché, non ti nascondo, che mi sto per divertire anche io.»

La comunicazione viene troncata bruscamente.

«Ma vai al diavolo!» esclama Will mentre rialza il volume del suo stereo.

È giorno, ma, improvvisamente, si fa come notte, sembra un eclissi solare. Will, dal suo fuoristrada con il tettino aperto, alza gli occhi al cielo e si accorge del grosso stormo di uccelli neri che aveva come oscurato il sole. Tanti, chissà da dove spuntati e verso quale luogo diretti... di certo c'è solo una cosa, che sono tutti morti. Ombre e corpi putrefatti di uccelli in volo fanno da scia sopra la macchina di Will, il quale accelera ancora di più per togliersi da sopra l'infernale visione. Il cd sembra incantato e ripete sempre la stessa parola "Zombie... Zombie...".

«Oddio, il caldo mi sta facendo impazzire... o non è il caldo... è un male... oddio...»

Will perde la testa e, poco dopo, il controllo della macchina, finendo ad una curva giù per la scarpata a picco sul mare.

L'auto esplode, dopo un impatto violento contro una roccia, e le fiamme si alzano alte quasi fino in cielo. L'immenso stormo di uccelli fantasma si dirige, ora, verso la cittadina di Southvillage.

Sono le tre del pomeriggio dell'ultimo giorno di agosto. Un blackout, lungo ed improvviso, permette a Ted di staccare con due ore di anticipo dal lavoro. Entusiasmato si può concedere una visita al bar e poi rincasare tranquillo per godersi una partita serale in televisione, sempre se torna la luce. Sale sulla sua utilitaria bianca e si incammina verso il centro della città. Lungo il tragitto incrocia un chiosco di fiori, portarne qualcuno a Rosy renderebbe la giornata ancora più speciale. Dopo un'ora la sua auto è parcheggiata davanti la sua abitazione. Ted è alla porta con in mano le chiavi, un mazzo di rose e quasi ubriaco al punto giusto. Ora è dentro la casa, la luce è tornata...

«Rosy... Rosy... Tom» chiama tenuamente Ted, prima all'ingresso, poi in cucina, quindi in soggiorno.

Non c'è nessuno, solo il giradischi acceso che suona ad alto volume vecchie canzoni di Frank Sinatra.

GHOSTS EMPIRE - L'IMPERO DEI FANTASMIWo Geschichten leben. Entdecke jetzt