96 CAPITOLO

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Il marchio iniziò tremendamente a farmi male, il che significava che ero in pericolo o meglio, che tutti noi lo eravamo. Sentii qualcosa muoversi alle mie spalle così mi girai di scatto e notai un piccolo coltello fluttuante puntato verso di me. Sembrava una scena da film fantasy, ma era tutto reale, mi avvicinai ad esso e lo bloccai, ma più cercavo di allontanarlo da me più questo mi spingeva facendomi così indietreggiare. Quel potere aveva una forza inaudita. "Cazzo..." Dissi ponendo resistenza con tutte le mie forze, ma ad un certo punto inciampai e caddi all'indietro, ma continuai a tenere il coltello bloccato e lontano da me. Intanto gli altri si divertivano quasi a correre qua e la e far esplodere tutti quei cuori. Peter notò la mia difficoltà a respingere quel coltello intento ad uccidermi e si precipitò da me.

"Nancy!" Urlò il mio nome e arrivato da me cercò un modo per fermare la magia che controllava il coltello.

"Peter, fa presto!" Dissi stringendo i denti, ormai il coltello era a pochi centimetri dal mio viso, ma improvvisamente vidi Stefan arrivare che come una furia, afferrò il coltello con i suoi affilati zanne e lo lanciò via facendolo infilzare in un albero. Lentamente mi alzai tenendomi la spalla dolorante. "Grazie al cielo." Dissi ansimando.

"Sono finiti, non ce ne sono più, siamo finalmente liberi dalla magia nera, almeno quella che attaccava il nostro piccolo regno." Disse David.

"Finalmente è tutto finito, pensi che potremo tranquillamente ritornare a casa adesso?" Gli chiese Peter.

"Non lo so, c'è ancora qualcosa che non mi piace." Gli rispose David guardandosi intorno.

"Le collane adesso sono spente, non rilevano nessuna traccia di magia, ed io in tutto ciò non vi sono stata d'aiuto." Dissi irritata.

"Non eri nelle condizioni adatte per aiutarci, non fartene una colpa." Disse Peter.

"Lo so ma..." Improvvisamente sentimmo Stefan ululare. "Stefan!" Tutti ci precipitammo da lui e quando lo facemmo ci chiedemmo cosa gli fosse successo. "Stefan, cosa ti prende? Hai visto qualcosa?" Gli chiesi guardandolo.

"Nancy, credo proprio di si." Disse Peter, io lo guardai e lui mi indicò il punto in cui avrei dovuto guardare. Davanti a noi c'era un enorme muro fatto di rocce e nel suo centro regnava un enorme cuore che pulsava.

"Oddio, come fa ad essere così grande?" Chiesi rivolgendomi a David.

"Quello non è un semplice cuore di strega come quelli che abbiamo incontrato fino a poco fa, questo appartiene alla regina, una delle streghe più potenti al mondo." Ci spiegò David.

"Immagino che non sarà semplice eliminarlo." Disse Peter guardandolo.

"Infatti è così, probabilmente questa potrebbe anche essere la nostra ultima battaglia. Lo cercavamo da anni io, la mia famiglia ed altri cacciatori, ma non siamo mai riusciti a trovarlo, mai nessuno avrebbe immaginato che si trovasse qui a Morthal. È lei che controlla tutte le altre streghe, bisogna eliminare questo per far si che tutto finisca davvero." Disse David.

"Non hai risposto alla mia domanda. Perché non è della stessa dimensione di tutti gli altri? Non credo che la regina delle streghe fosse un gigante." Gli chiesi guardandolo.

"Infatti non lo era, il suo cuore è molto più grande degli altri perché oltre a contenere l'immenso potere della strega, racchiude in esso l'anima stessa della regina, mantenendola così in "vita"." Disse David.

"Bene, allora mettiamocela tutta, siamo in quattro e lei è da sola, riusciremo ad eliminarla e mettere fine a tutta questa storia." Disse Peter.

"In questo caso, non credo che conti la maggioranza numerica, ma faremo del nostro meglio per far si che questa non sia la nostra ultima battaglia." Disse David.

"Per ucciderla occorre qualcosa in particolare?" Chiesi a David.

"Assolutamente no, è una strega come tutte le altre, ma più forte, quindi il ferro e il fuoco andrà più che bene anche per lei." Disse David.

"Bene, allora iniziamo." Dissi voltandomi verso quell'enorme cuore, ma non appena terminai la frase, qualcosa mi tirò verso la parete che per qualche misteriosa ragione riuscii ad attraversare come se fossi un fantasma.

"Nancy!" Urlò Peter vedendo quella scena, poi si avvicinò alla parete e iniziò a tastare in giro per trovare un modo per oltrepassare quelle fitte mura. "Nancy! Se puoi sentirmi, fammi capire che stai bene!" Ma non ricevette alcuna risposta. "Nancy!" Urlò ancora battendo le mani contro le mura. Intanto dall'altra parte della parete, non riuscii a capire cosa stesse succedendo, mi sentii avvolta da un piacevole tepore, mi sentii come chiusa in un guscio, tutto intorno a me era come sparito e le voci dei ragazzi diventavano sempre più cupe e lontane. Chiusi lentamente gli occhi e lasciai che quella strana sensazione mi cullasse.

Change Of Life.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora