•Non ho paura delle critiche•

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ANDREA POV'S
Eravamo rimasti alla scena del bacio., giusto.
Allora da lì ovviamente le cose sarebbero dovute andare per il meglio.. ma le domande, per una coppia come noi, erano sempre difficili, ancora più difficile era la risposta.

Quella mattina volevamo passarla insieme, per recuperare quei "giorni persi".
Così decidemmo di stare nella stanza e parlare, mentre ovviamente giocavamo alla play.
«Sai? Stavo pensando a come fare quando, beh.. Scenderemo dalla nave. Tu sei di Milano, io Roma..» chiesi per rompere il ghiaccio mentre sceglieva il personaggio di FIFA.
Mi guardò poi fissò la finestra della camera.« Cazzo ti importa..»
«Che razza di risposta è Ale?» chiesi
«...Andrea, ci vogliono 2 giorni, per tornare. Cioè tra due giorni noi saremo sulla terra ferma.. Tu andrai per la tua strada io per la mia..» disse serio portandosi il bicchiere di acqua alle labbra.
«E perché? Dimmi ti piacciono le ragazze ora, o magari un altro ragazzo è questo è il modo di allontanarmi?» gli chiesi davvero confuso. Era cambiato tantissimo.
All'inizio era lui che voleva stare con me, ora è il contrario, io faccio di tutto per tenerlo, ma sembra che scivola sempre via.
«Non ho detto questo.. Tu mi piaci.. Ma .. Non so, te non pensi che forse è stato più che altro un'avventura ?» chiese guardandomi negli occhi, mettendo il gioco in pausa.
«Cosa(?) Senti se non fosse stato per te, io ora.. Non starei con un maschio.. Cioè sarei con una ragazza, ovviamente ad ubriacarmi, ma tu mi hai cambiato! Lo capisci? Ora cosa vuoi, che ti dimentichi così? So che sembro una femminuccia, ma non m'importa.. Sarei disposto a venire sempre a Milano, o anche a trovare casa la.. Cioè.. hai paura di ciò che pensano gli altri?» chiesi cercando nei suoi occhi la vera risposta.
«No.. Io non ho paura delle critiche, ho paura di ciò che capiterà dopo. Senti se te ne vai per conto tuo non è meglio?» disse senza guardarmi negli occhi.
Sapevo benissimo che la risposta era un'altra, che sotto c'era qualcosa, ma decisi di lasciarlo stare, in fondo stava ancora male, per la botta..
«Senti, ora lasciamo stare okay? Pensaci.. Ma non allontanarmi, e non pensare che siamo sbagliati.A me non interessa degli altri, e soprattutto al tuo fianco sarei più felice.. Capisci?» dissi portandogli lo sguardo ai miei occhi
«Va bene.. Capito..» rispose poi si alzò dal letto e uscì.
Mi sdraiai sul letto a testa in giù.
Dopo qualche secondo rientrò Ale
«Che fai ?» disse ridendo.
*Ah il suo sorriso, muoioo* pensai.
«Ah , questa forse è tua..» disse ridendo aprendomi la mano
Poi mi baciò, e quando vidi ciò che mi aveva dato iniziai a ridere come un idiota.
Era la caramella.
Pensai che era così carino, che nonostante era in ospedale si era curato di portarmela.
«Quanto ti amo idiota.» gli dissi baciandolo.

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