•Innamorato del ragazzo gay•

5.3K 365 17
                                    

ANDREA POV'S
Lui era davvero li, e stavolta non era un illusione.
Avevo così voglia di baciarlo, e abbracciarlo, di accarezzargli le braccia, di fissargli gli occhi. Non l'ho sentito mai così tanto mio, come in quel momento.
Dopo essersi incazzato, e dopo avermi chiamato "puttanella" cercò di formulare una frase, ma notai i suoi occhi socchiudersi, e le sue gambe piegarsi.
In un attimo mi sono ritrovato con la mano sotto la sua testa, mentre lui era sdraiato per terra.
Feci uscire la ragazza tra l'altro spaventata, e alzai da solo Ale, mettendolo sul letto.
Lo fissavo intensamente.
Nonostante era svenuto, io non riuscivo a capire cosa fare.
Eravamo sulla nave, non c'era un ospedale, così aspettai.
Stavo correndo un rischio, sarebbe potuto morire, ma io mi sentivo che in realtà ce l'avrebbe fatta, perché era il nostro destino.
Mi misi sdraiato vicino a lui, nel letto.
E così fu, la mattina dopo si svegliò.
Facevo finta di dormire per osservarlo. Amavo la sua schiena, le sue spalle, è tutto ciò che era. Praticamente ero troppo innamorato, e ogni volta che lo guardavo lo amavo nuovamente. Mi accorsi della sua presenza, mentre cercava di scappare dalla mia stanza.
«Cosa fai? Pensi di scappare ancora?» chiesi ironico portandomi le mani agli occhi.
«Ah ora sarei io quello che scappa?» rispose fermandosi di scatto dandomi le spalle.
Ero confuso così stetti in silenzio.
«Beh chi tace acconsente.. » disse per poi aprire la porta.
Uscì e chiuse la porta alle spalle.
"Faccio come sempre? La testa di cazzo? O lo porto di nuovo qui?" pensai.
Le cose dovevano cambiare, così aprii la porta e lo tirai per il braccio portandolo all'interno della camera chiudendo la porta.
«Non capisco di cosa parli, senza litigare, spiegami, e chiariamoci, perché abbiamo bisogno l'uno dell'altro e ..» stavo per continuare quando mi bloccò
«No.. Non è vero. Tu riesci a rimpiazzarmi molto presto. Ma non capisci un cazzo? Sono scappato da mio padre, uscito dall'ospedale da cui avrei preso le cure, per poi ? Riuscire ad entrare chissà come su questa fottuta nave, per fare cosa? Cercare te. Si cercarti. Ma cosa cazzo mi è passato per la testa? Tu non sei venuto.. A te non è fregato un cazzo. Ti ho salvato la vita da Luca, e la vita l'ho quasi persa io.» disse con le lacrime agli occhi.
Continuavo a stare in silenzio per connettere bene.
Era tutto errato, io l'avevo cercato, io lo amavo.
«Ti ricordi quale frase mi hai detto prima di lasciarmi "quasi morire"? Mi hai detto "dimostramelo che mi ami.." Che cazzo, penso di avertelo dimostrato no? Penso che questo è più di una dimostrazione... Sai? Penso che tu non sia il mio ragazzo. Di la verità, ti saresti liberato volentieri di me..» disse, poi si bloccò notando la ferita ancora fresca sulla parte destra dell'addome.
«E quella?»
«Cosa? » chiesi ancora più confuso
«Ah già, no tranquillo, é una ferita che mi sono procurato per poter entrare in ospedale... Ho fatto di tutto ma tuo padre ha detto ai medici di non farmi entrare così, mi sono ferito di proposito e sono riuscito ad entrare ma era troppo tardi, tu non c'eri più.» gli risposi, tranquillo e con tono serio fissandogli ancora gli occhi.
«E dimmi(?) Perché l'avresti fatto?» chiese
Ora le idee erano chiare, i miei occhi felici, e l'ansia sempre presente che mi uccideva
«Semplice, perché sono innamorato pazzo di un ragazzo gay.» gli risposi.
Dopo un secondo le sue labbra premevano sulle mie, con un movimento lento ed intenso.
Le mie labbra erano così secche. Mi mancavano i suoi baci, ma ora dovevo proteggerli il più possibile.

•INNAMORATO DI LUI•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora