•Lo baciai davanti a tutti•

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Dormimmo tutta la notte insieme.
Al risveglio una luce che oltrepassava l'oblò disegnava i contorni del corpo di Alessandro.
Era tutto così perfetto, e allo stesso tempo imperfetto.
Più lo guardavo più avevo voglia di baciarlo.
Quelle labbra mi hanno sempre tentato.
Così lo baciai, ma era molto stanco, non si svegliò.
Mi alzai e mi andai a fare la doccia.

Entrai in bagno e chiusi la porta, aprii la doccia e vidi una marea di shampoo e bagnoschiuma, balsami, e creme per il corpo.
«Ma che cazz(?)» dissi a bocca aperta.
«Questo ragazzo si tratta bene eh..» continuai ridendo entrando in doccia.
Aprii il getto di acqua congelata. Ne avevo bisogno per schiarirmi le idee, poi mi venne in mente Lola, e decisi di fare presto per andare a vedere come stava.

Uscii mi asciugai, presi dell'intimo di Ale e infilai i miei jeans.
Uscii e andai nella stanza di Lola.

Bussai e le sentii dire "avanti"
«Buongiorno cuginetta.» le dissi.
«Buongiorno.» rispose mentre guardava la TV e nel frattempo continuava a digitare tasti dell'iPhone.
«Con chi stai messaggiando?»
«Eh, ehm, con un ragazzo su Facebook.» rispose continuando a fissare il cellulare.
«... Un ragazzo eh? Ti prego non cacciarti nei guai, io non voglio intromettermi » le promisi, ma ovviamente avrei fatto di tutto per capire chi era sto stronzo.
Dopo un po' ci salutammo  e andai a fare colazione.
Scelsi il solito tavolo con una finestra che affacciava sul mare, e notai un'isola. Probabilmente era Capri.
Vidi all'entrata della sala Luca, che subito mi fissò.
Lo guardavo con aria minacciosa, non avevo assolutamente paura di lui. Avevo più paura di ciò che provavo per Alessandro che di Luca.
Non si avvicinò ma mi fece un segno con il pollice che tagliava la gola.
All'inizio rimasi di merda pensando a ciò che intendeva, poi gli feci il terzo dito che attirò l'attenzione di una coppia di anziani, che bisbigliavano "guarda quel ragazzino, che maleducato".
Vidi entrare Ale, e Lola.
Alessandro subito venne a sedersi vicino a me, invece Lola andò a prendere i cereali.
«Ma dov' eri?»chiese sedendosi.
«Oh, mi so svegliato prima e sono andato da Lola, poi sono venuto qui.» dissi assaggiando il suo biscotto che immersi nel cappuccino.
«Sta mattina ho fatto più tardi, non riuscivo nemmeno a trovare i miei box della  Calvin Klein.» disse appoggiandosi con la testa sul braccio.
«Ehm, penso che li sto indossando io ...» gli spiegai ridendo
«Cosa? Non solo mi hai rubato il cuore ora mi rubi anche le mutande?» disse alzando un pò il volume della voce.
«Ahahahha sta zitto idiota, e poi cos'è sta dolcezza improvvisa.» dissi ridendo.
Amavo il suo sorriso e le sue fossette ai lati delle guance.
Amavo i suoi occhi arricciarsi al sorriso.
Lola si avvicinò e disse «Penso che questo sia il mio posto.»
«Eh no, penso che questa sia la tua sedia.» disse prendendo di scatto la sedia del tavolo affianco, prima che una ragazza ci si sedesse sopra.
«Oh grazie .» disse Lola osservando l'espressione della ragazza arrabbiata dopo aver mandato a quel paese Alessandro.
Mi piaceva ogni suo scatto o movimento, mi piaceva tutto ciò che faceva.
Lola non sapeva niente. E non sapevo come dirglielo.
Continuammo a ridere e parlare anche dopo la colazione, ma decisi di non dirglielo.
Eravamo fuori al bar, quando Ale cerca di baciarmi, ma mi spostai così da non attirare l'attenzione di Lola, che continuava a bere una Coca-Cola.
Ale continuava a fissarmi in modo poco carino.
Dopo qualche minuto arrivò l'amica di Lola e andò via salutandoci.
«Allora?»
«Allora cosa?» chiesi
«Vorresti dirmi che non mi hai baciato perche tua cugina non lo sa, hai vergogna di dirgli che stai con me? Che sei gay?» chiese appoggiandosi con i gomiti sul bancone fissando fuori dalla porta.
È sempre stato così, se doveva dire qualcosa la diceva in faccia.
«Ale ancora non gliel'ho detto perché non so cosa penserà ?»
«Sbagli già da qui, perché se sei prima tu a pensare a ciò che dicono gli altri la nostra relazione va a puttane» disse facendomi confusione
«Senti stronzetto io ti amo, nonostante io sia un ragazzo ed anche tu. Per me non c'è niente di sbagliato. Capisci?» disse mettendosi davanti a me, cercando di baciarmi per vedere cosa facevo davanti a tutti.
Lo baciai, lo presi tra le braccia e lo baciai, attirai l'attenzione di qualche ragazzo, o qualche madre che diceva "non davanti ai bambini". Ma lo baciai, e non fu così difficile come pensavo.

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