•Avrei voluto almeno salutarlo•

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Trovai la nave in tempo.
C'era una fila immensa di persone pronte a salire e tornare a casa.
Tra tutti quei volti continuavo a cercare il suo.. anche se sapevo benissimo che era impossibile, perché lui non era lì.
Avevo il cellulare scarico, ed il carica batterie nella valigia, ma la valigia l'aveva Lola.
"Cazzo" pensai.
Dopo mezz'ora, eravamo pronti a salire.
«Eccoti, cosa ti è successo?» sentii una voce alle mie spalle, era Lola.
«Ah, hm niente poi ti spiego. Comunque scusa se ti ho lasciato le valigie..» dissi prendendo la mia.
«Tranquillo, mi ha aiutato Nick.» disse «Cioè, no tranquillo, è il ragazzo di Sophia..» continuò osservando il mio sguardo perplesso.

Salimmo e subito mi staccai da Lola per cercare la mia stanza.
«Ci vediamo dopo.» urlò mia cugina alle mie spalle.
Trovai la stanza e gettai la valigia sul letto con forza, e nello spazio rimanente mi ci appoggiai io.
Era un momento di relax, ma poi ritornai alla realtà.
E non era relax perché avevo bisogno ancora di cercare Ale. Ma mi sentivo di aver commesso uno sbaglio e che sulla nave non l'avrei mai trovato dato che il padre l'aveva portato a casa.
Provai a richiamarlo...
«Pronto..» disse una voce rauca dall'altra parte
«Pronto? S-sei tu?» chiesi con la voce stretta in gola
«Sono il padre di Alessandro.. Si può sapere chi diavolo è?»
Dal suo carattere cambiai timbro vocale facendomi serio
«Potrei sapere dov'è Alessandro?.» chiesi
«É qui. » disse e subito dopo terminò la chiamata.
... Provai a richiamare più e più volte, ma la segreteria telefonica era sempre presente cazzo.
Lasciai stare, sapendo che anche un solo secondo perso, era importantissimo.
Mi portai le mani alla faccia, mi alzai e mi tolsi la maglia.
Ero sul letto.. Immerso nei miei pensieri come sempre.

ALESSANDRO POV'S
( momento in ospedale )

Mio padre era di spalle, io continuavo a giocare con il cellulare.
Quanto mi mancava la mamma. La sua presenza di sicuro mi avrebbe fatto molto piacere, di sicuro mi sarebbe stata vicino.
Lui è un buono a nulla.
«Ora ce ne andiamo..» disse alzandosi di scatto.
«No eh.. Papà non posso, non capisci. Ma non ti interessa un bel niente della mia salute eh(?)» chiesi.
«Voglio solo.. Stare con te. Ho perso tua madre, non voglio perdere anch..»
«Anche me.. Si certo. Copia le fottute frasi dei film..» lo fermai.
Rimase in silenzio..

Vidi un ombra attraverso la porta, poi un dottore che sgridava un ragazzo, questo mi fece pensare a Andrea.
Quanto mi mancava, mi aveva lasciato lì però... Da solo, anche se c'era mio padre.. Io di lui avevo bisogno , ma non c'era.
«Brutto coglione..» dissi tra me e me, pensando ad Andrea
«Come scusa?» chiese mio padre senza capire
«Non era riferito a te..» dissi

Dopo qualche minuto in silenzio mio padre si alzò e andò verso la porta.
Uscì e lo vidi parlare con un dottore.
Si girò di spalle a me, e poi entrò con il dottore.
«Buongiorno, senti, la faccio breve, penso che puoi tornare a casa, l'operazione è riuscita, ovviamente devi solo stare un po' più attento, soprattutto con i litigi eh ragazzo..» disse.
«Cosa(?) Mi lascia andare a casa? Con lui?» chiesi.
Fece un cenno di capo come per dire "sì".
Mi vestii dopo aver mandato a fanculo mio padre e uscimmo dall'ospedale.
Avrei almeno voluto salutarlo, ma tutto stava finendo li.

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