Another drink, please!

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Avevamo letto di questo bar su un forum di viaggi e, una volta entrate, concordammo che valeva tutte le buone recensioni che aveva ricevuto. Fortuna che ci eravamo vestite decentemente perché facevano una selezione all'entrata, anche se non abbastanza visto ciò che ci successe poco dopo.

Ci avvicinammo al bancone e ordinammo un Alexander e un Coca e Malibù come primi drink. Non ci chiesero neanche le carte d'identità... Vabbè che ora 21 anni li avevamo entrambe, però voleva dire che ci eravamo tappate per bene. 

Erano estremamente leggeri quei drink, e visto che volevamo spaccarci ammerda ne ordinammo un altro ciascuno. "What do you want, girls?" chiese il barista.

"The strongest you can make!" gli urlammo per sovrastare il volume altissimo della musica.

"I bet today is one of you's birthday!" e si mise a ridere. "Oh yes, it's mine!" affermò la mia amica.

"Well, Happy birthday! This round's on me!!" dichiarò il ragazzo. Il nostro piano di bere, ma spendere poco stava andando come sperato.

Il secondo drink per fortuna era un po' più pesante del primo, ma niente in confronto a quelli a cui eravamo abituate in Italia. 

Mentre riguardavamo la foto che avevamo fatto prima e ci esaltavamo ancora per la fortuna che avevamo avuto, due ragazzi che avranno avuto qualche anno in più di noi si avvicinarono. Li identificammo subito come nostri connazionali semplicemente guardando il loro abbigliamento: erano molto più eleganti di tutti gli altri nel locale. 

"Ciao ragazze, abbiamo sentito che siete italiane come noi. Siete qui in vacanza?" disse il primo che si presentò come Marco.

"Sisi, viaggio premio post sessione estiva" gli risposi continuando a sorseggiare il mio drink. "Anche voi?"

L'altro si chiamava Giovanni "No noi stiamo facendo l'overseas per sei mesi per la magistrale di Economia. Che facoltà fate?"

"Io Chimica e lei Medicina, abbiamo appena finito il secondo anno." disse Sofia appoggiando il bicchiere ormai vuoto sul bancone. "Deve essere stra figo, passare tutto quel tempo qui a New York!"

"Guarda in realtà non è che siamo qui da molto, ma sì è un altro mondo rispetto a Venezia. Pensavate di rimanere qui al bancone per molto?" chiese Marco con un atteggiamento che non mi piacque molto, ma sul momento erroneamente lasciai perdere le mie paranoie.

"Veramente si" risposi ridendo "oggi è il suo compleanno ed eravamo intenzionate a spaccarci, ma sembra che qui i drink siano leggerissimi." 

"Allora ve ne offriamo un altro!"

Ordinarono al barista quattro sex on the beach e visto che stavamo iniziando a sentire puzza di bruciato e che dopo tutti quegli anni insieme io e Sofia ci capivamo con una occhiata, guardammo molto attentamente che non ci mettessero nulla dentro i bicchieri. 

Continuammo a parlare del più e del meno finché non finimmo il cocktail e fin lì non era successo nulla di preoccupante. Poi i due giovani si alzarono suggerendo "Dai ragazze adesso andiamo da qualche altra parte. Potremmo andare a ballare per esempio, conosciamo un posto qua vicino molto carino"

Avevamo capito che era meglio lasciare perdere questi due nonostante fossero dei gran bei ragazzi. Va bene spaccarsi, ma non volevamo finire chissà dove con due sconosciuti e quindi declinammo gentilmente l'offerta.

Evidentemente su di giri per l'alcol (questi uomini che non reggono un paio di drink mah) non furono affatto contenti della nostra risposta e ci tirarono malamente per un braccio e più noi dicevamo no e facevamo resistenza, più loro ci stringevamo con forza.

Non sapevamo più cosa fare, ma ad un tratto sentimmo una voce che avevamo ascoltato milioni di volte su YouTube "Ehi guys, don't you realize that these girls don't want to come with you? Maybe it's better if you go away." Mi girai e vidi Caspar dall'alto del suo metro e novanta guardare storto Marco e Giovanni, insieme a Joe e Oli.

"And who are you to tell us what to do?" replicò Giovanni.

"Someone who understands when enough is enough and who heard them said many times no." rispose Joe. 

I due italiani evidentemente troppo brilli per ribattere e delusi di non essere riusciti a portar via facilmente le loro "prede", per fortuna, alzarono i tacchi e se ne andarono probabilmente ad importunare altre due povere ragazze.

Imbarazzate e nuovamente senza parole ringraziammo i tre youtubers inglesi. Quante possibilità c'erano che li incontrassimo due volte nella stessa sera? E che ci salvassero da una brutta situazione?


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