Il viaggio

113 9 0
                                    

Era una noiosissima giornata del secondo semestre del secondo anno di università quando mi arrivò il messaggio che cambiò la mia vita. Era solamente l'ora dopo la pausa e già non ne potevo più di sentir parlare di batteri gram positivi e gram negativi... figurati come sarei arrivata alle 4 di pomeriggio. Presi l'Iphone per cercare un po' di disagio sui social con cui risollevarmi il morale, quando vidi un messaggio di Sofia, non che fosse una novità eh... eravamo state compagne di banco per tutte le scuole superiori poi io avevo preso Medicina e lei Chimica, ma ci sentivamo tutti i giorni e ci vedevamo praticamente tutti i weekend.  Ma quel giorno l'sms non conteneva le solite cagate che ci scrivevamo sempre.

"Ho trovato dove andare e quando partire!"

Non capii subito, batteri e protozoi mi avevano rincoglionito, poi mi venne in mente che stava parlando del viaggio mezzo pagato per due che aveva vinto quasi un anno fa in un concorso a cui aveva partecipato. Potevamo scegliere una destinazione e un periodo fra quelli proposti in giro per il mondo e avremmo dovuto pagare solamente la metà. Eravamo cariche a mina sul momento poi durante la scorsa estate avevano accantonato tutto a causa di quegli stramaledetti esami, ma quest'anno NO... Non ci avrebbe fermato nessuno.

"Dove quindi??" risposi impaziente.

"New York, dal 19 al 25 agosto. E non voglio ripensamenti!"

"E che ripensamenti vuoi che ci siano. Ho già le valigie pronte"

Non fu facile convincere i nostri genitori, ma alla fine riuscimmo in questa impresa assicurando che avremo contribuito con i nostri risparmi. Ci venne un colpo quando scoprimmo quanto costava fare il passaporto, ma per New York questo e altro. 

In modo da non avere ulteriori pensieri universitari in viaggio, durante il secondo semestre ci demmo da fare e riuscimmo a passare tutti gli esami della sessione estiva.

E così il diciannove agosto eravamo in aeroporto a Milano Linate, una valigia, un bagaglio a mano e una reflex ciascuna pronte verso New York J.F.K.

Fare la valigia non era stato facile, soprattutto considerando quante cose avremmo comprato là, perciò decidemmo di portarci il minimo indispensabile. Fortuna che era estate, perché avevamo già viaggiato d'inverno e non era stato affatto facile mettere tutti i maglioni e le scarpe pesanti per due per cinque giorni in una sola valigia.

Eravamo esaltatissime, avevamo deciso di non fare programmi precisi se non andare sicuramente al Metropolitan, a Broadway per vedere uno spettacolo, fare la foto di rito a Times Square e fare una passeggiata dentro Central Park, e poi chi vivrà vedrà ci eravamo dette. Speravamo veramente di vedere anche solo in lontananza una qualche celebrity, perché dopotutto non è quello che spera ogni italiano quando va all'estero o in sardegna? 

New York era sicuramente una delle nostre mete dei sogni, però noi eravamo abituate alle bellezze italiane costituite da piccoli borghi e antiche rovine dei romani e temevamo un po' di rimanere deluse dallo skyline e dagli alti grattacieli. Per questo motivo avevamo deciso di non fare tanti piani, ma di entrare nel clima della capitale del mondo.

Eravamo su un aereo American Airlines e per noi che eravamo abituate agli aerei Ryanair era un bel salto di qualità nonostante fossimo in classe Economy. Il volo durò quasi 10 ore e giuro già al termine delle prime due avevo già finito il primo libro che mi ero portata con me e non ne potevo più.

Ho sempre avuto difficoltà a dormire in aereo, ma quando arrivi alla sesta ora di volo, dopo aver visto già due film e mezzo, di cui quella metà in una lingua a te sconosciuta, stai pur certa che ti addormenti.

E così finalmente, qualche minuto prima delle quattordici, arrivammo nella Grande Mela, senza sapere in cosa, o meglio in chi, saremmo incappate di lì a poche ore.


-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.

Nota dell'autrice

Ciao a tutti, questa è la mia prima storia. :)

 Nel secondo capitolo saranno presenti alcune frasi in inglese, ma poiché nel resto della storia diventerebbero troppo abbondanti e con costrutti che io non conosco ho deciso di inserire i discorsi che dovrebbero essere in inglese fra parentesi quadre "[.......]" mentre i discorsi in italiano saranno semplicemente tra virgolette "....."

Fatemi sapere cosa ne pensate! Ah e se vi va lasciate un commento o una stellina!

Strangers in Their WorldWhere stories live. Discover now