Cappuccino e torta

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🎶 "I want a little bit of California

With a little bit of London sky

I wanna take my heart to the end of the world

And fly away tonight"  🎶

Allungai la mano verso il telefono per spegnere la sveglia. Avevo scelto Fly Away  perché il testo descriveva perfettamente ciò che avrei voluto fare ogni giorno: scappare via da tutto. Quel giorno, però non avevo nessuna voglia di abbandonare il  mio comodissimo letto, ma dovendo essere alle 9.30 in contrada per prepararmi per lo spettacolo rotolai fuori dalle coperte. 

Ero rimasta d'accordo con Caspar che sarei passata a prenderlo prima di andare là, visto che volevamo passare più tempo possibile insieme e che Joe era rimasto a dormire da Sofia, i cui genitori alla fine avevano deciso di andare via per il weekend. 

Scesi le scale che portavano in cucina con passo incerto ancora notevolmente addormentata e trovai mia madre che preparava il cappuccino per tutti e tre e mi salutò con un bacio sulla testa.

"Buongiorno! Siete tornate tardi ieri sera? Non ti ho sentita rientrare." 

"Ma neanche tanto dai. Alle due e mezza ero già a letto." risposi addentando la fetta di tenerina alla zucca che aveva sfornato la sera prima. "Papà è ancora a letto?"

"No, l'hanno chiamato alle 6.30 perché c'è stato un incidente in autostrada e lui era reperibile. Ma sta già tornando visto che non ci sono stati feriti gravi per fortuna" e come se potesse predire il futuro udimmo la chiave girare nella porta e lui entrare. La cosa strana era che non pareva solo. 

Io e mia mamma ci guardammo stranite, mentre li sentivamo salire le scale. "Guardate chi ho trovato che stava per suonare?!" disse papà affacciandosi alla porta della cucina. 

Per poco non mi soffocai con la torta. Caspar ci stava salutando agitando la mano . In casa mia. Con i miei. Caldamente invitato ad entrare da mio padre. Non capivo se ero più sconvolta per il fatto che fosse venuto da solo così presto, che mio papà non l'avesse ucciso e/o non gli avesse già fatto l'interrogatorio (anche se non sapeva l'inglese lui sarebbe stato capace) o per le condizione disastrose in cui ero conciata. 

Come ho detto più volte, avrei voluto ritardare le presentazioni dal vivo il più possibile (si erano già "conosciuti" su FaceTime mentre i miei passavano casualmente dietro di me durante le nostre chiacchierate), ma visto che il karma ce l'aveva con me, l'unica cosa che potevo fare era stare alle sue regole. 

"Buongiorno, io sono Caspar." disse allungando la mano verso mia madre che, ripresasi più velocemente di me dallo sconcerto per la pacata reazione del marito, il quale nel frattempo si era andato a cambiare, lo fece accomodare a tavola. Si era preparato addirittura i saluti in italiano, che dolce.

"Erica, come si dice <<vuoi qualcosa da mangiare?>> in inglese?" e sussurrandomi con un enorme sorriso stampato in viso "E togliti quell'espressione stupida dalla faccia e fai a sentire a suo agio il tuo ragazzo! A tuo papà spiego tutto per bene dopo nel caso non ci fosse ancora arrivato " è inutile tener nascosto qualcosa alle mamme, loro capiscono sempre tutto. 

"[Mia mamma vuole sapere cosa vuoi da mangiare. Comunque cosa ti è saltato in mente?]" gli lanciai un'occhiata accusatoria a cui rispose mettendosi a ridere. 

"[Non volevo partire senza aver conosciuto di persona i tuoi e visto che tu non me lo avresti mai permesso, ho deciso di fare di testa mia! Ah per colazione va bene quello che c'è in tavola, non voglio disturbarla oltre.]"

Non mi piaceva dover ripetere le cose due volte in due lingue diverse e poiché ero anche decisamente in ritardo, cercai di finire il prima possibile di mangiare, mi alzai per andare a prepararmi e anche se la mia camera era un disastro, piuttosto che lasciarlo nelle mani dei miei ce l'avrei portato.

Strangers in Their WorldOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz