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Da questo capitolo in poi la prospettiva narrativa sarà vista da Alice.

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La mia nottata fu irrequieta.
Margo rimase sveglia tutta la notte insieme a me,che altro non facevo che andare e tornare dal bagno.
Non avevo più nulla in corpo,eppure quella sensazione insopportabile non cessava a placarsi.
-Alice ti va se andiamo in ospedale?- mi chiese Margo sinceramente preoccupata.
Io scossi il capo.
-non è altro che un pò di influenza,vedrai che domani starò meglio- le dissi,anche se a stento ci credevo.
Mia moglie annuii e andò in cucina per prepararmi un po di thè.
Preso il cellulare per controllare l ora.
Erano le 5 del mattino.
Mi sentivo sinceramente in colpa per non aver fatto dormire Margo.
Accidenti.
Nuovamente quella sensazione.
Corsi in bagno,le mie gambe tremavano e mi sentivo totalmente inerme e debole.
-Alice- la voce di Eleonora mi fece sobbalzare.
-si?- le chiesi senza voltarmi.
-secondo me dovremmo andare in ospedale,almeno per stare tranquille. Non vorrei che prendessi medicine inutilmente- disse Eleonora poggiandomi una mano sulla spalla.
-è solo una stupida influenza,andiamo!- ribattei io irritata.
Non facciamola tragica.
-per una volta ha ragione Eleonora- sentii la voce di Margo e mi girai.
Aveva una tazza di thè fra le mani,si avvicinò a me pallida in viso,piena di preoccupazione.
-faresti stare più tranquille tutte- disse Margo aiutandomi ad alzarmi.
Annuii controvoglia.
Non ero mai andata in ospedale,e non mi sembrava nemmeno il caso andarci per una stupida influenza.
Margo si vestii di corsa e lo stesso fece Eleonora precipitandosi in camera sua.
Io combattevo contro l istinto di rimettere.
Ad un tratto senti qualcosa scorrere fra le mie gambe.
-Margo- dissi imbarazzata.
-si amore?- chiese lei mentre si infilava la maglia.
-mi sa che mi è venuto il ciclo- dissi svelta.
Mi abbassai i pantaloni e notai che quel liquido non era rosso.
Era come acqua.
-Margo ho sbagliato..forse mi sono urinata addosso..- dissi quando poi una fitta fortissima mi colpii inerme e mi accasciai a terra.
Margo si precipitò da me.
Era pallida e non sapeva cosa fare.
Chiamò a gran voce Eleonora che si precipitò in stanza.
-Alice- disse lei accarezzandomi i capelli.
Io non ebbi il tempo di rispondere che un altra fitta mi colse inerme.
-Margo,sta avendo le doglie.- disse a mia moglie Eleonora.
-che significa?- chiese sconvolta Margo.
-sta partorendo- rispose Eleonora.

Carezze sulle Ferite IIWhere stories live. Discover now