Capitolo ventinove.

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-DOV'È QUEL MALEDETTO BASTARDO ?!- Tuono per la sala del trono.

Ci sono Belzebú, Belial e Apollion inginocchiati davanti a me, terrorizzati, mentre io ho raggiunto la mia forma demoniaca al completo, con tanto di corna, canini, occhi neri e ali.

-RISPONDETE !- Continuo ad urlare mentre batto un piede a terra. Escono delle piccole fiamme quando tocco il suolo.

-Non lo sappiamo !- Grida Belial terrorizzato.

Sto perdendo la pazienza.

-Apollion...vieni un attimo qui...- Faccio maligna.

Questo sussulta e mi guarda con gli occhi sgranati, trasuda paura da tutti i pori.

-È UN'ORDINE !- Faccio tremare la terra.

Questo scatta e gattona verso di me, temendo sempre lo sguardo basso.

Io mi abbasso e gli prendo la mascella, portando il suo viso vicinissimo al mio.

-Allora...lo sai che io me ne fotto se sei uno dei primi tre Angeli Caduti dopo Lucifero, vero ?- Ghigno.

Questo annuisce con troppa enfasi e io stringo ancora di più la mia stretta.

-Quindi lo sai che se tu adesso non mi dici, immediatamente, dove si trova Lucifero, io, non sarò più così buona e dolce come sono sempre stata...lo sai vero ?!- Lo guardo male, tanto che lo sento raggelare.

-Mia signora, a nome di tutti e tre, noi non sappiamo dove sia il Sovrano. Stavamo dormendo. Siamo ancora in pigiama come vede !- Dice questo mentre trema.

Sbuffo e lo scaravento sul muro alla mia destra.

-Giuro che appena lo trovo assaggerà la mia ira !- Mi faccio cadere sul mio trono.

Passa l'intera notte. E di Lucifero nemmeno la sua dannata ombra.

Ho interrogato chiunque, ma nessuno sa dove sia andato, tanto che ho dato il permesso alle guardie di partire a cercarlo, dato che in molti si sono allarmati e sono preoccupati.

Ma io so che non gli è successo niente, ma è solo uno dei suoi stupidi giochetti per farmi arrabbiare.

Dopo che ho avvertito un domestico che non mi presenterò alla colazione, vado verso la mia stanza con l'intenzione di dormire, ma ad attirare la mia attenzione è il diario che sto scrivendo.

"Caro diario. In questo preciso instate, vorrei uccidere Lucifero con le mie mani.
Ancora trovo assurda questa stupida gelosia nei suoi confronti, trovo assurdo di come io, possa essermi innamorata del Re degli Inferi. Mi sono cotta nel mio stesso brodo.
I sensi di colpa mi stanno divorando, tanto che, sto prendendo in considerazione la scelta di restare. Ma non posso...non posso lasciare mio padre, per Lucifero. Ma sento che il mio cuore sta urlando disperatamente di rimanere mentre la mia mente mi impreca contro, dicendomi che sono una stupida e che devo tornare a casa.
Per una vita intera, ho ascoltato la mia mente. Ed ha sempre fruttato bene. Solo poche volte non gli ho dato ascolto. E una di queste è quando ho deciso di venire all'Inferno.
Sono affogata nel suo tranello e nel suo orrendo gioco, lo so. Non si fermerà fin quando io non mi donerò a lui. Si, caro diario, dopo tutte le sue parole dolci, ancora non mi fido pienamente di lui. E come si può ?
È il Diavolo, il Principe della Menzogna. Lui ha vissuto una vita intera a mentire e a condannare povere anime innocenti. Perché mai io dovrei avere un trattamento speciale ?!
Sono solo un'illusa. Una povera illusa in tutta questa cattiveria.
L'infiltrarmi nel male è stata la scelta più ardua che io potessi fare, ed ora sto pagando le mie conseguenze.
Sono rilegata in un amore opprimente e una sfida impossibile. Lucifero."

Infiltrata nel male. Where stories live. Discover now