Capitolo venticinque.

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A svegliarmi è un sogno, o meglio, un incubo.
Ero semplicemente con Lucifero su di un letto, ci stavamo baciando appassionatamente quando poi lui si blocca, sbarra gli occhi neri e sorride, un sorriso che mi ha fatto rabbrividire anche nel sonno, quando poi spiega i canini e in un gesto veloce mi blocca, annusa il mio collo e...mi sbrana la gola, per poi passare a tutto il corpo.

Apro gli occhi di colpo e mi trovo nuovamente nella mia stanza. Mi guardo intorno e noto che il letto è stato rifatto e che io non sono più sporca di sangue.

Arrossisco al pensiero che Lucifero mi ha lavata. Ma cosa avevo in mente ?

Poi vedo lui, è sulla sedia di fianco al mio letto e sta dormendo. Ha un'aria così stanca e i suoi capelli sono poltiglia scura.

Non posso far a meno di ridacchiare. È rimasto qui per tutto questo tempo ?

Ma poi mi rabbuio subito, sapendo benissimo che mi ha uccisa.

Ragazza, ritieniti fortunata. Il Re non sprecherebbe il suo tempo nel farti rivivere. Perché non ti vuoi rendere conto che un po' a te ci tiene ?

Cazzate. Infondo è Lucifero.

Brava. Cominci a capirci qualcosa.

Non rompete ragazze su.

Lucifero poi ad un certo punto sbuffa. Anche quando sogna non ha pazienza. Sorrido.
Ma non sta sognando, anzi, si sta svegliando.

Guardo l'orologio e sono le sei del mattino.

Tra un'ora ci sarà la colazione.

Faccio finta di essere ancora svenuta. Vediamo come si comporta Lucifero quando io dormo...

Sei diabolica...mi piaci !

Lo so Sierra...lo so...

Lucifero, dopo che si è stiracchiato si alza e mi lancia un'espressione riluttante.
Va verso lo specchio e appena si guarda fa un grugnito di disapprovazione.
Esce dalla stanza e ritorna con un cambio, per poi entrare nel mio bagno e iniziare a lavarsi.

Mi viene quasi da ridere. A costo di non lasciarmi sola si lava nella mia stanza.

Esce dal bagno e il suo odore di buono arriva fino a qui. Mamma mia...

Si siede nuovamente vicino a me e inizia ad accarezzarmi i capelli. In ogni suo tocco è leggero, come se fossi fatta di porcellana.

-Certo però che se resti così buona e ferma...potrei fare il pensiero di ucciderti più spesso.- Dice in una leggerissima risata.

Io combatto contro il desiderio di mandarlo al diavolo.

-Però perché sento che quello che ho fatto è sbagliato ?- Sussurra impercettibilmente,
mentre avvicina il suo viso al mio.

Forse perché è vero ?!

-Sei perché mi sono arrabbiato con te...? Te lo avevo già accennato ieri sera...ma te lo ridico. Non ho mai avuto bisogno di sfogarmi come adesso. Tsk. Sembro un Angelo viziato. Ma tu mi confondi capisci ? Mi fai arrabbiare ogni volta che mi guardi con quegli occhi così simili ai miei...mi fai arrabbiare perché non so mai quello che potresti fare. Sei imprevedibile. E lo odio. Lucia io ti odio. Perché sei impossibile, sei testarda, sei incorreggibile e cocciuta. Ma allo stesso tempo sei bellissima, con quegli occhi così affilati e con quella bocca che fai mia ogni giorno e ogni secondo della mia vita. Quando mi hai visto con Tea, credevo che mi avrebbe fatto piacere, credevo che finalmente avrei goduto di una tua possibile scenata. Ma invece, mi sono arrabbiato, con me stesso. Sono rimasto anche enormemente deluso nel non vederti battere ciglio. Ma anzi, si vedeva che stavi soffrendo dentro...ma non mi hai detto nulla, assolutamente niente ! E poi, quando volevo sbatterti in faccia che ero stato a letto con un'altra tu mi hai scaraventato a chilometri di distanza. E mi sono infuriato. Più di quando non ero già. Ma ho preferito lasciarti stare, sennò era la volta buona che ti uccidevo. Poi non sei venuta a cena...e allora ho perso la ragione mentre leggevo quella lettera. Ma quando volevo urlarti contro...tu non c'eri, e nessuno ti aveva vista. Credevo fossi scappata, credevo che ti avessi fatto talmente male nel profondo che hai preferito lasciami crogiolare nel mio brodo. Poi appena ti ho vista, tutto fu diverso, eri arrabbiata e frustrata ma allo stesso tempo maledettamente tranquilla. Ti ho fatto svenire e ti ho portata nella tua stanza per farti riprendere, ma il tuo odore era meraviglioso, e non sono riuscito a contenermi...sei così buona,che ogni tua goccia mi fa andare in estasi. Mi sono fermato solo quando il sangue ha iniziato a diminuire. E allora ho capito che ti avevo dissanguata. Eri così fredda...così morta. Sono andato nel panico. E perché ?! Ho ucciso così tante persone che ne vado fiero. Uccidere mi gratifica. Ma con te...no...era diverso. Ti ho fatto delle trasfusioni di sangue e dopo poco, hai iniziato a prendere colore. Quanto ti odio.- Dice il tutto con voce pacata e fredda.

Infiltrata nel male. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora