Capitolo ventuno.

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-Sei un grande bastardo, lo sai ?- Commento seccata.

-Sono il Demonio, è normale che ho qualche pensiero perverso, adesso continua.- Fa un leggero verso con la mano, mentre con l'altra prende un'altro sorso di vino.

Siamo nella sua stanza, illuminata da decine di candele, io in una lingerie molto provocante, quello che mi copre è un leggerissima vestaglia bianca e trasparente.

Lui è sul letto, mentre mi ammira.

L'obbligo consiste a spogliarmi lentamente. Ma fino ad un certo punto. Faccio tutto di spalle ,in modo che non mi veda, toglierò con estrema sensualità i miei "abiti" senza togliere le mutande, beh, chiamiamole così ! Sono striminzite e il mio sedere si intravede benissimo.

Non so nemmeno perché ho accettato, fatto sta che se non lo faccio, Lucifero mi costringerà usando il potere del mio sangue. Quindi preferisco fare questo grande sacrificio da cosciente, che da non.

Stiamo pur sempre parlando del Diavolo, chi lo sa' cosa potrebbe farmi !

Il bello è che io non posso usare questo "potere" su di lui. In teoria neanche lui potrebbe farlo, ma dato che ha bevuto il mio sangue, può. Inoltre essendo Re, può fare tutto ciò che vuole con gli immensi poteri di cui è in possesso.

Che vada a farsi fottere, prossima volta non accetterò più alcun tipo di sfida o scommessa con questo lurido !

-Allora ?- Dice in un ghigno. Sono girata di spalle e non posso vederlo, ma scommetto che sta ghignando.

-Con calma cagnetto in calore, è la mia prima volta !- Sbotto cercando di trovare il coraggio.

-Finalmente ti ho messa in difficoltà su qualcosa.- Se la ride di gusto, sorseggiando poi il vino.

-Strozzati.- Ringhio.

Ora sarò io a metterlo in difficoltà.

-Hai detto che ti piaccio sporca di sangue no ?- Mi giro verso di lui che sorride.

-Non l'ho mai detto. Ma si, è una cosa che mi fa impazzire.- Sussurra l'ultima parola a denti stretti. E in un modo, troppo provocante.

-Allora aspettami qui.- Sorrido e mi chiudo in bagno, prendendo prima da un cassetto dello scrittoio,un piccolo coltellino.

Vedo Lucifero alzare un sopracciglio e io sorrido.

Ora sarò io a metterti in difficoltà.

Taglio il mio polso, e il sangue fuoriesce in abbondanza. Lo spalmo su tutto il mio corpo, e proprio quando ho finito,la ferita si rimargina senza problemi.

Adesso puzzo di sangue e spruzzo sensualità da tutti i pori. Vediamo come reagisce Lucifero.

Appena esco ha già gli occhi neri, ma ghigna. Fortunatamente si sa controllare.

Mi posiziono nuovamente davanti all'enorme letto a baldacchino e con un tocco leggero, faccio cadere la spallina del lato destro.

-Mhh...- Commenta Lucifero.

Si ma ti prego, evita di fare anche certi versi, non hai idea del fegato che sto dimostrando in questo momento.

Abbasso anche l'altra, e la vestaglia che mi copre, scivola dalle mie braccia, accarezzandomi e facendomi venire dei brividi leggeri.

Questa cade a terra e io senza aspettare mi libero dai tacchi, per poi girarmi di profilo, poggiare una gamba sulla sedia e togliermi lentamente la prima calza. Guardo Lucifero, e dalla sua espressione deduco che mi voglia già saltare addosso.

Infiltrata nel male. Where stories live. Discover now