Capitolo due.

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-Ma che si sono messi in testa ? Un'infiltrata a corte ! Che stupidaggine. Mica ti ho salvata per riportati in quell'inferno ! Nel vero senso della parola.- Sbotta Metadron camminando avanti e indietro per la mia camera da letto, nervoso.

Sono ore che sto ascoltando mio padre che sbraita.
Sinceramente io ho riflettuto. E ci voglio andare !
La mia vita è diventata troppo noiosa e monotona e sicuramente se vado all'Inferno sarà un'avventura fantastica.
Forse potrò pure scoprire le mie origini...

-Mandiamo Sierraiah, tanto è tua figlia ed è metà demone.- Imita la voce di Elemiah.

-Padre, io ci voglio andare.- Lo interrompo.

-Cosa ?! No !- Sbotta.

-E invece si. È la mia vita e quindi deciso di io.- Alzo la testa in modo autoritario.

-Ah...mia cara Sierraiah. Non capisci quanto io possa essere preoccupato.- Sussurra abbassando lo sguardo.

-Padre, lo so, ma io sento che lo devo fare. Mi infiltrerò tra la corte di Lucifero e vi riferirò tutto quello che serve per fermarlo. E poi, chiamami Sierra.- Affermo convinta.

-Devo ancora capire perché non ti piace il tuo nome da Angelo.- Sorride, accarezzandomi appena i capelli corvini.

-Perché il mio nome è l'unica cosa che dimostra veramente ciò che sono.- Sorrido, per poi andarmene.

***

-Oggi ti insegnerò come devi nascondere oppure aumentare la tua aura e diminuirla da demone.- Parla la mia nuova insegnare di autocontrollo demoniaco: Nanaiah.

-Cosa ? Potrò ridiventare un demone a tutti gli effetti ?!- La guardo stupita.

-Ma certo. Non possiamo mandarti all'inferno con le sembianze di un'angelo. Non ti faranno mai entrare, dovrai cadere per forza e quando la tua missione sarà compiuta basterà solo chiedere il perdono e protrai tornare in Paradiso senza problemi.- Dice prima di spiegare la sua lezione.

***

-Non dovrei farne parola con nessuno ! Solo noi Serafini lo possiamo sapere. Secondo il paradiso tu andrai in missione sulla terra, chiaro ? E non contare Raphael, Michael e Gabriel, loro già lo sanno.- Lelahel mi guarda severo.

-Tutto chiaro...- Ripeto spazientita.

Quanto mi sta antipatico.
Devo ammettere che è il Serafino più severo da certi punti di vista ! E mi ritengo molto sfortunata ad averlo come insegnante di comportamento inferico.

***

-Devi essere tutt'una con la spada ! Ogni tuo movimento deve essere predisposto con essa ! Devi essere più leggiadra e sicura di te !- Mi rimprovera Michael, il capo delle truppe angeliche e della gerarchia degli arcangeli, nonché, mio insegnante di combattimento.

Che poi, come se già non sapessi abbastanza, in questi anni mi ha insegnato ad usare la spada meglio di chiunque altro, ancora finge di rimproverarmi.

***

-Capito ?- Domanda Gabriel.

-Mh..mh.- Rispondo distratta.

-Ok, te lo ripeto...- Sorride.

No !

-Allora : quando dovrai riferirmi qualcosa basta che prendi un pezzo di pergamena bianca ,una penna sempre bianca insieme ad una candela del medesimo colore bianco !
Quindi, quando vorrai farmi sapere qualcosa basta che me lo scrivi e io riferirò tutto.
Ah, una cosa importate, fallo di Lunedì ok ?- Sorride ancora.

-Si !- Lo guardo decisa.

-Meglio che te lo rispiego...-

***

-Oggi ti porterò in un posto speciale, al Templio.- Metradon spicca il volo.

-Il Templio ?! Ma è meraviglioso padre ! Per fare cosa ?- Rispondo entusiasta, spiccando il volo anche io.

-Per confessare i tuoi futuri peccati all'Altissimo. Devi sapere che all'inferno mangerai, berrai sangue, imprecherai, mentirai e altre tante cose. Quindi glielo devi comunicare dicendogli che te ne penti.- Sorride dall'alto.

***

-Come prego ?- Domando allibita.

-Quando sarai all'inferno dovrai per forza bere sangue. La tua parte demoniaca ne avrà bisogno. Però all'inizio il tuo corpo non reagirà bene, dato che non ne ha mai assunto, o meglio, non lo assumi da troppo tempo.- Spiega Raphael.

-E quindi cosa dovrò fare ?-

-Assolutamente niente. Volevo solo avvertirti.- Sorride imbarazzato.

Nel frattempo agli Inferi:

-Sire, nell'ultimo mese ho notato un gran trambusto lassù.- Annuncia il Comandante delle truppe Inferiche, entrando nella sala del trono e inginocchiandosi proprio di fronte al trono, dove è seduto il suo Re.

-E con questo ?- Domanda il Sovrano spazientito.

-Volevo solo avvisarla.- E il comandante Derek si congeda.

-Questi Angeli, quando impareranno che a me non mi fottono ?- Sibila in modo talmente sinistro che persino i muri rabbrividiscono.

In un ghigno il Re si alza, e in una tetra risata raggiunge la sua stanza.

Infiltrata nel male. Onde as histórias ganham vida. Descobre agora