Capitolo undici.

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Finalmente il ballo in mio onore è finito e io posso rientrare nelle mie stanze.

Saluto Dolores, che senza un mio personale invito non sarebbe mai venuta al ballo, e mi appresto a imboccare i vari corridoi che portano all'ala dei reali.

Appena apro la porta della mia stanza rimango sbigottita. Tutta una serie di maggiordomi stanno letteralmente distruggendo la mia stanza.

-Duchessa !- Si appresta a venirmi incontro un giovane ragazzo, come minimo potrebbe essere anche più vecchio di me. -Il Re non l'ha avvertita dei lavori di ristrutturazione per la vostra stanza ? È stato proprio lui a ordinarcelo.- Sorride.

Perspicace, ha già risposto a tutte le domande che volevo fare. Ma sono troppo infuriata per lodarlo -Come prego ?!- Sembro leggermente arrabbiata. Di fatti il ragazzo indietreggia.

-Beh...mia signora...- Balbetta mortificato.

Alzo una mano come per invitarlo a tacere. Sono troppo arrabbiata anche solo per sentire patetiche scuse e dirgli che mi può chiamare Lucia.

Vado via, mugolando un "Buon Lavoro" e irrompo nella stanza di Lucifero senza bussare.

-Sei un bastardo.- Ringhio a denti stretti chiudendo la porta dietro di me.

Non so nemmeno io perché sono così furiosa. Di solito non è da me perdere la testa. Ma stranamente Lucifero ci riesce che è una meraviglia !

-Ma buonasera Duchessa...- Calca l'ultima parola in modo provocante.

-Oh, tieniti per te i tuoi stupidi giochetti e spiegami per quale assurdo e perverso motivo tu abbia fatto ristrutturare la mia stanza !- Sbotto gesticolando.

-Semplice, una del tuo livello ha bisogno di tutto il lusso possibile.- Ghigna mentre beve il suo bourbon. Possibile che anche quando beve deve essere maledettamente sexy ?!

-Lucifero, ti conosco abbastanza per sapere che tu.- Lo indico. -Non fai assolutamente niente per nessuno, se non a tuo completo vantaggio. Ma adesso, vorrei capire, quale ?!- Assumo un tono da professoressa.

-Mi hai rovinato il divertimento !- Si alza di scatto dalla sua poltrona di pelle rossa. E inizia a passeggiare per la stanza con il suo bicchiere di alcol in mano.

Solo ora mi accorgo che è...come dire...trasandato ? Non nel senso che sta chiuso in una camera da mesi e non si lava. Ma che ha la camicia leggermente sgualcita con la cravatta allentata e i capelli tutti spettinati.

-Ecco dov'eri !- Lo guardo trionfante. -Due ore fa ti sei allontanato con una demone ! Se non sbaglio credo che si chiami Samantha !- Lo accuso.

-Bingo !- Alza le mani come se in segno di resa.

Ammetto che ci sono rimasta un po' male...non chiedetemi il perché.

-Porco.- Sussurro, chiudendo i miei occhi a fessura.

-Ah ! Sono pur sempre il diavolo. Che ti credi ?! Che io abbia giurato eterna castità ?! E lo stesso vale per te ! Vedi di toglierti quelle ragnatele da la sotto.- Sbotta indicando il mio ventre. -Adesso sei la Duchessa degli inferi, non puoi mica restare in quello stato ! Verginella.- Mi rimprovera.

Oh...questo non dovevi dirlo.

-Sentimi bene, stupido Re da quattro soldi. I miei fatti intimi, non ti riguardano ok ?! Se voglio rimanere casta per il resto della mia vita, che ben venga, è una mia scelta ! Ci siamo intesi ?!- Oh no ! Di nuovo quell'intesi.

-Non nel mio regno ! Hai presente che sei l'unica ?!- Mi accusa gesticolando e facendo cadere poche gocce di bourbon sulla moquette.

-Unica fra tante, mio caro.- Assumo un tono fiero.

Infiltrata nel male. Where stories live. Discover now