Capitolo ventidue.

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-Mi mancherai tanto.- Sussurro all'orecchio di Paul.

-Anche tu...hai reso la mia ultima settimana all'inferno molto più vivibile. Fai miracoli.- Sussurra anche lui mentre mi stringe forte.

-Ci rivedremo...promesso...- Bisbiglio in modo impercettibile in modo che nessuno mi senta.

Lui mi guarda interrogativo ma nemmeno il tempo di farmi qualche domanda che i consiglieri vengono a prelevare lui, e gli altri domestici che hanno assistito al nostro bacio.

Saluto tutti di fretta, poi li vedo scomparire verso l'enorme portone di legno. Quello che porta ai veri Inferi.

Sono quasi le cinque e devo incontrare mio padre.

Devo chiamare Lucifero, ma dove sarà ?

-Guardia ! Mi sapresti dire dov'è il Re ?- Domando al demone che sorveglia le porte per l'Inferno.

-Signora, è una domanda riservata.- Dice questo meccanico.

-Mi serve all'istante. Dobbiamo incontrare Metradon e se non facciamo in tempo potrebbe scatenarsi una vera e propria guerra. Vuole veramente avere questo peso sulla coscienza ?!- Il mio sguardo si fa più affilato mentre inchiodo la guardia con lo sguardo.

-Ma signora...- Sussurra intimorito.

-Niente signora ! Dimmi subito dov'è il Re !- Alzo il tono della voce.

-Nell'ala dei nobili. Terza porta a destra.- Sussurra sconfitto, mentre abbassa lo sguardo.

Mi giro e me ne vado. Arrivo alla porta e busso. Ma nessuno mi risponde...possibile che ho sbagliato ?

Busso nuovamente.

-Arrivo !- Una voce da donna grida dall'altra parte della stanza.

Ad aprirmi è una demone molto prosperosa, tutta scompigliata e addirittura con l'affanno.

-Duchessa !- Gracchia mentre sgrana gli occhi e si inchina.

-Mi hanno detto che il Re è qui.- Dico pacata, troppo pacata. Solo ora noto che ho la postura di una reale vera e propria, o meglio, una guardia, con la schiena dritta e le mani congiunte davanti a me.

-Non c'è.- Risponde una voce maschile dell'interno della stanza.

La riconosco, quindi, guardando malissimo la demone la sposto con molta poca grazia e mi introduco nella stanza bruscamente.

Lucifero è comodamente disteso sul letto, credo nudo. Ma non ne sono certa dato che ha il lenzuolo che copre quello che dovrebbe coprire.

-Dobbiamo andare.- Dico fredda.

-Fammi prima finire. Non puoi lasciarmi a metà di un lavoro !- Sbotta aggrottando la fronte.

-Lucifero, ora...- Ringhio l'ultima parola in segno di sfida.

La demone nel frattempo si è rifugiata in un'angolo. Poi solo adesso la riconosco,è la ragazza che sedeva a fianco della demone che ho ucciso.

Ecco perché è così spaventata...

-Non mi va.- Ghigna.

-Lucifero. Prima che faccio una vera e propria strage. Ti consiglio di venire con me. Poi dopo, puoi fare tutto quello che vuoi, con chi vuoi.- Ringhio le ultime parole guardando malissimo la demone, che rabbrividisce visibilmente.

-No.- Dice secco.

Sbuffo. -Va bene allora.- mi avvicino alla porta -Tanto lo sai che mio padre mi dirà quello che hai fatto per farti dare il suo sangue vero ? E credimi. Spera solo che non apre bocca, sennò spargerò la voce persino sulla terra.- Ghigno e me ne vado.

Infiltrata nel male. Where stories live. Discover now