Capitolo 12

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"È meraviglioso, tesoro! Ma perché non c'è biglietto? Hai idea di chi possa averlo mandato?"
Che dovrei rispondere; si mamma, ho una mezza idea, ma costa troppo per un semplice segretario?!...preferisco abbozzare...
"Non saprei, mamma!"
In effetti davvero non saprei. Una cosa è certa: è davvero un regalo costoso!
"Mamma vado a fare una passeggiata" non è necessario che sappia che voglio farla con Jasmine!
"Ma tesoro avrai visite!"
"Appunto, mamma! Meglio farlo ora, finché non c'è ancora nessuno..."
Non le dó tempo di ribattere e volo via tenendo stretto il fiore di vetro...
L'orchidea è il mio fiore preferito...
Mi siedo nel box di Jasmine e continuo per un po' ad ammirare l'oggetto.
Poi lo ripongo nella scatolina e lo infilo nella retina contenitore.
Devo solo fare attenzione,  è molto delicato!
Giungo al fiume e lascio Jasmine pascolare liberamente.
Intorno a me tutto tace,  si sentono solo i rumori della natura.
Riprendo il fiore dalla scatola e le sue sfaccettature proiettano decine di riflessi arcobaleno sull'erba umida di rugiada.
Dopo un tempo che mi sembra infinito, decido di ritornare a casa, recupero Jasmine e mi avvio adagio sulla strada del ritorno. Invece di cavalcare, preferisco passeggiare di fianco alla giumenta.
Toglierei volentieri le scarpe, ma l'ultima volta non è stata una grande idea...
Ora che ci penso,  cosa faceva Terence ai confini delle nostre terre quel giorno?!
Ecco un'altra bella domanda a cui non saprei trovare risposta...
Bah, inutile pensarci ora!
Ho come la sensazione che da un momento all'altro spunti qualcuno...Terence?...ma no, sono quasi giunta a casa...
Sensazione sbagliata!
Affido Jasmine allo stalliere ed entro in casa.
Il maggiordomo viene ad accogliermi e, con la sua aria d'importanza, mi dice "Vi sono visitatori ad attenderla, miss! Devo annunciarla o preferisce prima rinfrescarsi?"
Sto per scoppiare a ridere...quest'uomo ha la capacità di divertirmi anche soltanto parlando...solo adesso noto che ha un lieve tic nervoso che gli fa muovere il labbro inferiore in modo strano!!! Ma la cosa più buffa è l'intonazione che dà alla sua voce quando deve dire qualcosa che ritiene importante...
Mi trattengo a stento "Preferisco rinfrescarmi un attimo,  grazie!"
Salgo in camera e mi bagno il viso con l'acqua del catino.
Justin bussa alla porta, le dico di entrare e di sistemarmi i capelli che sono sfuggiti all'acconciatura mattutina.
La sento borbottare qualcosa come "lavoro inutile...bellissimi capelli..." alla fine sono pronta, scendo ed il maggiordomo mi annuncia ai presenti...
Ricordo i volti di tre degli uomini presenti, tra cui c'è anche Lucas, ma dei restanti niente...proprio non ricordo come si chiamino...
Al mio ingresso si sono alzati dalle sedute in segno di saluto,  mi si avvicinano e,  uno per volta, vengono a stringermi la mano guantata.
Lucas è l'ultimo della fila e, dopo aver raccolto la mano che gli porgo, se la porta galantemente alle labbra...
Non posso fare a meno di notare quanto gli altri impallidiscano al confronto...
Chiedo al maggiordomo di servire un rinfresco e di chiamare mia madre affinché possa godere anche lei del diversivo dato dalla compagnia.
Mia madre arriva in men che non si dica...se non lo credessi impossibile direi che era già dietro la porta...possibile?!...mah!!!
Si chiacchiera del più e del meno, della serata appena trascorsa e di quelle che verranno, soltanto Lucas è silenzioso...
Mr Edgar, che mi ha gentilmente ricordato il suo nome evitandomi un brutto momento, mi  ha dedicato una poesia, sicuramente sciocca e scialba, ma pur sempre una poesia... non posso evitare di ringraziarlo per lo sforzo...con quel suo cervellino affatto all'altezza, deve averci lavorato parecchio... mi accingo all'ascolto già annoiata...
<ahimè, quegli occhi m'han stregato il cuore,
Tutt'intorno soltanto rumore.
Anche il sol se potesse vorrebbe fuggire,
la sua luce in tal presenza a che potrebbe servire?
Di rame ha il crine come foglie d'autunno,
come neve è la pelle dal candore notturno!
Orsu, mia giovane donzella,
Che tu sia acclamata, da tutto il ton, la più bella!>
Ecco, era questo che intendevo quando ho pensato ai termini "sciocca e scialba"...
Lucas mi guarda sorridente dopo l'esibizione del nostro "Leopardi"...
Dopo un tempo davvero infinito,  finalmente tutti prendono congedo.
Come prima, anche stavolta Lucas è l'ultimo della fila...
"Mia cara "donzella" hahaha, scusate, non ho saputo resistere ad "emulare il nostro poeta laureato" hahaha"
Ha una risata contagiosa,  soprattutto in questo momento.
"Per fortuna son andati via tutti,  altrimenti che pessima figura avremmo fatto..."
"Non so come avete fatto a resistere "a cotanta audacia, mia dolce donzella dal candor notturno" hahaha...devo temervi, miss? Hahaha"
"Hahaha...vi prego Lucas, smettete di prendere in giro quel povero giovane! Bisogna almeno riconoscerne l'impegno! Voi non avete scritto una poesia per me, ebbene egli si! Hahaha..."
"Oh...ma io non credevo che a voi piacesse ricevere vane parole!"
"Ad una donna fanno sempre piacere, soltanto che voi uomini ne siete avari! Credete davvero che noi donne non possiamo avere il gusto per le "vane parole"? Ahimè,  siete in errore...mi delude riconoscere che anche voi fate parte di quella schiera di uomini che definisco ottusi, i quali pensano allo status femminile come stato inferiore, l'equivalente di un semplice "soprammobile" da tenere in casa a sfornare bambini!"
"Non mi permetterei mai di pensare questo di voi...assolutamente! Forse l'ho pensato di altre signorine del ton, ma mai di voi!"
"Beh, questo mi rincuora...in tal caso avrei dovuto bandirvi dalla nostra casa e devo dire che ciò mi sarebbe dispiaciuto, soprattutto perché siete la prima persona giovane che ho conosciuto al nostro arrivo!"
"Allora sono lieto che questo non debba accadere!" Mi fa un sorriso birichino e, dopo essersi assicurato che mia madre non è a portata d'orecchio, prosegue "Tornando ai discorsi seri...mi aspetto che al ballo dei miei genitori mi riserviate la vostra danza preferita...credo che abbiate capito quanto sono preso dalla vostra persona...le altre fanciulle impallidiscono al vostro confronto!"
"Attento, state saccheggiando la poesia del nostro amico!"
"Siete molto brava ad eludere ciò che vi conviene...ma ricordate che io ho qualche anno di esperienza in più di voi e non è facile fare questo giochetto con me!"
Le sue ultime parole mi lasciano perplessa...da un giocoso scambio di parole siamo passati ad una piccola dichiarazione di preferenza, per poi passare ad un avvertimento...
Come sempre sento una strana attrazione verso quest'uomo, ma sono combattuta...è come se i poli delle nostre calamite continuassero a cambiare lato, prima attirandosi per poi respingersi...
Preferisco eludere ancora una volta,  ma con il silenzio!
Sorrido semplicemente e lui prende commiato...
La serata dai Rashmore è abbastanza vicina, ma non così imminente da impegnare le mie giornate né tanto meno i miei pensieri...
I giorni scorrono veloci tra una passeggiata al parco, una visita ad amici, le cavalcate in compagnia del vento e le notti affollate da sogni confusi del quale al mattino non resta niente...
È l'alba del giorno antecedente la serata dai Rashmore...
Da quell'ultima visita mattutina, non ho più avuto contatti con Lucas...ormai sono giorni...
I miei genitori mi lasciano libera di fare ciò che voglio "basta che sia nel rispetto delle buone regole", è ciò che ripetono entrambi...questo vuol dire avere una libertà superiore alle altre ragazze del ton, ma inferiore a quella cui sono abituata...
Ad ogni modo non mi sembra il caso di lamentarmi...
Justin, come sempre, mi aiuta nella preparazione giornaliera, terminata la quale, scendo in salone dove sono certa di trovare sempre qualche visitatore, vecchio o nuovo che sia, ma comunque che non mi attrae più di tanto...
Di tanto in tanto lascio l'orchidea vitrea a far bella mostra di sé, su di un tavolo o sulla finestra,  nella speranza di notare qualche sguardo da parte di un visitatore, che mi porti a dedurne il mittente...ma per ora non ho ottenuto risultati! Che sfortuna!!!
Mentre sono intenta a fingermi interessata all'ennesima poesia del "Dante" di turno, il maggiordomo mi porge una lettera adagiata su di un vassoio "È arrivata questa missiva per lei, miss!"
Prendo la lettera,  la giro, ma nessun nome sta ad indicarne lo scrivente...
"Chiedo venia, signori, ma sono molto stanca! Vorrei ritirarmi!" Detto questo,  i visitatori prendono congedo e, finalmente,  posso salire in camera prima di essere attaccata da mia madre che, per fortuna, è uscita dal salone un attimo prima della consegna della busta,  quindi ho la speranza che non ne sia a conoscenza.
Mi siedo alla scrivania e, preso il taglia carte, apro delicatamente la busta...

Se la mia storia vi è piaciuta almeno la metà di quanto è piaciuto a me scriverla,  allora vi chiedo di darmi una stellina alla fine di ogni capitolo.
Ogni suggerimento è ben accetto.

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