Capitolo 9

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Sembrano passati appena pochi attimi da quando sono tornata in camera, invece è già mattino.
È stata una notte senza sogni, ma molto strana, poco riposante.
Justin gironzola in camera aprendo le tende, sistemando alcune scatoline che vedo per la prima volta.
Mi metto seduta in mezzo alle lenzuola arrotolate "Justin, cosa sono quelli?"
"Sono arrivati questa mattina da parte di suo nonno, miss! Lord Everbridge mi ha ordinato di portarli qui!"
"Oh!" Justin mi guarda sorpresa per la mia espressione poco elegante, poi abbassa gli occhi e mi lascia sola con i miei pacchetti.
Scendo dal letto, corro verso il punto in cui sono appoggiati. Sono indecisa, vorrei mandarli indietro...ma prima voglio vedere cosa contengono!
Ne apro uno, il più piccolo, magari dopo lo rimando indietro senza che si renda conto che l'ho aperto!
Sollevo il coperchio e tiro fuori una splendida maschera dorata!
È meravigliosa!!!
Leggerissima, è completamente lavorata a mano...so riconoscere la fattura!
Non resisto, corro allo specchio e la indosso... è indescrivibile!
Vado a depositarla nel suo contenitore, senza però chiudere la scatola e mi dedico all'apertura della lettera che, soltanto ora noto, è attaccata al coperchio della scatola più grande...
Inizio a leggerla e man mano che vado avanti con la lettura, alcune frasi mi irritano sempre di più, a cominciare da quella di apertura...<Carissima, se conosco bene tuo padre e, credimi, è così... ti avrà illustrato soltanto i lati negativi della vita cui andresti incontro se scegliessi di accettare ciò che tua madre fu talmente stupida da snobbare...per questo ed altri motivi... ho deciso di inviarti questi doni...che spero indosserai al ballo in maschera che si terrà presso il mio castello, tra un mese a partire da oggi! Ho deciso per un evento mascherato proprio per darti l'opportunità di valutare, senza obblighi ne costrizioni, ciò che ti offro...Spero non rifiuterai di partecipare ad un evento che in alcun modo potrà influire sulla tua decisione ultima, se non aprendoti gli occhi a tutte le possibilità!...>
Apro le restanti scatole:una contiene un bustino color oro, coperto da ricami in tinta che richiamano le decorazioni della maschera...la taglia è perfetta, soprattutto è adattabile grazie ai legacci che sono sia al centro della schiena, sia sulla parte anteriore, esattamente sotto ai seni.
Dalla scatola più grande tiro fuori una gonna di finissimo tessuto trasparente che, a seconda dei riflessi di luce, cambia tonalità, sempre però richiamando un caldo colore dorato, senza essere troppo pomposo.
Da un contenitore cilindrico viene fuori una parrucca biondo platino, appoggiata su una testa di velluto, con tanto di boccoli e mollettine di strass.
L'ultima scatola, invece, contiene dei guanti, una sorta di ampio foulard fatto dello stesso materiale della gonna, una pochette completamente ricoperta di piccole pietre luminose ed un sacchettino, che rovescio sul letto...ne cade una parure in tono con il resto dei doni...spettacolare!!!
È tutto meraviglioso, ma non voglio che mio padre possa pensare che mi faccia abbagliare da questi oggetti.
Decido di chiamare Justin e farmi aiutare a prepararmi.
Ma prima rimetto ogni cosa al suo posto.
Una volta pronta scendo e trovo i miei genitori intenti a chiacchierare con lord Rashmore e lady simpatia...
Saluto i signori e decido di dedicarmi ad un libro nell'attesa di poter parlare liberamente con i miei genitori.
Non seguo la conversazione, riesco solo a captare, di tanto in tanto, qualche pezzo di conversazione che riguarda il modo in cui stanno sistemando questo o quello per la festa della settimana prossima.
Alla fine si alzano "Ci vedremo stasera, allora! Buona giornata!"
"Arrivederci"
"Arrivederci, cara!"
"Arrivederci milord, milady!"
Finalmente soli... i domestici sono intenti negli ultimi preparativi... i miei genitori mi osservano incerti.
"Ho trovato dei pacchetti, in camera!"
" Si, tesoro! Abbiamo deciso che devi essere tu a valutare cosa è meglio per te!" Papà è un uomo troppo amante della libertà per privarne la propria figlia...
"Quindi abbiamo fatto portare il tutto in camera tua. Potrai scegliere cosa farne...ma dicci, cosa contengono?!"
Descrivo il contenuto e mi soffermo sulla lettera allegata; non sembrano contenti, ma non sono nemmeno infastiditi...
Una volta terminato il resoconto, mio padre afferma che è la prima volta che si trova in accordo con mio nonno, in tanti anni!
Mia madre sorride e capisco che per loro questo ballo in maschera sarà un modo per non impormi una scelta dettata solo dalla loro voglia di riscatto.
"Visto che è deciso, mostraci cosa ti è stato donato!"
Saliamo in camera e apro nuovamente tutti i pacchetti...
La mattinata vola e subito dopo pranzo comiciano i veri preparativi.
Avrei voluto passeggiare un po' fino al fiume, ma Justin mi ha praticamente incastrato.
La serata si avvicina e mia madre non sta più nella pelle: ecco tornata l'eterna e spensierata ragazzina!!!

Cominciano ad arrivare i primi ospiti, il salone è illuminato da mille candele, i domestici in livrea si aggirano per la sala con piatti ricolmi di delizie e vassoi carichi di flute.
I signori Rashmore sono arrivati da tempo, ma di Lucas non c'è ancora traccia!
"È ora, mio tesoro!" Papà è venuto a prendermi per portarmi fra gli invitati. È molto affascinante nel suo abito scuro: il candido colletto mette in evidenza la sua carnagione abbronzata così poco alla moda, ma che a me piace tanto.
Tutti gli invitati si girano verso lo scalone da dove stiamo scendendo. Sono emozionata!
Vengo accolta da un sonoro applauso e subito l'orchestra comincia a diffondere le note di una musica dolce che non conosco.
Molte sono le persone che mi sono state presentate, ma di ben poche ricordo il nome, per non parlare del titolo... non mi è mai interessato più di tanto.
Si aprono le danze ed il mio carnet è già pieno.
C'è gente accalcata ovunque. Non pensavo che i miei genitori conoscessero così tante persone del bel mondo.
Uno alla volta vengono a reclamarmi i giovanotti che hanno scritto il loro nome sul mio libriccino, ma mi interessano poco...i loro discorsi sono piatti...la mia attenzione è costantemente rivolta verso l'ingresso, attendo l'arrivo di Lucas trepidante, ma per ora di lui nemmeno l'ombra.
Sono stanchissima, ho danzato con almeno 12 giovanotti dabbene, di cui non ricordo nemmeno i volti ormai, tanto erano poco interessanti!
Vorrei sedermi ma l'etichetta non me lo consente, così decido di uscire un po' a prende una boccata d'aria con l'ultimo damerino che mi ha fatto da cavaliere.
Ci avviciniamo alla balconata, tutto è illuminato a giorno e molte coppie sono fuori a deliziarsi per la frescura del venticello estivo.
Edgar, mi pare che si chiami, mi sta descrivendo i particolari della sua tenuta di campagna e, se non fosse per la sua cadenza lenta, sarebbe anche interessante ascoltare, ma proprio mi fa venire sonno, sembra una litania...
"Posso avere l'onore di segnare il mio nome sul suo carnet, miss?!" Con un sorriso luminoso Lucas chiede, certo della mia risposta affermativa... non posso fare a meno di ricambiare il sorriso ed abbandonare Edgar al suo dialogo con la ringhiera...
"Quando siete arrivato?! Temevo non sareste più venuto!" Forse dovrei essere meno esplicita, ma il suo sorriso è troppo seducente per non essere ricambiato con sincerità anche nelle affermazioni!
"Purtroppo ho avuto un contrattempo, ma non mi sarei mai perso la vostra presentazione in società...e devo dire che è valsa la pena! Siete splendida, mia dolce Monnalisa..."
Di certo sono diventata rossa come un peperoncino piccante, ma poco importa.
Mi porge la mano ed insieme ci avviamo verso l'ingresso che dalla terrazza porta al salone.
Edgar è totalmente, irrimediabilmente dimenticato...
Comincia il nostro ballo, mi sento come in un sogno. Intorno a noi ci sono tutti e nessuno! La musica è solo per noi. Occhi negli occhi, non c'è bisogno di parole!
Le sue forti braccia guidano il nostro incedere...mi sembra di volare...mi sento piccola vicino a lui, ma questo non fa che attirarmi ancora di più.
La musica è terminata, un nuovo partner richiede la mia disponibilità, ma l'incanto non si è spezzato. Il nostro tempo è solo temporaneamente sospeso, infatti, appena libera dal damerino di turno, vengo catturata dal dio Thor in persona e condotta silenziosamente fuori alla terrazza da dove mi aveva portato via tempo prima.
La notte stellata, le candele, il profumo dei fiori, tutto è perfetto.
Sento le sue mani sulla schiena: la profonda scollatura sul retro del mio abito, sebbene coperta da un leggerissimo tessuto trasparente, mi permette di sentire il contatto ardente, come se non ci fosse nulla a dividerci.
Mi guida verso un angolino appartato, poco illuminato.
Lo sento circondarmi con le sue forti braccia.
Ecco sta avvicinando il suo viso al mio...ora so cosa aspettarmi, grazie a quello zotico! Ma no,  non devo pensare a lui, non ora!
Sto annegando nel blu degli occhi di Lucas, quando...

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