Capitolo 8

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Le giornate fuggono veloci, ormai tutto è routine... le decisioni non sono ancora state prese e, sinceramente, non sento l'esigenza di prenderle immediatamente.
Ho aspettato diciassette anni, il nonno potrà pure aspettare qualche giorno!
Dal giorno del bacio non ho più visto quel...quel.. oh, lui!!!
Né tanto meno ho più visto i nostri vicini, che poi tanto vicini non sembrano!
Tra qualche giorno ci sarà la festa che i miei hanno organizzato per la mia presentazione in società, ma non sono eccitata quanto vorrebbe la mia cameriera!
Justin sembra debba essere lei la debuttante...
Oggi dobbiamo andare in giro per i vari negozi a ritirare gli ordini in consegna, ma davvero non è che ho molta voglia di perdere la mia giornata così.
Rassegnazione, ecco cosa serve!
I miei genitori mi attendono, Justin lavora su di me come fossi una bambola di pezza...
Finalmente decide che sono pronta! Se lo dice lei, ci credo, ahahah!
Viaggio in carrozza...discesa veloce...ritiro pacchetti...ed il pomeriggio è quasi terminato...
Sto per salire il gradino dell'ennesimo negozio quando mia madre si blocca.
Sembra diventata di gesso tanto è pallida e statica...
Di fronte a lei c'è un vecchio con un elegante bastone dorato, vestito con abiti costosi.
I due si guardano ed io credo di aver capito chi è...
Infatti dopo un po' mamma si riprende e mi presenta "mio nonno"...
Sono silenziosa, non so ancora cosa voglio, e questo incontro inaspettato mi obbliga a decidere in fretta come comportarmi.
Ascolto mia madre e mio nonno scambiare parole prive di emozioni ed, infine, la sento accettare di fermarsi per un thé!
"E papà?!" Mi sento chiedere...vorrei mordermi la lingua, ma ormai è fatta...
Il viso del nonno diventa scuro, gli occhi si stringono, ma riflette velocemente. Immagino i meccanismi del suo cervello mettersi in moto come quelli di un orologio.
"Dov'è tuo marito, Nicole?"
"Ci sta aspettando in Union Square!"
"Bene, credo sia arrivato il momento di parlare tutti insieme!"
Mia madre è raggiante, ma io ho notato l'espressione arcigna di mio nonno ed il suo tono di prepotenza.
Non ho molta voglia di fare la sua conoscenza.
Recuperiamo papà, il nonno ci aspetta alla sua dimora... gli raccontiamo gli eventi e lui non sembra contento, ma resta silenzioso.
Probabilmente non vuole imporre il suo volere.
Arrivati alla "casa"(più un castello di piccole dimensioni), siamo accolti da un domestico altezzoso, che però, vedendo mia madre, si scioglie in un caloroso sorriso. Sembra quasi voglia abbracciarla!
Ci fa accomodare nell'ufficio del nonno, un immenso stanzone ricoperto su tutte le pareti da antichi manoscritti.
Tutto è lussuoso! Uno spettacolo abbagliante, ma non eccentrico!
Arriva il nonno che si accomoda all'altro capo della scrivania.
È freddo e distaccato. Non degna mio padre di uno sguardo. Mi infastidisce!
Con molta lentezza comincia ad osservarci uno ad uno, poi prende un fascicolo e lo avvicina a mia madre.
"Leggi"
Altro ordine...ora capisco perché mia madre reagisce alla vita come una ragazzina...in questa casa non deve essere stato possibile esserlo!
Mia madre, anziché ubbidire all'ordine, cede le carte a mio padre che inizia silenziosamente la sua lettura.
Molti minuti scorrono senza che nessuno fiati... e molte espressioni passano sul viso familiare di mio padre.
Posso vedere lo sdegno alternarsi alla gioia, al dolore ed alla frustrazione, ma niente mi invoglia ad essere curiosa riguardo la sua lettura.
Si sente bussare...arriva il thé.
Dopo un po' bussano di nuovo.
Non mi giro quando sento il cigolio che avvisa la sua apertura, ma mi ritrovo direttamente faccia a faccia con il segretario particolare del nonno...
Mister occhi-verdi!!!
Non ho parole...
Sono rossa di rabbia e sdegno.
Lui finge di non riconoscermi, quindi cerco di mantenere la calma a mia volta.
Papà rompe il silenzio... "Non credo che ci sia altro da aggiungere. Come sempre credete di avere il diritto di decidere della vita degli altri! Mi dispiace, ma mia figlia non è tenuta a fare nulla che non voglia! Detto questo credo che non abbiamo più motivo di incontrarci."
Si alza rabbioso, non l'ho mai visto così sconvolto. Ora sono davvero curiosa, ma mi limito ad alzarmi insieme a mia madre.
Il nonno non prova a fermarci, dice soltanto "Queste sono tue, Marie Elise! Prendile" mi porge il fascicolo letto da mio padre. Sono talmente colta di sorpresa che le afferro e le porto via con me, ma non prima di avergli sentito dire, rivolto a mia madre "Sei identica a tua madre, Nicole!"
Siamo fuori...papà è furente.
Praticamente corre verso l'uscita, chiama la carrozza e saliamo in tutta fretta.
Una volta dentro mia madre gli appoggia la mano sul ginocchio che si agita per la tensione.
"Cosa c'è scritto in quelle carte?" Chiede facendogli un cenno del capo, ad indicare il fascicolo che ho in grembo.
Le pupille di papà si dilatano, evidentemente non aveva notato che le avessi io.
"Le leggeremo insieme a casa con calma."
Detto questo comincia un silenzio assordante che dura per tutto il tragitto fino a casa.
Arrivati lì, mio padre prende il fascicolo e lo porta nel suo studio "Venite, sediamoci!...insomma, da dove cominciare?! Ancora una volta tuo padre vuole imporre le sue scelte!"
"Di cosa si tratta?" Chiede mia madre.
"Potete leggere...si è assicurato che Lisa le avesse."
"Papà ora non abbiamo voglia di leggerle, dicci cosa vuole."
"...Quelle carte sono una scrittura privata in cui Marie Elise accetta l'eredità di suo nonno, Duca di Southampton, con tutto l'elenco delle proprietà, dei titoli, eccetera...vorrebbe che tu le firmassi, presumo."
"Cosa vuole in cambio? Perché ti sei arrabbiato tanto? Non è solo questo, vero?" Mia madre ovviamente conosce suo padre...
"Come potrebbe tuo padre dare senza ricevere? Ricordi il cognome del tuo promesso sposo, Nicole?! Ricordi la sua famiglia?! Hahaha, dovevo capirlo che aveva in mente qualcosa! Ebbene lui pretende che, in cambio dell'eredità che legalmente spetterebbe alla sua unica nipote, figlia del sangue del suo sangue, nostra figlia debba saldare il conto per la rottura del tuo fidanzamento con un risarcimento morale, prendendo a pretesto il discredito dato al suo buon nome!"
"Cosa significa questo? In che modo dovrebbe "risarcirlo"?"
"Nella sua testa, tutto si risolverebbe con il matrimonio tra il figlio di Hawckheart e nostra figlia. Sarebbe come se vi foste sposati voi due, anche se il nome non sarebbe lo stesso, che assurdità! Anche solo pensare di proporlo!"
"Ma questa è una follia!"
Ascolto i miei genitori e non posso fare a meno di chiedermi da dove il nonno abbia potuto prendere un'idea così assurda!
"Non permetterò mai a tuo padre di decidere per nostra figlia e con questo credo che la questione eredità sia chiusa. Può benissimo vivere agiatamente senza il suo aiuto. Mi sono assicurato che voi possiate vivere di rendita, anche dopo che io non ci sarò più!"
Mia madre è silenziosa, va ad abbracciare mio padre ed io li lascio da soli...
Torno in camera. Dopo una buona dormita sarò più che lucida per riflettere sugli eventi di oggi.
Una cosa è certa, ancora una volta mi rendo conto della fortuna di avere un padre come il mio!
Le ore notturne sono sempre quelle più lunghe. Davvero sono stanchissima, ma Morfeo proprio non vuole saperne di trasportarmi tra le nuvole.
Mi rigiro nel letto, ormai le lenzuola sono bollenti.
Basta! Meglio alzarsi.
Scendo dal letto, preferisco non mettere gli scarponcini da camera.
Mi sembra di sentire degli strani rumori venire dal piano inferiore,  andrò a dare un'occhiata!
Scendo e trovo mio padre seduto dove l'avevo lasciato ore fa.
Mi siedo in silenzio di fronte a lui,  che mi guarda con occhi stanchi, mi allunga una mano sulla scrivania che ci separa ed io la afferro.
Restiamo così,  a guardarci per un po', poi sentiamo il cigolio della porta ed entra la mamma.
"Sembra che nessuno di noi riesca a dormire, stanotte!"
"Ovviamente, caro, io non riesco a dormire se tu non sei al mio fianco!"
"Mi dispiace che Lisa non possa avere ciò che le spetta, soltanto perché non sono nato titolato."
"Non dire sciocchezze, tesoro! Probabilmente,  se fossi nato titolato saresti stato uno dei tanti damerini che ci sono in giro e non è mai stato quello che ho desiderato!"
"Papà, io sono orgogliosa di averti come genitore!"
"Vedi, caro?! Hai due donne che ti adorano... non è da tutti essere apprezzati per quello che si è e non per quello che si ha..."
"Ciò mi rincuora e mi rende carico di orgoglio per i miei due gioielli: il mio diamante ed il mio rubino!" Così dicendo ci raggiunge e ci abbraccia forte.
"Credo sia ora di dormire! Andiamo a letto. Domani è il gran giorno per te, Lisette! Devi riposare."
"Buonanotte"
"Buonanotte,  piccola!"
Torno in camera. Sono più serena!
Mi stendo sul letto e dopo pochi minuti sono già crollata.

Se la mia storia vi è piaciuta almeno la metà di quanto è piaciuto a me scriverla,  allora vi chiedo di darmi una stellina alla fine di ogni capitolo.
Ogni suggerimento è ben accetto.

Ballo in maschera #Completo #Romanzo StoricoWhere stories live. Discover now