Capitolo 6

5.5K 420 4
                                    

"Ma allora non sei cenerentola!? Sei una fata dei boschi! Potevi dirmelo che ti eri offesa per questo..."
Non voglio nemmeno rispondere. Ho deciso, fingerò di non averlo sentito e continuerò per la mia strada.
Prendo le gonne e cammino a testa alta fissando decisa lo sguardo in avanti. Lo oltrepasso senza degnarlo di uno sguardo.
"Capisco, non sei nemmeno una fata. Allora cosa sei?!" Sorride dall'alto della sua posizione.
Crede di essere simpatico...
Bello si, ma non basta...
"Va bene, evidentemente non ti serve un passaggio per recuperare la tua giumenta, sempre che sia tua!?"
Grrrr, sa dov'è finita Jasmine...ma guarda, quell'antipatico sta per svoltare davvero il cavallo!
"Aspettate!" dico usando il mio miglior tono da persona civile (cosa che mi riesce poco in sua presenza)
"Finalmente! Pensavo che avessi perso quella tua dolce lingua sputaveleno!"
Ma quanta confidenza! Come si permette di darmi del tu?!
"Ovviamente no! Evidentemente la mia lingua si avvelena solo quando è in "vostra" presenza... signor?? "
"Sono Terence, nessun signor! Il Signore è in cielo."
"Bene Terence, volete essere così gentile da riportarmi la mia Jasmine?"
"Oh, mi dispiace, miss gentilezza-e-cordialità, ma posso solo darti un passaggio. Sai la gente normale deve lavorare per vivere, e io non posso sprecare altro tempo per portare il tuo cavallo avanti e indietro. Se vuoi c'è un posto libero sulla mia sella, altrimenti credo che potrò benissimo fingere di non averti visto e tornare al mio lavoro!"
Mi guarda con un sorriso sicuro su quelle belle labbra disegnate, che spaccherei volentieri con... un'ascia!!! Ecco, un'ascia farebbe proprio al caso suo...
Grrrrrr, quanto mi fa arrabbiare...
Sono indecisa, sta calando il buio più in fretta di quanto pensassi. "Oh, e va bene! Ma se foste un gentiluomo scendereste dalla groppa e fareste salire soltanto me!"
"HAHAHA, ti va di scherzare... non sono io quello che ha perso il cavallo! E, soprattutto, lungi da me essere un gentiluomo. Non vorrei far rivoltare mio nonno nella tomba."
Così dicendo mi afferra e mi tira letteralmente in sella, davanti a sé, costringendomi a stare seduta nella scomodissima posizione laterale, incastrata tra le sue braccia che reggono le redini. Oh mio Dio, se dovesse vedermi mia madre di certo sverrebbe.
"Ecco, così va meglio! Sai, quando sei docile non sei tanto male, un uomo potrebbe anche credere che sei bella dentro come lo sei fuori, HAHAHA!"
"Siete un bruto!"
"No cara, sono molto peggio..."
"Beh, se lo dite voi non vorrei farvi il grave torto di contraddirvi su un argomento così sensibile."
"Hahaha, stavo per chiedermi dove fosse finito il mio elfo temerario"
"Io non sono un elfo e, soprattutto, non sono vostra. Sbrigatevi che devo tornare a casa"
"E se non volessi farvi tornare a casa?!"
"Non dite sciocchezze, potrei cavarvi gli occhi solo nel dubbio."
Ho leggermente paura, so come difendermi. Il vecchio Will mi ha insegnato come fare, ma questo balordo è molto più grosso di me. In effetti pensandoci bene è decisamente muscoloso, in che guaio sono andata a ficcarmi.
Io e la mia lingua lunga.
Per fortuna continua a trottare in avanti, vedo la sagoma di Jasmine sotto un albero poco lontano.
"Va bene, basta giocare. Siamo arrivati! Ecco la tua giumenta. Ma bada bene che qui in giro potresti incontrare davvero loschi individui."
"Tanto saprei come difendermi" niente, proprio non riesco a stare zitta.
"Ah si?! E come faresti, sentiamo? Se io decidessi di tenerti qui, bloccata fra le mie cosce, come faresti a liberarti?!"
Così dicendo mi afferra le braccia e stringe le sue cosce nerborute intorno a me.
Mi ha davvero bloccata.
Ora ho paura.
Vedo il riflesso dei miei occhi terrorizzati nelle sue pupille.
Cerco di liberarmi, ma è troppo forte.
Non mi arrendo, ma lui ride di questi miei tentativi, anzi sembra che si diverta ancora di più.
Devo reagire!
Ma cosa fa?!
Cosa vorrà fare?
Perché si avvicina lentamente? Vuole vedere meglio il terrore nei miei occhi?
Ormai è ad un centimetro dal mio viso, i suoi occhi si sono offuscati.
Non capisco.
Sono sconvolta.
Le sue labbra si sono appoggiate sulle mie, delicatamente. Provo una strana sensazione, sento un formicolio per tutto il corpo.
Sono talmente sorpresa che socchiudo la bocca.
Lui sorride e inizia a fare una cosa stranamente meravigliosa con la lingua, invitando la mia in una danza antica quanto il mondo.
Chiudo gli occhi e mi rendo conto di avere le mani libere...potrei scaraventarlo giù dalla sella, ma in realtà non vogliono ascoltarmi.
Anzi!
Sembrano dotate di vita propria, tant'è che si allacciano dietro al suo collo.
Sento le sue mani sulla schiena. Man mano scendono giù ad accarezzarmi i fianchi...sono estasiata...ho il fiato corto come dopo una corsa a piedi nudi nei boschi...
Le sue mani ora salgono verso il mio girovita ed i suoi pollici mi accarezzano la base dei seni...spalanco gli occhi e mi rendo conto che mi sta fissando! I suoi occhi sono verdi tizzoni ardenti...
All'improvviso mi stacca da sé "Bene...abbiamo scoperto che la tua lingua non è velenosa come sembra, mmmm"
L'incanto si è rotto, come ho potuto permettere a questo...questo. .. non saprei definirlo... In ogni caso come ho potuto permettergli di farmi questo?!
Scivolo velocemente giù dalla sella in assoluto silenzio e vado di corsa verso Jasmine.
Lo sento borbottare qualcosa in merito alle donne in generale, ma non mi soffermo...voglio andare via...
Salgo in groppa e scappo via... sento i suoi occhi bruciarmi sulla schiena, mi tremano le gamba.
Dopo poco sento il rumore degli zoccoli di un cavallo che mi segue.
Mi giro ed è lui.
Incito Jasmin ad andare più veloce, ma lo stallone si tiene distante.
Non so cosa pensare. Di certo passerò un'altra notte in bianco.
Finalmente sono a casa.
Vedo lo stallone fermo a qualche decina di metri.
Il suo cavaliere mi fa un cenno e va via.
Non ho parole.
Sono terrorizzata...
No, perché prendermi in giro da sola!
Sono indecisa se essere delusa o sollevata...sento una parte di me inneggiare al pericolo scampato, ma un'altra parte, nascosta, piccola, che non credevo esistesse, essere scontenta della ritirata strategica effettuata da quell'uomo.
Meglio non pensarci ora.
In tutta fretta lo stalliere mi corre incontro, prende Jasmine e mi lascia a mani vuote. Avrei voluto occuparmene come sempre, in campagna, ma qui le cose vanno diversamente.
Entro in casa ed il maggiordomo mi chiede di seguirlo.
Sembrava fossero passate ore, quando ero nel bosco, la realtà è ben diversa.
Il domestico mi porta nello studio paterno, dove papà è alle prese con un libro mastro.
Appena chiudo la porta alle mie spalle, papà solleva lo sguardo dal libro "Piccola, vieni! Siedi qui, di fronte a me!"
Non me lo faccio ripetere, ma prima giro intorno alla scrivania per dargli un affettuoso bacio sulle guance. Poi vado a sedermi silenziosa nel punto in cui mi ha indicato.
"Tesoro, hai un viso pallidissimo. C'è qualcosa che non va?"
Ops, non avevo tenuto conto degli occhi osservatori di mio padre.
"Nulla papà, sono solo stanca. Sono andata in giro con Jasmine!"
Papà sembra preoccupato "Piccola, so che sei grande ormai, ma qui non è come a casa. Qui potresti incontrare chiunque. Non voglio farti paura, ma devi tenere gli occhi aperti"
Avviso arrivato in ritardo papino...
"Certo, papà! Ma non devi preoccuparti per me! So cavarmela."
...infatti mi sono fatta incastrare da quel bruto...
Grrrr....
"Bene, torniamo a noi! Ti ho fatto venire qui perché volevo parlarti di qualcosa..." papà prende troppo tempo per i miei gusti e questo non promette niente di buono.
"Continua papà! Mi stai facendo preoccupare."
"No, piccola, non c'è niente di cui preoccuparsi..." altra pausa...e questo perché non c'è nessun problema...lo guardo bene e solo ora noto che ha le occhiaie..."...Insomma, tu sai che io e tua madre abbiamo avuto un passato burrascoso a causa di tuo nonno, ricordi? Certamente si. Tuo nonno non ha mai visto di buon occhio la nostra unione, soprattutto per via del suo status sociale... e del mio...ha dovuto accettare il matrimonio, ma non l'ha mai approvato e per questo non ha mai voluto incontrare la sua unica nipote, cioè tu! Ma ieri sera, sul tardi, dopo che sei andata a letto, è giunto un suo emissario con una busta sigillata indirizzata a tua madre...è di suo padre...tuo nonno..."lo osservo in silenzio. Ora capisco un po' le occhiaie. Per lui è un argomento doloroso, si sente colpevole da sempre per aver allontanato, involontariamente, mia madre dalla sua famiglia e dalla gente che era abituata a frequentare "...Ecco, ieri era molto tardi, non me la sono sentita di svegliare tua madre e, quindi, ho aperto io la busta, consapevole che Nicole non avrebbe avuto nulla in contrario...Ebbene, dopo essermi accertato che l'urgenza non era tale da giustificare l'arrivo così tardo, ho aperto anche l'altra missiva che era all'interno della prima busta...questa era indirizzata a te, spero non avrai nulla da ridere sul fatto che l'abbia aperta!"
"No papà, assolutamente!"
"Ebbene, eccola...leggila..."
Papà è scuro in volto, sarà sicuramente una pessima notizia.
Afferro la lettera e inizio a leggerla ad alta voce...


Se la mia storia vi è piaciuta almeno la metà di quanto è piaciuto a me scriverla,  allora vi chiedo di darmi una stellina alla fine di ogni capitolo.
Ogni suggerimento è ben accetto.

Ballo in maschera #Completo #Romanzo StoricoWhere stories live. Discover now