1 ~ Escort a Manhattan

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Poi, sento le sue mani scorrermi sulla schiena fino a trovare la cerniera del tubino; con un gesto sicuro la tira giù e il vestito cade scoprendomi il corpo.

Lui sospira e i suoi occhi si illuminano. Gli piace quello che vede.

Senza lasciar passare altro tempo, mi stringo contro di lui e comincio ad ondeggiare sensualmente. Voglio che impazzisca per me.

Sento il suo membro indurirsi e un mugolio di piacere mi pervade.

Mitchell mi slaccia il reggiseno e mi osserva come se volesse mangiarmi. Poi prende un mio seno in mano e stringe quasi volesse rivendicarlo come suo.
Mi solleva e mi appoggia sotto di lui, poi comincia a leccarmi i capezzoli. Devo ammettere che non è male, ma fa sesso come se nessuno gli avesse mai spiegato cosa vogliono le donne.

"Non smettere ti prego" gli dico per eccitarlo.

Funziona.

"Pregami ancora"

"Continua. Ti supplico"

Lui reagisce alle mie richieste e mi mordicchia i capezzoli. Mi aggrappo con le gambe al suo bacino e mi godo il piacere che mi pervade. Non è niente male.

"Così mi distrai" biascica lui sorridendo.

Rido e mi schiaccio con più forza contro di lui. Sento il suo membro farsi sempre più duro e la cosa mi eccita. Forse Owen aveva ragione, ho un talento naturale per questo lavoro.

Mitchell mi lecca fino all'ombelico e scende sicuro fino al tanga. Appena lo tocca mi bagno come una scolaretta.

I miei fianchi si dimenano alla disperata ricerca di lui.

Mi preme due dita proprio lì, nel mio punto più sensibile e mi scappa un versetto.

"Rifallo" mi ordina premendo le due dita più in profondità sulle mie mutandine.

Gemo ancora più forte, lui scosta gli slip e mi infila le dita dentro; sento che scende sempre più in profondità e gli spasmi che mi scuotono diventano sempre più forti.

"Sei così stretta, Kayla"

Gli rispondo ansimando e Mitchell preme la sua bocca contro la mia. La sua lingua è calda e suadente; mi accarezza il palato e si attorciglia con la mia in una danza infinita.

Le sue dita intanto scendono sempre più a fondo e io riesco a simulare un orgasmo perfetto. Lui sembra soddisfatto del suo lavoro.

Mi strappa via il tanga e si ferma ad osservare il mio corpo nudo. Sono un po' in imbarazzo perché lui ha ancora su i pantaloni del completo, ma non sembra farci caso. Gli slaccio quindi la cintura e gli sbottono i pantaloni. Lui rimane in boxer. Vedo la sua voglia di entrare dentro di me. So che vuole venirmi dentro. Attorciglio le gambe attorno a lui e mi premo con vigore, Mitchell geme e mi solleva con un braccio. Mi dondolo su di lui fino a quando non lo sento pronto; poi gli sfilo i boxer e gli accarezzo dolcemente il pene con le dita. Lui ansima e si spinge contro di me. Prende un preservativo dalla tasca della giacca e lo infila velocemente. La sicurezza prima di tutto. Per evitare di rimanere incinta, comunque, ho anche la spirale. Ma questo non lo può sapere. Con una sola mossa fulminea mi penetra e scende dentro di me. Lo sento riempirmi e il mio respiro accelera. Poi comincia a entrare e uscire con una forza e una velocità sempre maggiori.

Continua a muoversi e a toccarmi con forza e decisione. Mi guarda negli occhi con l'aria di chi lo fa da una vita. Gli dico con lo sguardo di lasciar perdere il mio piacere. Non mi aveva chiesto il permesso, ma così sarà più veloce. Lui aumenta il ritmo fino a quando non viene riempiendo il preservativo. Poi si lascia cadere accanto a me. Rimaniamo qualche secondo così, in silenzio a fissare il soffitto. Lui al colmo del piacere, io che affogo nella mia vita patetica.

"Potresti aprire la finestra per favore? Qua dentro fa davvero caldo" mi dice fra un respiro e l'altro.

Quando mi alzo in piedi mi accorgo che ho ancora su i tacchi e mi viene da ridere. Devo lavorare su certi dettagli. Con il tempo migliorerò, per ora mi pare che sia andata abbastanza bene. Apro la finestra e torno a letto accanto a lui. Mitchell mi sorride docilmente, non sembra neanche più l'uomo che pochi minuti fa mi toccava quasi fino a farmi male.

"Come è andata?" Gli chiedo accarezzandogli i capelli. Non c'è niente di dolce nel mio gesto, è solo un automatismo per rimetterlo in ordine.

"Prima volta?" Mi chiede mettendosi a sedere. Se n'è accorto.

"Già" ammetto. Non ha senso mentire.

"Non male. Però non voglio che tu finga gli orgasmi con me. Preferisco portartici per davvero ... devo solo imparare come sei fatta tu"

Io lo guardo a metà tra il sorpreso e l'imbarazzato. È la prima volta che un uomo si accorge che ho finto un orgasmo. O comunque è la prima volta che un uomo mi dice di essersi accorto. È apprezzabile da parte sua che voglia regalare piacere anche a me; alla fine non è scritto da nessuna parte che debba farlo.

"Beh grazie"

"Grazie a te, Kayla"

Benvenuta nell'alta prostituzione di New York City, Kayla Ravenport. Adesso non si torna più indietro.

Spazio autrice
Ciao a tutti, il primo capitolo è stato revisionato per l'ennesima volta. Non importa quante volte lo rilegga e riscriva le frasi, mi sembrerà sempre che non vada mai abbastanza bene. Sono fatta così, una perfezionista inconcludente. Spero che vi sia piaciuto e vi prego di farmi sapere cosa ne pensate. Grazie :D

Affari di Cuore | #1 Serie "Cuore"Where stories live. Discover now