Capitolo 30 - Epilogo

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Si era lavato e rivestito in fretta, ma anche cercando di essere il più veloce possibile aveva impiegato due ore nel tentativo di sistemare il caos in casa.

Voleva assicurarsi che Deirdre, tornando, non avrebbe dovuto preoccuparsi di nulla a parte riposare.

Marrok lo attendeva con un sorrisetto sulle labbra.

−Pronto?

Søren non rispose, si mise semplicemente a correre, ferite permettendo, troppo impaziente per camminare.

−Søren, aspetta!

L'acuta voce di Rosemary lo fece arrestare.

Gli occhi scuri dell'anziana brillavano di sollievo mentre le mani, strette al petto, tremavano.

−Io volevo scusarmi. Sono stata una sciocca.

Il petto del warg si alzava e abbassava seguendo il respiro, lo sguardo duro rivolto alla donna e le mani strette a pugno.

−Sei l'alpha più forte che abbia mai conosciuto e i guerrieri del branco lo sono altrettanto, non credevo che tu corressi un pericolo reale. Enan è come un nipote per me, ero accecata dal terrore. Quando sei andato via, Deirdre mi ha fatto ragionare e solo in quel momento mi sono resa conto che, facendo leva sul bambino, ho messo in pericolo te e il branco costringendoti a gettarti in quella trappola.

Senza nessun preavviso le si avvicinò e, sorprendentemente, la circondò con le braccia in un delicato abbraccio.

−Søren...

Fu sorpresa nel sentirlo così vicino che non riuscì a trattenere le lacrime.

−È tutto finito. Sto bene, stiamo bene.

L'anziana cercò di asciugarsi il viso meglio che poté.

−Ho visto Alasdair portare Deirdre alla clinica, era ferita.

−Sì. Purtroppo non sono arrivato in tempo per difenderla dalla pazzia di mio padre.

Sentì la voce dell'alpha incrinarsi, ma non poté definire l'emozione di cui era pregna.

−Non sei come lui. Lo sai questo, vero?

L'uomo inspirò ed espirò un paio di volte.

−Lo so.

Rosemary si allontanò alcuni centimetri.

−Vai dai lei, ragazzo. Non farla preoccupare più del dovuto.

E così, sorridendole un'ultima volta, riprese la sua corsa.

Quando arrivò alla clinica seduta in un angolo, con le fasciature che le ricoprivano gran parte delle braccia e il naso rotto, trovò Kelle.

Stranamente gli fece solo un piccolo cenno col capo e un lieve sorriso.

−Capo.

Era l'unica cosa che le sentì pronunciare prima di vederla alzarsi ed uscire.

Alcune assistenti mediche, notandolo, gli indicarono il corridoio e la camera della fidanzata che, senza pensarci due volte, si mise a cercare.

Quando imboccò il corridoio sulla destra, incontrò Alasdair uscire da una delle quattro stanze che, appena notò la sua presenza, non riuscì a trattenere un sorriso.

−Søren. Mi dispiace di non essere stato in grado di difenderla a dovere.

L'alpha annuì cupo, preoccupato per la salute della compagna.

−Deirdre sta bene, la ferita alla testa è superficiale e non le ha causato grossi problemi, magari dei forti mal di testa di tanto in tanto, ma non c'è da preoccuparsi.

WargWhere stories live. Discover now