Capitolo 22 - Alleanze

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Guardò la macchina allontanarsi lungo il viale, ora che se n'era andato permise alle proprie emozioni di scatenarsi, lasciando che la preoccupazione e che l'insopportabile senso di vuoto le riempissero il petto.

−Tranquilla cara, come ho già detto: Søren ha la pellaccia dura, non gli succederà nulla.

La mano calda di Rosemary le accarezzò dolcemente la spalla, confortandola.

−Lo so. Solo che...

−Hai paura che gli succeda qualcosa. Ti capisco, ma è l'alpha ed è compito suo prendersi cura del branco. Sai? Ha preso molto sul serio la promessa che ti ha fatto.

Deirdre si voltò a guardarla, distogliendo lo sguardo dalla strada deserta, incuriosita.

−Quale promessa?

La donna sorrise.

−Quando te ne sei andata gli hai chiesto di prendersi cura del branco e lui ha promesso di farlo, credo che non sia impazzito proprio per questo.

Un sorriso triste le si dipinse in volto, il senso di colpa era ancora tanto.

−Se solo avessi saputo prima la verità...

−Non fartene una colpa, non potevi saperlo. Non sapevi quasi nulla del suo mondo, non potevi sapere se Kelle stesse dicendo la verità. Hai solo fatto ciò che ritenevi più giusto per lui e questo è davvero ammirevole. Questo fa capire quanto lo ami.

La tristezza lasciò il posto alla tenerezza sul suo viso, le parole dell'anziana riuscirono a calmarla, o almeno alleviarono i suoi forti sensi di colpa verso il suo compagno.

−Sì.

Guardò un'ultima volta il viale e si voltò verso la radura, portandosi una mano tra i capelli, facendo scorrere le ciocche luminose tra le dita.

−Ora è meglio che torni a casa: Lilias potrebbe aver bisogno di aiuto.

−Non così in fretta, signorina!

Si voltò curiosa verso il tono allegro e sospettoso della donna, seguita a ruota da Cora che, lanciando un veloce sguardo al figlio intento a chiacchierare con Marrok, si avvicinò a sua volta.

−Ci devi una spiegazione, non credi?

Sorrise imbarazzata, capendo già dove volessero parare. In tutta sincerità, sperava che non se ne fossero accorte, in quel momento di allarme e lutto non aveva voglia di parlare di matrimonio, ma da i loro sguardi maliziosi, a quanto pare non era così.

−Spiegazione?

Cercò di far finta di nulla, ma la loro espressione non dava nessuna previsione di voler lasciar cadere l'argomento.

−Cos'era quel 'Sì'? Søren sembrava piuttosto contento...

Deirdre sorrise rassegnata, sapevano benissimo a cosa si riferiva quel 'Sì', chiunque avrebbe potuto intuirlo soltanto guardandoli, ma volevano sentirlo dalle sue stesse labbra.

−Ieri sera, prima che Marrok ci avvertisse, lui...

La guardarono sorridenti, incitandola silenziosamente a continuare, sorrise sapendo già come avrebbero reagito.

−Mi ha chiesto di sposarlo.

Un piccolo urlo di eccitazione uscì dalle labbra della giovane madre mentre, con grande affetto e allegria, andava ad abbracciare l'amica.

−Sono così felice per te! Ci son così tante cose da fare: l'abito, il ricevimento, la chiesa, i fiori...

Deirdre rise divertita e anche leggermente impaurita da quella frenesia.

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