15.

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Søren

Inspirò. I raggi del sole del tardo mattino illuminavano pallidamente la stanza scura. Il suo dormiveglia amplificava il canto allegro dei passeri facendolo rimbombare nelle orecchie e riemergere dal piacevole torpore del sonno.

Il profumo del sesso permaneva ancora sulle lenzuola e lui non poté far altro che assorbirne, avido, ogni ricordo che portava con sé. Quella notte l'aveva amata come solo un warg poteva amare la propria compagna. L'aveva adorata. E Deirdre l'aveva ricambiato. L'aveva sentita gemere, pregarlo e amarlo con la sua stessa intensità.

Con un sorriso compiaciuto ripensò alle sue labbra contro le sue, in un bacio così lento che gli era parso di impazzire. Pensò ancora ai suoi sospiri e al fatto che, tra quei sussurri, vi fosse il suo nome. Ripensò alla totale assenza di imbarazzo, come se lei e lui si fossero sempre appartenuti.

Fai l'amore con me.

L'aveva colto di sorpresa. Coi suoi occhi tentatori l'aveva stregato. La voglia di lei gli aveva incendiato il sangue portandolo al limite del suo autocontrollo.

Stirò i muscoli allungando gli arti. Le fredde lenzuola, scivolarono contro la sua pelle mentre tastava il lato del letto accanto al suo. Si allungò ancora ispirando il malinconico profumo di Deirdre, ma non trovò il suo calore.

Espirò alzandosi di scatto. La brezza primaverile che entrava dalla finestra socchiusa gli scompiglio i capelli già arriffati. Studiò quel lato del letto che, con minuziosa attenzione, era stato sistemato. Il cuscino era al suo posto. Le coperte rimboccate.

Si passò una mano fra i capelli. Guardandosi intorno seguì il profilo dei mobili fino al pavimento. Gli abiti di lei erano spariti, così come le sue scarpe.

Trovala!

L'istinto lo sbalzò giù dal letto. Una strana sensazione gli pressò la bocca dello stomaco mentre, infilandosi il primo paio di pantaloni che trovava, percorreva frettolosamente il corridoio per poi scendere al piano inferiore.

≪Tesoro? ≫ Entrando in cucina si aspettò di trovarla intenta a bere la solita tazza di tè al bergamotto, ma lei non c'era. Fece vagare lo sguardo confuso.

Trovala!

Scosse il capo cercando di tenere a basa l'ansia che gli stava crescendo in petto. Tirò le labbra in un sorriso insicuro.

≪Uccellino? ≫

Il suo richiamo rimbombò nel salotto. La strana sensazione torno ad attanagliargli le viscere e il cuore iniziò a martellargli nelle tempie. Con grandi falcate tornò velocemente al piano superiore.

Trovala!

≪Deirdre! ≫

La chiamò a gran voce.

Trovala!

La cercò nella stanza da bagno, nella sua stanza e poi ancora in tutte le altre. Non trovò nessuna traccia di lei.

Eppure doveva essere lì. Doveva esserci. Le sue cose erano ancora tutte al loro posto, niente era stato spostato.

Inspirò ed espirò faticosamente. Poteva essere semplicemente andata a trovare Rosemary. Sì, si era assentata solo per qualche minuto. Non se n'è andata. Non avrebbe mai potuto fargli questo. Non lei. Non dopo tutto quello che avevano passato.

Trovala!

Tentando invano di controllare le proprie paure scese le scale dirigendosi all'ingresso. Pensò che se fosse andata da Rosemary, avrebbe potuto raggiungerla. Immaginò che tutta quell'ansia fosse dovuta al terrore che aveva dovuto affrontare il giorno prima e che era solo uno sciocco a cedere in quel modo al panico.

WargWhere stories live. Discover now