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Deirdre

Il freddo della notte strisciava silenzioso attraverso i sottili spifferi della finestra. Il cielo scuro era ricoperto di nubi e i pigri fiocchi di neve cadevano candidi su quella piccola radura della Scozia. Nessun rumore riempiva l'aria, quella notte pure gli uccelli notturni parevano rispettare quella calma oscurità e il silenzio era tale da permetterle di sentire il cuore batterle nel petto.

Aveva avuto un incubo. Di nuovo. Come da diverse notti a quella parte, si era svegliata sudata e in preda al batticuore. Non riusciva a ricordare quasi nulla del sogno, le immagini erano troppo sfocate nella sua mente e quasi impossibili da riordinare, eppure c'era un particolare che non riusciva a togliersi dalla testa. Quello stesso particolare che la faceva tremare di terrore durante i primi attimi di coscienza.
Durante il sogno, mentre le immagini indefinite le sfrecciavano davanti, una densa nube le riempiva i polmoni. Cercava di inspirare, prendendo grandi boccate d'aria, ma il fumo era talmente concentrato che se lo sentiva scivolare melmoso lungo la gola, bruciandole la trachea fino a toglierle l'ultimo respiro. Riusciva a destarsi sempre un attimo prima che l'oscurità eterna calasse su di lei e, mentre annaspava in cerca di aria, le pareva di percepire ancora l'odore di quel fumo nauseabondo, riconoscendo tra le sfumature l'essenza pungente dei fiori di calendula.

Distogliendo lo sguardo dal panorama innevato della foresta, si mosse tremante nel bozzolo di coperte e accese la luce fioca della abat jour, illuminando la piccola stanza. Stringendosi nelle spalle, si mise a sedere sullo spazioso materasso. Inspirò trattenendo per alcuni secondi il respiro, poi espirò tentando di calmare l'andatura martellante del suo cuore. Si passò una mano gelata tra i capelli arruffati, soffermandosi qualche attimo sui nodi che si erano creati. Non li aveva più tagliati da quando sua nonna, Nineve, era morta. Non aveva avuto tempo o semplicemente non ne aveva avuto voglia. Dal giorno del funerale, poco più di un anno prima, degli strani momenti di apatia l'avevano colta facendo sì che si chiudesse in sé stessa e si isolasse in quella piccola casa in mezzo alla foresta.

Fino ad un anno prima i suoi piani avevano previsto una casa in paese, non troppo grande, ma abbastanza per permettere a sua nonna di vivere con lei. In seguito avrebbero preso un gatto o magari due. Nineve le avrebbe insegnato quel che ancora non sapeva sulla vecchia medicina e avrebbe gestito insieme a lei la piccola erboristeria che la signora MacRyan le avrebbe ceduto dopo la pensione. Era stato tutto pianificato. Ogni più piccolo particolare era stato preso in considerazione, ma non avrebbe mai immaginato che il fato si sarebbe abbattuto su di loro con tanta furia. Un cancro ai polmoni le aveva colte alla sprovvista. In soli due mesi le aveva portato via Nineve, lasciandola di nuovo sola. Sola come mai si era sentita in vita sua.

Stringendo meglio il colletto del pigiama intorno al collo, si alzò infilandosi le pantofole. Con passo leggero si affacciò sul piccolo salotto e si prese alcuni secondi per studiare la stanza. Non aveva cambiato nulla nell'ultimo anno. Il soggiorno era grande solo per contenere un divano a due posti in tessuto lavorato e una poltrona in cui lei amava accoccolarsi davanti al camino per ascoltare i vecchi album dei genitori. Non possedeva un televisore, non vi era spazio a sufficienza e anche se ne avesse avuto non ne avrebbe comprato uno. Come Nineve, anche Deirdre era un po' all'antica su certi argomenti e il televisore era uno di questi, «Spreco di tempo, spazio e denaro» questo era quello che sua nonna le ripeteva di continuo citando l'amore della sua vita, suo nonno Aonghus, morto anni prima che lei nascesse.

Lasciando che i ricordi le riempissero la mente, attraversò la stanza, spostandosi nella piccola e pratica cucina: i pannelli in legno chiaro erano rustici e leggermente rovinati dal tempo, i pomelli erano in vetro lavorato, ognuno diverso dall'altro ad indicare la passione della parente per i mercatini dell'usato.

WargWhere stories live. Discover now