Capitolo 25 - Stress

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−Non abbiamo trovato nulla di concreto.

Le sopracciglia di Søren erano aggrottate, incupendo il viso concentrato dell'alpha.

Marrok lo stava informando degli ultimi fatti accaduti nel branco, tra cui il ritrovamento di tracce sconosciute al confine della città.

La notizia non lo colse di sorpresa; far uscire il nemico allo scoperto era stato il suo piano fin dall'inizio, ma mai avrebbe pensato che potessero giocare con loro in quel modo.

Fortunatamente il beta era stato in grado di tenere la situazione sotto controllo, mantenendo la calma nel branco.

−In un primo momento abbiamo pensato che fossero alcuni componenti del branco nomade di Aonghus, ma non ha riconosciuto nessuno odore.

Il capo branco annuì lentamente e si alzò dalla scomoda sedia in legno.

Con passo lento, ma pur sempre deciso si avviò all'entrata.

−Deirdre cosa ne pensa?

All''improvviso silenzio del secondo si voltò leggermente, portando lo sguardo sui brillanti occhi verdi dell'amico.

Poté notare il leggero pallore del viso e i movimenti nervosi delle mani non gli comunicavano nulla di buono.

−Ne è al corrente, vero? È l'unica, oltre a Lilias, ad avere una vaga idea su chi dovremo affrontare. Avevo dato l'ordine di informarla anche della più piccola cosa. Sarà presto mia moglie e voglio che sia trattata come tale.

Marrok annuì velocemente.

−Sa già tutto sull'accaduto, ma...

Søren alzò un sopracciglio attendendo la risposta dell'uomo.

−Ma?

Lo vide prendere un bel respiro, per poi indurire lo sguardo e alzare la testa.

−Ha avuto alcuni problemi da quando sei partito.

−Kelle?

Giurò a sé stesso che se quella femmina avesse provato, anche solo una volta, a infastidire Deirdre, avrebbe preso la drastica decisione di bandirla non solo dal branco, ma dall'intero territorio.

−No. No, con lei non ha nessun problema.

Il tono strano e ironico con cui pronunciò quella frase lo lasciò confuso.

−Non ho tempo di fare questi giochetti, dimmi cosa è successo alla mia compagna.

La voce dell'alpha si era fatta più aggressiva, ma la postura lasciava filtrare tutta la preoccupazione che stava provando in quel momento.

−Quando abbiamo scoperto le tracce ho preferito aspettare prima di informarla. Con Lilias, tu che eri disperso chissà dove e la ricerca di una possibile spia all'interno del branco, era già abbastanza stressata. Non aveva bisogno di altri pensieri.

Il silenzio di Soren era imperioso, lo sguardo famelico e la postura rigida lo rendevano ancora più minaccioso. Il beta si portò una mano fra i capelli, indeciso sul dirglielo o meno.

−Deirdre vorrà la mia testa appena verrà a saper che te l'ho detto, ma so anche che lei non te lo direbbe per non farti preoccupare.

−Dirmi cosa?

Le parole gli uscirono in un ringhio, stava perdendo la pazienza.

−Ha avuto un crollo. A quanto pare non mangiava regolarmente da quando sei partito e durante la tua seconda settimana d'assenza, sentendo Rosemary, ha dormito poco più di tre ore per notte. Alasdair sostiene che sia colpa dello stress...

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