Capitolo 19

179 14 9
                                    

Questa notte non ho chiuso occhio, sono rimasto a fissare il soffitto rivedendo nella mia mente tutta l'evoluzione del discorso con Niall.

Penso che debba almeno chiedergli scusa, l'ho spaventato, posso capirlo, anche io se mi trovassi uno ad investigare su un mio caro amico mi sarei fatto qualche domanda... ma, cazzo, siamo (o eravamo) amici, mi conosceva, più o meno! Che sia stato Liam a svelare li qualcosa? Con che garanzia posso affermare che Liam non abbia fatto la spia e Harry è rimasto a casa per scappare da quello che potenzialmente potrebbe sapere sul mio conto...?

Basta paranoie! Oggi magari mi scuso con Niall, e così capisco se Liam ha potuto tenere quella bocca chiusa.

Arrivo in orario per un soffio! Ad aspettarci c'è già quello di scienze con la busta in mano per scegliere la sua vittima per quest'oggi.

Magari recupero un po' di tempo durante l'interrogazione...

Aspetto pazientemente che recuperi il numero consapevole che io sono già stato interrogato per questo giro, e aspetto l'inizio di dicembre per farmi ri-interrogare, devo in qualche modo migliorare la situazione, anche se per altri scopi.

Chiaramente ci mette 10 minuti solo per sorteggiare... Andiamo! Che ti costa togliere i numeri delle persone che hai già interrogato? No! Tutto da capo, ogni volta; probabilmente si diverte a tenere sulle spine quei poveri Cristi dei miei compagni, ed annoiare noi, che ci siamo già passati per le ruote della tortura, quali sono le sue domande.

"Numero... sncjdnd - sbiascica il numero apposta per far sentire i prossimi alla tortura ancora più in ansia; vedo Niall, a fianco a me, che si mangia le unghie (quel ragazzo mangia sempre!) e sfoglia un po' gli appunti sul libro. Non sapevo anche lui dovesse essere-- "Horan interrogato. Esci fuori con la sedia." --interrogato... Bene, fanculo a chi disse 'Carpe diem': il destino non lo permette!
Non ho altre possibilità di parlargli fino alla fine delle lezioni.

Siamo, io e lui, gli ultimi a lasciare l'aula, neanche a farlo apposta...
Harry, non c'è, nemmeno oggi, mi inizio a preoccupare.

Decido di iniziare a parlare di qualcosa di neutrale: "Ieri ho incontrato il professore di fisica, e mi ha comunicato che studiare le formule e quelle inverse: potrebbero servire per la verifica di domani..." Non vedendo che non accenna a parlare, ma fissa il pavimento, senza muovere un muscolo continuo: "Lo volevo pure dire a Harry, ma anche oggi era assente".

Altro minuto di silenzio...

"Senti mi dispiace" lo diciamo all'unisono. Ridacchiamo quando ce ne accorgiamo subito dopo...

"Vai tu" e, ancora la nostra coordinazione mi sorprende! Le atlete di nuoto sincronizzato ci fanno un baffo!

Prima che possa riaprire la bocca e parlare, lo precedo: "Mi dispiace, ti sono apparso come uno stalker, non ti dovevo fare così tante domande, ti ho spaventato e--" "No! La colpa è solo mia, certo, sei un po' curioso, ma ti capisco! Non avrei dovuto urlarmi dietro e andarmene così, non so cosa mi sia preso! Scusa ancora"

Mi sorprende il fatto che si sta prendendo la colpa per qualcosa che ho scatenato io.

"Ehi, non ti scusare, anche io avrei fatto lo stesso, facendo la figura di una donna mestruata. Ti ho capito, solo sono rimasto parecchio turbato dal fatto che stavi per avere un attacco di panico davanti a me, ed io non avrei saputo come comportarmi."
"Ah, guarda, neanche Liam sa prendermi per il verso giusto quando ho uno dei miei attacchi" sorride debolmente.
"Ma ti vengono spesso questi attacchi, quindi?"
"Beh, non molto spesso, ma quando mi vengono sono ingestibile, lo so"
"Beh, il fatto che accetti queste cose e te ne rendi quindi conto mi fa intendere che magari sai la ragione degli sfoghi. Sai, una volta anche mia mamma ne ha subito uno, non sono riuscito a parlarle per due giorni interi, il tutto perché non sapeva come dire che aveva perso il lavoro... sono una cosa normale"
"Dici davvero?" mormora diffidente quanto un bambino che conosce dei nuovi amici o parenti e ne vuole scoprire l'autenticità, se si può fidare. Mi fa tenerezza...

Così mi avvicino verso il biondo e lo abbraccio stretto come se potesse scivolarmi via dalle mani.

"Dico davvero" e glielo sussurro tra i capelli lasciandogli qualche carezza sulla schiena.
"E come ha fatto a superare il suo stato?"
"Ora non ha più attacchi del genere perché sa che non deve avere paura dei nostri giudizi, e ora non ci nasconde, a me e alle mie sorelle, più niente" mi sembra di spiegarlo ad un bambino, ma, in fondo, Niall lo è, ma nel più profondo so che un'anima fanciullesca e giocherellona, insomma, un bimbo cresciuto troppo in fretta, o solo fisicamente.
"Okay" risponde solamente, ma so che sta soppesando ciò che gli ho raccontato e lo lascio fare in silenzio.

Non ci stacchiamo fino a quando un bidello entra nella classe e ci dice che deve pulire.
Usciamo dall'aula, e successivamente dalla scuola.

Ci iniziamo ad incamminare, e facciamo un buon pezzo di strada assieme.

Il nostro rapporto torna normale o se è diverso si è solo fortificato...

Sono sotto casa sua, l'ho accompagnato fino al portico, ci abbracciamo stretti ancora ancora per qualche minuto un po' per calore fisico, un po' per quello umano.
"Sì, so la ragione per i miei attacchi"

Stupidamente annuisco, anche se lui non mi può vedere.

"Se hai bisogno sappi che io ci sono, okay?"
"Okay" sospira.

Ci stacchiamo definitivamente e ci salutiamo ancora un cenno di mano, poi giro i tacchi per tornare alla mia di casa.
So che prima o poi si aprirà...

Non so come, ma non penso a sfruttare il ragazzo per la missione, altromodo per aiutarlo a livello umano.

Tomlinson, non ricordi? No rapporti, no trasporto emotivo...Ti stai rammollendo! E poi? Non è quello il tuo lavoro. Inconsciamente in quella sera con Zayn hai dato il via al tuo processo di autodistruzione...

Me ne rendo conto, ma questa volta può cambiare!

Tanto lo lascerai comunque, e se non lo farai te, lui lo farà per le menzogne che gli stai raccontando! Io ci sono? Andiamo! Ne riparliamo a Pasqua.

Questa volta non ho il coraggio, né la forza per contraddirla, ha ragione, nessuno poi mi vorrà! Sono terribile, e sto mentendo pure a lui, che fa parte del tuo spettacolino... devo trovare una soluzione!

Una soluzione per trovarti il cuore aperto in due!

È vero, con lui è stato diverso, e beh, non posso lasciarlo da solo, ci si mette un po' ad attraversare lo stato di continui attacchi di panico, nessuno merita di essere da solo...

Maledizione, alla sofferenza non c'è mai fine?

Parla, parla che ancora non è successo niente!

... già...

Angolo autrice:
Questo capitolo mi ha lasciato, non so voi, l'amaro in bocca, e non perché non sono soddisfatta, ma ogni tanto rileggendo mi rendo conto che il nostro caro Lou è in una posizione a dir poco scomoda. Poi la sua coscienza è spietata nei suoi confronti!
Allo stesso modo è pure affascinante essere colei che scrive perché ti dà la possibilità di svolgere il ruolo di giudice e giudicato, amplifica i punti di vista. È come attendere una sentenza sul proprio conto, ma sapere fino a dove si spinge (mi dispiace se non è chiaro, ma la lingua nella mia testa non si traduce in nessuna grammatica)
*fine delle mie riflessioni filosofiche*
Beh, dico che avremo da scoprire molto da Niall, no?
Sicuramente lo scoprirete col tempo, non domani, forse tra 7 giorni, o le più audaci lo possono immaginare (lo dubito fortemente, la trama che ho in mente io è degna di un manicomio, o per menti contorte come la mia, ma non vi preoccupate, cercherò di farvi vedere come mi immagino io la vicenda!)
Affettuosamente vostra!

Amore in borghese ›› Larry StylinsonWhere stories live. Discover now