Capitolo 3

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Dopo aver bussato per tre volte entra senza aspettare una risposta lasciando me, come uno stoccafisso, ancora davanti a quella porta, ormai spalancata. Mi riprendo dopo 3 secondi netti, il tempo di fare la prima figura di merda davanti ai miei nuovi compagni che mi osservano come se fossi un alieno sceso in terra. Raggiungo il preside davanti alla cattedra.

"Salutate tutti il signor Tomlinson, sarà il vostro nuovo compagno di classe! Fatelo sentire a suo agio! So che siete una quarta, ma sono più che certo che si ambienterà bene se ci sarete voi e le insegnanti che faranno il loro lavoro!"

Sento qualche risatina su 'insegnanti che faranno il loro lavoro', bene, certe cose non cambiano mai, eh?

Per non sapere che cosa fare durante il discorso introduttivo, che poi ho smesso di ascoltare su circa non so quale comportamento inappropriato in ambito scolastico dell'anno scorso, sono rimasto a guardare la punta delle mie vans. Ho alzato lo sguardo su di lui solo quando ha detto forse con troppo entusiasmo: "Bene, ora ti puoi accomodare vicino a Horan, e buon lavoro, ragazzi!".

Detto questo se ne esce tutto felice di aver fatto il suo lavoro da preside premuroso.

Guardo l'insegnante che intanto mi sta sorridendo e la contraccambio. Allora si decide a parlare: "Salve signor ehm..." prova a cercare il mio cognome sul registro, ma chiaramente non si ricorda nemmeno con che lettera inizia, quindi: "Tomlinson" la aiuto.

"Ah, si, grazie, ci metterò un po' per imparare il tuo nome. Io mi presento: sono la professoressa Sunningwell e sarò l'insegnante di letteratura inglese per quest'anno. Ti puoi accomodare vicino al signor Horan - mi indica un biondino con degli occhiali, grandi quanto dei fondi di bottiglia, dalla spessa montatura nera - ti dirà lui dove siamo con il programma per metterti alla pari. Mi auguro che abbia i libri di testo, se no fatteli prestare, e recuperali il più pesto possibile."
"Non si preoccupi, me ne sono munito già" le rispondo sempre con il sorriso.
"Allora si può sedere" mi invita.

Finalmente mi giro verso la classe e vedo ogni persona, prima non ci avevo fatto caso che c'era così tanta moltitudine. E tra tutte riesco a notare un ricciolino dai profondi occhioni verdi che mi guarda come se sono un angelo o trasparente, troppo intensamente per i miei gusti!

Okay, probabilmente è da svariati minuti che mi guarda così, ma solo ora mi rendo conto e sento il peso di quegli occhi.

Ma avanti, non distrarti!

Scrollo le spalle e mi avvicino al banco vuoto dalla parte opposta all'aula rispetto ad occhi verdi, mentre quest'ultimo non mi toglie gli occhi di dosso. Okay essere al centro dell'attenzione, ma caspita, non è avere un nuovo ragazzo il mio obbiettivo! Anzi, è lievemente fastidioso... ma chi voglio prendere in giro, mi fa sentire speciale!

Tomlinson, un po' di contegno mi schermo autonomamente.

Appena finisco di pensare mi scoppia una scintilla: non è la prima volta che lo vedo! Ma sì, l'ho già visto da qualche parte, ma non ricordo dove!

La lezione inizia e mi accorgo che non mi sono dimenticato proprio tutto per due anni di studio mancati. In particolare mi attivo per essere presente nell'analisi di uno dei miei scrittori preferiti: Shakespeare! "Essere o non essere, questo è il dilemma" o "la colpa non è nelle stelle, é in noi stessi". Sento che la mia passione riaffiora inevitabilmente e mi da una pacca sulla schiena.

Mi rimangio tutto quello che ho detto di odiare della scuola! Ora mi sembra di avere una nuova possibilità per riscattarmi e...

Oi? Riprendi il filo del discorso! Riaggomitola la matassa: sei qui per una missione!

Riportato coi piedi per terra dalla mia stessa Ragione, continuo a seguire, ma con non più di tanto vigore. Piuttosto mi concentro su chi potrebbe essere il fortunato.

Manca ancora qualche minuto prima perché finisca l'ora e mi rendo conto di aver preso con particolare diligenza gli appunti della lezione. Devo essere un attore come studente? Bene, facciamolo fino in fondo!

Un improvviso suono della campanella mi fa sobbalzare sul banco (ma ci vogliono sordi alla fine dell'anno?).
Tutti si alzano e non so per quale motivo, nel mio vecchio istituto c'erano solo tre campane: una all'inizio, una alla fine e poi un'intermezzo per l'intervallo, ma sembra troppo presto per quest'ultima ragione...

A soccorrere alle mie preoccupazioni é il mio compagno di banco: "Non ti preoccupare, al cambio d'ora succede sempre così, alcuni si vanno a prendere panini al bar, come il sottoscritto, per poi tornare per l'ora successiva dopo pochi minuti. In genere i professori sono così pigri che per fare due rampe di scale ci mettono 10 minuti se non di più... A proposito: io sono Niall, Niall James Horan!". Mi sorride e contraccambio: "Io sono Louis, Louis solo Tomlinson".

Scoppia in una risata che mi contagia, questo ragazzo sa come far divertire gli altri anche solo con una risata.
Nel frattempo mi spiega il programma e come siamo messi a livello di professori (tanto prima o poi li dovrò conoscere tutti), rinunciando al, da quanto ho capito, ben amato panino. Sbircio fuori dalla porta ed ecco che vedo il ricciolino di prima... ma aspetta! Quelle gambe io le ho già viste, ma sì: al campo da calcio quando Nick mi voleva mostrare l'oggetto dei suoi desideri... ow! Fermi tutti! Ma quello é l'oggetto dei suoi desideri!

Non ci impiego neanche mezzo secondo ad accorgermi che si sta avvicinando a me e Niall che scherzava ancora su una docente in particolare.

Cerco di allontanarmi dal mio banco, ma mi imbatto in quella montagna umana del mio obbiettivo sulla soglia della porta: "Oops" esclamo in preda alla fretta.

Mi accorgo solo all'arrivo di mille formicolii per la spina dorsale, che mi sta tenendo per un braccio con la sua mano, ma cosa dico? Mi sta praticamente abbracciando, e con l'altra alla base della mia schiena, per non permettermi di cadere. Come posso essere così sbadato?

Sposto lo sguardo dalla sua mano al suo volto e mi sorprendo dei suoi occhi troppo verdi e quel sorriso troppo innocente per essere contemplabile. Erroneamente sposto la mia attenzione sulle sue labbra, mannaggia a me! È allora che mi fa un mezzo sorriso a metà tra il compiaciuto e il soddisfatto che permette di scorgere un'indecisa fossetta a lato. Ma possibile? Pure le fossette, ora è magari super dotato...

Basta con questi pensieri poco casti!

Sto arrossendo e Louis Tomlinson non arrossisce mai.

Non lo hai mai fatto, e ora non inizierai, spero, vero?

"Hi!"

Cosa? Mi prende in giro?

Mi scrollo dalla sua ferrea presa e mi catapulto in bagno, lasciandolo ad un palmo di naso. Il cambiamento nella espressione del mio obbiettivo era molto evidente: da uno sguardo determinato (che mi ha a dir poco terrorizzato) incatenato al mio, ad uno quasi di delusione quando me ne sono andato.

Bizzarro! Lo sapevo che dovevo fare colazione, ora soffro pure di allucinazioni! Ma sì, sarà stato un effetto ottico, un'illusione il fatto che mi stesse guardando in quel modo! Quello sguardo che può far sciogliere e portare alla pazzia se se ne rimane soggetti...

Appena arrivo, dopo aver percorso svariati corridoi, a qualcosa che sembra un bagno mi ci fiondo dentro.

Prego la Madonna e tutti i santi che non sia femminile, ma dalla mancanza di oche a truccarsi deduco che non lo sia.

Sto per cantare vittoria finché non sento una porta sbattere. Mi sto per girare ed aprire una serratura per entrare in un qualunque cubicolo libero, preso dal panico, quando sento una voce abbastanza familiare anche se da poco conosciuta.

Angolo autrice:
Salve a tutti! Ringraziatemi che pubblico, perché sono al mare e la connessione va una volta sì e dieci no.
Anyway, parlando della storia, finalmente entra in gioco Harry, anche se per un poco, ma beh, lascia il segno! Ho fatto un piccolo omaggio a "Oops" & "Hi!" da brava Larry shipper! Se c'è una cosa su cui sono intransigente é questa, i nostri Larry non sono tali se non c'è un inizio alla "Oops" (passatemi la definizione).
Vi lascio. Tra 7 giorni prossimo capitolo!
Affettuosamente vostra!♡

PS: Grazie per le 100 visualizzazioni!

Amore in borghese ›› Larry StylinsonWhere stories live. Discover now