Capitolo 10

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Mi svegliai con la sensazione di avere la pancia fredda. Aprii gli occhi e mi ritrovai in reggiseno con un panno bianco e freddo sulla pancia.

Ero nella stanza di Aaron. Ed ero sola.

Sulla sua scrivania c'era la mia borsa e poco dopo, vidi la mia maglia appoggiata sulla sedia. Alzandomi mi accorsi di avere ancora male alla pancia e togliendo il panno vidi dei lividi.

Wow quel tipo mi aveva conciata proprio per le feste.

Indossai la maglia e mi misi seduta sul letto. Aaron arrivò alcuni minuti dopo con in mano una cioccolata calda.

-Hey ciao! Bella addormentata- disse rivolgendomi quel suo sorriso perfetto. In lui però vedevo anche preoccupazione. Ma cercava di nasconderla.

-Ciao ... - risposi con un lieve sorriso.

-Grazie per ... - cercai di dire ma lui mi interruppe subito -No. Non ringraziarmi. Quei due non ti daranno più fastidio. Promesso- disse con tono sicuro e fermo.

-Okay ... - risposi solamente.

Subito dopo mi diede la cioccolata e la bevvi. Era davvero buonissima. E lui era sempre dolce e protettivo con me.

Ci fu silenzio per vari minuti, perciò per rendere l'atmosfera meno imbarazzante chiesi

-Non sapevo ti avessi assunta come eroe personale. Che ci facevi lì? Mi segui per caso? Stolker!- esclamai con una risata. Lui rispose con un piccolo sorriso.

-No, stavo andando a prendere delle cose per mia mamma e per fare prima ho preso in quella via dove c'erano quegli uomini. Vedendo uno di loro che stava tirando calci a qualcuno, iniziai a correre per fermarlo. Ma quando notai che la persona a terra eri tu ho perso completamente il nome della ragione. Non so bene cosa ho pensato in quel momento, so soltanto che ho reagito d'istinto. Tirando e ritirandogli pugni, finché non è caduto a terra. L'altro se le svignata a gambe levate. Poi ti ho presa, ti sei addormentata e ti ho portata qui. Non volevo che i tuoi genitori ti vedessero in quello stato-

Okay, ero senza parole. Forse davvero Aaron era il mio eroe. Forse Dio o il destino, mi aveva mandato questo bellissimo angelo protettore. Non avendone mai avuto uno in passato. Forse questa era stata la volta buona.

-E riguardo invece al fatto che ero mezza nuda in camera tua?- chiesi fingendomi sconvolta.

-Beh, volevo vederti nuda ormai da tempo e ho approfittato dell'occasione ... - disse ridendo sotto i baffi.

Scoppiammo tutti e due in una grande risata.

Quando avevo preso la maglia dalla sua sedia notai che era molto pulita e profumata, di sicuro Aaron mi aveva tolto la maglia per lavarla, visto che ero finita a terra. Non voleva che i miei genitori capissero qualcosa oppure voleva fare solo un buon gesto nei miei confronti. Ormai ne aveva fatti tanti. Era diventato davvero il mio eroe. La mia guardia del corpo personale. Sorrisi a questo pensiero.

Chiamai mia mamma per non farla preoccupare e per dirle che ero andata a fare i compiti a casa di Aaron.

Passammo insieme tutto il pomeriggio tra videogame, pizza e chiacchiere. Era davvero divertente e semplice stare con lui. Non dovevo essere un'altra persona quando ero in sua compagnia. Mi sentivo a casa. Mi sentivo bene e felice.

-Vuoi stare qui a cenare?- mi domandò speranzoso.

-No, no. Sarà meglio che vada.- risposi incamminandomi verso il giardino.

-Okay ... - esclamò con un po' di malinconia, oltrepassando la porta.

-Sono stata davvero bene oggi. Grazie di tutto. Sei davvero un ragazzo eccezionale- dissi, facendogli un sorriso, ed esprimendo quello che davvero pensavo.

-Grazie a te, per essere voluta stare in mia compagnia- rispose.

Iniziai ad incamminarmi.

-Sicura che non vuoi che ti accompagni?- mi ridomandò gridando da lontano.

-Si, tranquillo. Mia mamma è qui davanti al cancello- gridai rispondendogli.

-Va bene. P.S. Sei bellissima!- gridò. Lo sentii appena ma quando quella frase mi arrivò alle orecchie mi sentii in paradiso. E sorrisi pensando a lui.

La serata trascorse tranquilla.

I miei genitori non sospettarono niente di quello che era accaduto oggi, mio padre e mia madre continuavano a fingere il loro matrimonio ed io dopo cena me ne andai dritto in camera pensando e ripensando a ciò che era successo oggi.

Spalmai sull'addome una pomata per i lividi, speravo vivamente mi passassero in fretta.

Preparai la cartella e i vestiti per il giorno seguente e mi struccai.

Lessi un libro per circa mezz'ora e poi quando le palpebre iniziarono a chiudersi per la stanchezza, mi misi sotto le coperte, ma prima dovevo scrivere un messaggio ad Aaron:

"Buonanotte eroe"

"Buonanotte principessa" mi rispose subito.

E immediatamente caddi in un sonno con tanti sogni. Tutti con Aaron.


Un amore uguale ed oppostoWhere stories live. Discover now