Quando finimmo di mangiare il primo, mia madre portò come secondo la carne con le patatine e successivamente fu l'ora del dolce.
Mia mamma era davvero un asso ai fornelli e i suoi dolci mi facevano impazzire fin da bambina.
Mise a tavola una torta al cioccolato ricoperta di glassa. La mia preferita. Prese dei piattini e ne distribuì una fetta ciascuno. Diedi il primo mordo ed era semplicemente paradisiaco.
-Wow mamma è davvero buonissima!- esclamai con entusiasmo.
-Ahaha ... grazie amore! So che ti piace tanto- rispose con un sorriso affettuoso.
-Si, mia moglie è davvero fantastica! Ti amo- disse in tono solenne mio padre, prendendo la mano di mia madre come se fossero due piccioncini.
Perché dovevano mentire così spudoratamente? Per loro ero troppo piccola per venirlo a sapere? Cavolo era assurdo.
Ad un certo punto mi padre, come in una scena romantica, prese un pezzo di torta e imboccò mia madre, che rispose con un leggero sorrisetto. Sapevamo tutti e tre che era solo una farsa.
Non ne potevo più. Ero arrivata all'limite della sopportazione.
-Facevi così anche con la tua amante, papà?- domandai con freddezza. Per poco mia mamma non si strozzava con il pezzo di torta che aveva in bocca.
-C-cosa?- mi domandò mia madre scoccata. Non si aspettavano di certo che io sapessi tutto.
Mio padre posò la forchetta e mi chiese
-Come l'hai saputo?-
-Affari miei- mi affrettai a rispondere.
-Tesoro io...- iniziò a dire.
-Basta! Io non voglio sapere altro. Sono stanca di te, e dei tuo errori. Non ne hai mai fatta una giusta per questa famiglia. Abbiamo avuto solo dispiaceri per colpa tua!- esclamai con fermezza.
-Amore...- disse mia mamma, mettendomi la sua mano sopra la mia, per confortarmi e tranquillizzarmi.
-Mamma, io sono davvero stanca di sopportare e perdonare gli errori di papà. Io non so come tu faccia a sopportarli ogni volta in silenzio. Oltre ad essere il responsabile per la morte del mio fratellino o sorellina, adesso ti tradisce anche con una sgualdrina?- ero al limite della sopportazione, ma almeno mi ero finalmente sfogata.
-Tu non ti puoi permettere di darmi la colpa per la morte di mio figlio. E' stato un incidente! Non volevo!- esclamò mio padre urlando.
-Anche la sgualdrina che ti porti a letto è stato un incidente? Un qualcosa che non volevi? Mi fai schifo, ribrezzo e hai perso completamente la mia fiducia- dissi con enfasi.
Subito dopo caddi a terra. La guancia mi bruciava. E solo dopo capì che mio padre mi aveva tirato un forte schiaffo in faccia.
Calde lacrime rigarono il mio viso. Mia madre venne subito ad abbracciarmi e mettendosi davanti a me, come per proteggermi. Mio padre invece, se ne andò fuori casa, sbattendo la porta d'entrata con violenza.
Arrivati a questo punto speravo solo non arrivasse mai più.
Mio padre non si fece vivo per tutto il pomeriggio, perciò io e mia mamma ne approfittammo per passare un po' di tempo insieme e per tranquillizzarla sull'accaduto.
Passammo il pomeriggio a guardare film e a mangiare snack vari, parlavamo e scherzavamo come bambine.
Non passavo tanto tempo con mia mamma da tanto ormai.
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Un amore uguale ed opposto
RomanceLei, Angelica Jackson, ragazza all'ultimo anno di college, nonché ragazza più carina e popolare della scuola. Lui, Aaron Miller, ragazzo sfigato, determinato, dagli occhi verde smeraldo e anch'egli all'ultimo anno di college. Due ragazzi completamen...