capitolo V - Prima parte

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Emma

Si svegliò improvvisamente, sentendo qualcuno muoversi accanto.

Ancora assonnata vide una ragazza seduta sul pavimento, con la testa tra le mani.

Si alzò lentamente e la strinse da dietro in un abbraccio, ma si spostò quando la sentì irrigidirsi.

Le si mise accanto e fu Luna questa volta ad avvicinarsi, le circondò con le braccia il collo e le appoggiò la testa sulla spalla, cominciando a sospirare.

Il cuore le cominciò a battere sempre più forte, ma non per il panico, con le braccia tornò a stringerla e quasi sussurrando le chiese - Brutto sogno? – l'altra si limitò a scuotere la testa.

- Allora cosa?

Non ci fu una vera risposta, la ragazza si limitò ad alzare il viso e baciarla.

Un bacio dolce e delicato, non come quelli che Emma era solita rubarle... era la prima volta che Luna la baciava.

- Un bel sogno – scherzò, quando si staccò, cercando di reprimere l'impulso di fare di più.

Luna sorrise, per poi abbassare lo sguardo, ma senza dare segno di volersi allontanare.

Emma era confusa e stranamente indecisa, la ragazza poteva cambiare idea da un momento all'altro, forse stava solo sperimentando o... Non riusciva quasi a pensarci, non voleva ammetterlo, ma ci sperava.

Le alzò delicatamente il viso con la mano e la guardò, cercando di capire cosa le stesse passando per la mente.

Luna si alzò, le tese la mano e l'aiuto a issarsi a sua volta, per poi baciarla ancora.

Questa volta Emma era più preparata e lucida, rispose al bacio e si aspettava di vederla scappare, ma così non fu.

La mente cominciò ad alleggerirsi, come non le era mai capitato, solo quando la ragazza l'allontanò si accorse di essere rimasta a corto d'aria e entrambe si guardarono cercando di riprendere fiato.

Spaventata e confusa dalle sensazioni che stava provando si ritrovò a volerne ancora, l'altra si limitò a prenderle la mano e trascinarla verso la porta della sua camera.

Si appoggiò e riprese a baciarla con foga.

Emma rispose con un bisogno nuovo e allo stesso tempo con la paura di star facendo troppo per una ragazza che non era abituata a un rapporto di quel genere.

Con molta più forza di volontà, di quello che credeva, si stacco ancora da lei e si allontanò, appoggiandosi alla scrivania e sedendosi sulla sedia.

Luna era rimasta ancora impiedi vicino alla porta e l'osservava in silenzio riprendendo fiato.

- Sai quello che stai facendo vero? – si ritrovò a dire Emma... e ne fu quasi sconcertata, non aveva mai provato a mettere in chiaro la situazione o dare la possibilità di pensarci troppo a qualcuno. Non era il tipo da preoccuparsi tanto.

Luna divenne rossa e si girò di spalle, per poi avvicinarsi al letto e sedersi, tornando a guardarla.

- Si – disse semplicemente, sorridendo appena.

Emma la raggiunse e riprese a baciarla, appoggiando un ginocchio e una mano sul letto costringendola pian piano a stendersi.

Con l'altra mano le accarezzò una gamba, ma la ragazza quasi spaventata la bloccò e si staccò dalla sua bocca, per poi chiudere gli occhi e appoggiare la fronte sulla sua spalla.

Emma sospirò e vide l'espressione preoccupata dell'altra.

- Stenditi – le ordinò e Luna, dopo un attimo d'indecisione, obbedì.

Emma l'osservò e cercando di fare con calma, cominciò a spogliarsi.

Rimasta nuda le si stese accanto e aspettò che anche lei facesse lo stesso, doveva farle capire che non la stava forzando.

Luna

La vista del corpo di Emma le fece mancare il respiro e accelerare i battiti.

Come poteva una ragazza così bella desiderarla? No... come poteva lei desiderare una ragazza?

Cominciò a togliere uno dopo l'altro tutti i capi, sentendosi sempre più goffa e maldestra, non riuscendo a guardarla negli occhi.

Quando finalmente tolse l'ultimo indumento, arrossì vedendo come l'altra si soffermava a guardare ogni parte del suo corpo.

Non era mai stata fiera del suo aspetto e in quel momento ne era ancor più consapevole, ma a Emma sembrava non importare, anzi lo sgardo della ragazza stava aumentando il calore che sentiva.

Aveva paura di sembrare impacciata e questo la stava bloccando totalmente.

Emma sembrava aver capito il problema e con piccoli baci ed estrema pazienza, la stava sciogliendo.

Quello che era partito con la voglia di baciarla e stringerla si stava trasformando in molto di più.

Dopo aver percorso tutto il corpo, gli occhi della ragazza tornarono nei suoi e quasi si perse nel vedere quanto realmente la desiderasse.

Emma le si avvicinò e lentamente si spostò su di lei, riprendendo a baciarla e appoggiando una mano su un fianco.

Il calore che sentì in quel punto quasi le provocò una scossa e istintivamente alzò il bacino verso di lei, sentendola sorridere.

La ragazza abbandonò le sue labbra e avvicinò la bocca al suo orecchio, la sentiva ansimare e il brivido che le provocò il respiro le entrò dentro e la percorse fino ad arrivare al ventre.

Sentì appena sussurrarle – Mi stai facendo impazzire.

Quella semplice frase le provocò una carica di adrenalina pazzesca e la voglia continuava a crescere dolorosamente.

Superò la timidezza per abbandonarsi all'istinto e al desiderio di stare con quella ragazza.

Emma la portò sempre più lentamente verso il limite del piacere e quando finalmente si abbandonò ad esso, ne fu soprafatta in un modo mai provato.

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Ok... il capitolo originale era molto più... Bello? Spinto? ma non so se provare a spingere un po' nei prossimi capitoli o evitare e continuare con lo stile del racconto... nel dubbio evito.

Non vorrei perdere quel poco di stima che avete per me.

Avevo descritto una Luna timida e diciamo iniziata da Emma (un po' spero si capisca), ma accontentatevi del capitolo... totalmente bloccato all'inizio e che vi lascerà largamente spazio alla fantasia.

Mia immatura, imprudente, dolce... LunaWhere stories live. Discover now