Seconda parte - Prologo

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Passò più di un mese e finì l'estate, Liberty era partita chissà dove per lavoro ed Emma era tornata la triste e stronza ragazza, che era sempre, quando aspettava il suo ritorno.

Lei, Luna e Stefano iniziavano come matricole il loro primo anno di università e per uno strano segno del destino, Emma e il ragazzo erano finiti nello stesso indirizzo.

Luna si era trasferita in città e come sempre faceva, aveva accettato Stefano come coinquilino più per le pressioni di lui che per suo volere... dopo quella notte il loro rapporto divenne totalmente differente, per tutti erano passati da migliori amici a teneri fidanzati, anche per lo stesso ragazzo... ma per lei?

Emma

Fin dal primo giorno Stefano si era seduto accanto a lei, sicuramente perché era l'unica che conosceva in tutta la classe.

Più volte la ragazza aveva cercato di allontanarlo, ma il mastino non mollava, anzi faceva amicizia con altri e li invitava a stare con loro, per prendere un caffè, per commentare prof e lezioni e tanto per non annoiarsi nel pomeriggio, cercava di formare gruppi di studio... Fantastico.

Emma non lo ricordava così espansivo e solare, forse ora lo conosceva meglio, ma probabilmente era solo colpa sua si disse.

Aveva capito tutto la prima volta che li incrociò... forse è meglio dire la prima volta che li vide e cercò di cambiare strada, senza successo.

Luna non riusciva nemmeno a guardarla, mentre il ragazzo cominciò a parlare e spiegare quanto tutto fosse bello e luminoso... in effetti era uno strano, per un momento la ragazza pensò anche a qualche droga, ma l'imbarazzo di Luna era molto più eloquente del nuovo Stefano 2.0

Per fortuna, poteva evitare gli incontri pomeridiani, lei aveva già amici nell'università, tutti più grandi di lei certo e la maggior parte amici di Eliza, ma la conoscevano bene e fortunatamente, non la forzavano in nessun modo.

Già Eliza... quella dolce ragazza aveva ripiegato su un'amica e non essendo una persona che riserva rancore, l'aveva subito riaccolta nella sua cerchia... la sua nuova amica però era abbastanza gelosa da volerla tenere a distanza.

Nonostante questo, Emma spesso si rifugiava nella sua amata solitudine, non aveva bisogno di troppa gente intorno, solo qualche libro o di un po' di musica, essendo universitaria di certo non mancavano i primi e amando la riservatezza che donano le cuffie, nemmeno la seconda.

Luna

Durante le prime settimane all'università si era già fatta molte amiche, la maggior parte insulse o false, ma era sempre meglio di starsene sola.

Con Stefano era sempre peggio, lui sempre più felice e raggiante, la mostrava a tutti come un trofeo... bel trofeo pensava lei, ammaccato e brutto, ma evidentemente a lui non importava.

La ragazza si sentiva sempre più una stronza, mentiva e sorrideva sempre più forzatamente, ma era diventata brava anche in quello ormai.

Spesso incontrava Emma e ricordava sempre le parole che le aveva detto tempo prima, le ricordava e se ne vergognava.

Era sempre più convinta della verità di quelle frasi, e più passava il tempo più era evidente, ma non riusciva a uscirne.

La ritrovava quasi regolarmente nelle aule studio ed era impossibile non incontrare il suo sguardo, o soffermarsi a guardare quello che faceva.

Era evidente come lo studio le interessasse molto, ma anche altro, leggeva volumi tecnici che non riguardavano il piano di studi, semplici libri o spesso disegnava.

Luna ne era sempre più rapita e intimidita, non poteva riavvicinarsi a lei, non dopo tutto quello che era successo, ma...

Voleva esserle amica, anche perché desideravarisollevare la stima, che la ragazza, aveva perso da tempo per lei.

Mia immatura, imprudente, dolce... LunaOù les histoires vivent. Découvrez maintenant