Capitolo XII

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Luna

Tornata alla Festa aveva cercato Andrea e gli aveva chiesto di accompagnarla a casa, cosa che fece mal volentieri dopo aver riunito tutti.

I sensi di colpa e la vergogna l'avevano accompagnata per tutto il viaggio di ritorno, non era riuscita nemmeno a rispondere alle domande degli altri o ai tentativi di fare conversazione.

Dopo essere tornata a casa si stese sul letto, anche quella sera era sola, ma si sentiva particolarmente spenta, non come le altre volte, quando il vuoto della casa non era così opprimente.

Impulsivamente prese il telefono, aprì la rubrica e inoltrò la chiamata, non rispose, quindi gli mandò un messaggio.

"Mi manchi, ho bisogno di te..."

Sapeva cosa aveva fatto e quel che voleva dire, ma non ne poteva più, la sua lontananza era diventata ormai impossibile da reggere e le parole di quella ragazza le tornavano sempre più forti e severe.

Adorava Stefano, per lei sarebbe sempre stato solo un amico, sapeva però che lui voleva di più, l'aveva capito negli ultimi giorni, quando si era rifiutato di starle accanto come prima, ricordandole la posizione che aveva preso e ormai deciso a non lasciarla.

La risposta non arrivava, andò in bagno e si fece una doccia, sperando di far scivolare via quelle sensazioni, ma non servì, appena uscita si sentì solo più stanca.

Tornata sul letto trovò un suo messaggio "dove sei? Sono appena tornato a casa".

Sapeva di non doverlo più illudere, ma le mancava troppo, che stronza egoista pensò mentre rispondeva.

"Sono a casa, mi sento sola", questo sicuramente l'avrebbe capito, non aveva mai ammesso nemmeno a lui quanto quella casa fosse insopportabilmente vuota.

Arrivò presto, ma sembrava passato davvero troppo tempo, Luna si alzò dal letto e gli aprì, non riuscì a resistere, lo abbracciò e cominciò a piangere.

Non sapeva nemmeno lei per cosa, per Stefano? Per essere stata così stupida da allontanarlo? O forse piangeva per la pessima serata e per le parole di Emma?

Era confusa e il ragazzo non chiese nulla, le accarezzava i capelli e piano la portò a letto, dove in silenzio continuò a coccolarla.

Non chiese di più, solo starle accanto.

Quanto era in grado di essere dolce e contemporaneamente quanto poteva farla sentire inadeguata? lei l'aveva ferito, allontanato e maltrattato senza una vera ragione, solo per colpa della sua avversione all'alcol e lui non chiedeva altro se non confortarla.

Si addormentò tra le sue braccia, ma fu quasi subito svegliata quando il ragazzo cercò di andarsene, allora lo trattenne, si girò per guardarlo e lo vide preoccupato.

Stefano poverino si era allontanato pian piano per nascondergli quanto poco adatti erano i suoi pensieri in quel momento e cominciò a diventare rosso quando lei lo strinse a se.

Il problema era evidente e presto se ne accorse anche la ragazza.

Luna era stupita, doveva aspettarselo dal ragazzo, ma non ci aveva seriamente mai pensato, lui la amava e in quel momento la voglia di stargli accanto prevalse.

Si avvicinò e lo baciò, in un primo mento il ragazzo fu sorpreso, poi pian piano cominciò a sciogliersi, ma di colpo la allontanò per le spalle, si alzò dal letto e uscì dalla stanza.

Frastornata la ragazza lo segui... non era quello che voleva? Lo guardò e vide della rabbia nei suoi occhi e le tornarono alla mente le parole di Emma, quelle stesse che continuavano a scavarle dentro facendola sentire sempre peggio.

Osservò ancora il suo miglior amico

- Non devi... non devi se non vuoi, se continui non riuscirò a frenarmi. – disse lui.

Sentì un nodo alla gola, come poteva ora fermarsi lei, quando lui le chiedeva così disperatamente di continuare e di amarla?

Si avvicinò e riprese a baciarlo, questa volta senza interruzioni e ben presto il bacio divenne molto più, si ritrovarono sul letto presi l'uno dall'altra in una disperata lotta dei sensi.

La ragazza sicuramente non provava gli stessi sentimenti del ragazzo, ma avrebbe finto per lui, l'avrebbe fatto per se stessa, era egoista e lo voleva accanto a se.

Solo dopo quando tutto finì capì quanto veramente fosse stupida.

Era stesa, abbracciata a un ragazzo fantastico, ma si sentiva ancora sola e vuota, molto più di quando era tornata a casa.

Il sonno non arrivò molto presto e quando finalmente sopraggiunse, era tormentato da immagini non ben definite.

Quando si svegliò, la mattina seguente, l'unica cosa che ricordava dei suoi sogni erano quegli occhi neri, occhi intenti a osservarla e lei nuda, che cercava in qualche modo di nascondersi...

Emma

Erano tornate a casa da un po' ed Emma era decisa a non cedere.

- Sei stata dura con quella ragazza.

- Non m'importa

- Di lei o di averla ferita? – Chiese, ma non ricevendo una risposta abbandonò l'argomento e annunciò.

- Vado a farmi un bagno.

- Ne ho bisogno anch'io sai. – rispose prontamente Emma ancora infuriata... per cosa poi?

- Puoi farlo con me.

- No... lo farò dopo. – disse frettolosamente stendendosi sul letto e girandosi verso la televisione per non guardarla mentre si spogliava.

- Non ci credo... sono riuscita davvero a farti ingelosire, finalmente.

- Non è divertente Lib

- Oh... invece si, ne avevo bisogno, davvero. – e la baciò per poi entrare nel bagno

- Io no... con quella stupida poi... che ci trovi in lei?

- Non lo so... ha un non so che... Emma non trovo il bagnoschiuma – continuò con un tono supplichevole.

- È solo una scusa

- Funziona?

- No – disse fermandosi vicino alla porta per osservarla, era già nella vasca, come poteva resistere oltre?

Mia immatura, imprudente, dolce... LunaWhere stories live. Discover now