Capitolo VII

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Emma

Passarono alcuni giorni ed Emma cercava in tutti i modi di evitare la ragazza, anche se Luna, quelle poche volte che si erano incontrate, non aveva osato chiedere o fare domande, anzi si comportava come sempre aveva fatto.

Preferiva non forzare l'altra e aspettare, ma dei cambiamenti avvennero, il primo più confortante fu l'allontanamento di Chiara. In serata, il giorno stesso dell'attacco di panico, la ragazza aveva provato a chiamarla e mandargli messaggi, ma era stata ignorata.

Qualche giorno dopo si era presentata a casa di Emma, ma non aveva avuto fortuna, anzi se ne andò in lacrime, dopo un breve e conciso discorso della stessa. Non aveva più provato a contattarla.

Luna invece le si era avvicinata, prima mandandole messaggi, cosa che faceva senza aspettarsi e avere concretamente risposte, il più delle volte.

Poi dopo quasi una settimana, vedendo come Emma pian piano rispondeva sempre più, cominciò a chiamarla.

Erano chiamate apparentemente vuote, senza discorsi troppo pressanti o domande scomode, quando finiva di parlare le sembrava di aver detto nulla, ma anche per questo continuava a risponderle. Non la infastidiva chiedendo come stava o facendole domande personali.

Un giorno però, uscendo dalla piscina e tornando a casa si accorse di tutto il tempo che perdeva con lei al telefono... in un primo momento ne fu stupita, poi cominciò a preoccuparsi, non doveva affezionarsi.

Luna

Con Emma andava sempre meglio, pian piano aveva scoperto in lei un' amica.

Aveva perso da tempo la possibilità di un amicizia con Stefano, stranamente la cosa le mancava più di tutte, il ragazzo ormai non era più lo stesso.

Emma, anche se dura e restia a parlare o esporsi, pian piano si stava aprendo con lei, non era riuscita a conoscerla di più, ma le sembrava un po' più vicina.

Forse anche lei aveva bisogno di qualcuno con cui parlare o anche solo passare una giornata tranquilla.

La cosa che più di tutte fece felice Luna, avvenne quasi un mese dopo, Emma le presentò degli amici...

Emma

Quella mattina era passata a trovare Gaia e nel locale aveva trovato delle vecchie conoscenze, Giulia e Marta con i loro ragazzi, non li vedeva da quasi un anno, erano più amici di Liberty che suoi.

Cominciarono a conversare ed Emma mandò un messaggio a Luna chiedendole di raggiungerle, cosa che fece un'ora dopo e solo quando Emma stuzzicò la sua curiosità, annunciandole una sorpresa.

Arrivata non perse tempo e fece le presentazioni, strano era quasi in attesa del suo arrivo, voleva essere gentile?... si stupì, solo in un secondo momento, di questo.

- Marta gioca in una squadra femminile di calcio, e Giorgio è l'allenatore... giusto?

- Più o meno, piacere Luna io sono Giorgio e alleno i portieri. – disse il ragazzo con un sorriso enorme e allungando un braccio per stringerle la mano.

Luna era rimasta senza parole, guardò prima Emma e poi i suoi amici, solo quando riprese fiato riuscì a rispondere e quasi fare conversazione.

Si spostarono per pranzo in un locale lì vicino e Giorgio, con l'aiuto di Marta, raccontava tutto sulla squadra, sugli allenamenti e sulle ragazze che giocavano.

Emma e gli altri tre si ritrovarono a parlare d'altro formando due gruppi, ma restando insieme, anche se la ragazza rivolgeva lo sguardo a Luna, curiosa delle sue reazioni.

Com'era già successo prima, Luna aveva stregato i suoi amici, era sempre più euforica e faceva domande su cose che Emma capiva ben poco e non seguendo i discorsi, ma sentendo sporadiche frasi tra le conversazioni, non avrebbe mai compreso.

- Ma tu Luna quindi giochi? – chiese Marta, visibilmente rapita e curiosa della nuova conoscenza.

- Ho giocato con qualche squadra maschile, ma solo quando ero più piccola e me lo permettevano, a livello agonistico, ora naturalmente quando mi capita di vedere un pallone e una porta.

- Saresti interessata quindi a... non so venirci a trovare e magari poi unirti al gruppo?

- Stai scherzando? Ovviamente, ditemi solo dove e quando.

Restarono per molto a parlare e quando finalmente arrivò il momento dei saluti, Luna li abbracciò tutti, ignorando la rigidezza e il cipiglio di Emma, il suo livello di felicità aveva raggiunto l'apice per quella giornata ed era tutto grazie alla sua amica.


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So che vi delude "scoperto in lei un'amica" o "sua amica", ma continuate a leggere...

arriva un capitolo che mi piace particolarmente (non il prossimo...)


Mia immatura, imprudente, dolce... LunaWhere stories live. Discover now