16. 𝗻𝗲𝗺𝗶𝗰𝗼

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𝘾𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐬𝐜𝐫𝐢𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐚 Mia1in1love

𝘔𝘢𝘳𝘤𝘩'𝘴 𝘱𝘰𝘷

Mi incammino verso il bar per prendere da bere, lungo la strada noto sempre più persone mai viste prima.
Una ragazzina, sui 14 anni, con I capelli neri come il carbone e il viso pieno zeppo di lentiggini.
Oppure un ragazzo, molto più grande di me, con I capelli tinti di un blu elettrico, le braccia tatuate e gli occhi scuri.

Sembra quasi li fabbrichino di notte e li rilascino il giorno dopo.
Incredibile.
Eppure le stanze non sono così tante.

<Due analcolici alla frutta per favore> mi siedo al bancone aspettando i "cocktail" per quelle scassa palle di June e Augustine.
Il ragazzo dai capelli rossi annuisce e si allontana sul retro sparendo nel nulla.

Pochi secondi dopo spunta dallo stesso punto un altro, stavolta coi capelli ricci e scuri.
<Oh ma chi si rivede, Hastings> Alza lo sguardo incrociandolo col mio.
Cazzo, Devon.
<Oh, che piacere rivederti> borbotto sarcastico.
<Per me no> fa spallucce prendendo l'ordinazione di una ragazza accanto a me.

Glielo prepara al volo e la manda via. Quasi avesse fretta di chiudere.
<Allora, che cazzo vuoi?> incrocia le braccia sul bancone guardandomi fisso negli occhi.
<Scusa?>
<Oh si, dovresti proprio scusarti> si volta di scatto mostrandomi la sua schiena robusta e fasciata da quell'uniforme grigia e triste.

<Senti, ho già ordinato, torna pure a farti o cazzi tuoi> scatta in avanti con un agilità mai vista prima, senza esitare un secondo mi afferra per la maglietta e mi schiaccia le guance tra loro con l'altra mano libera.
<Ripeti> mi sfida con un sorriso provocatorio in faccia.
<Torna a farti i cazzi tuoi> mi lascia di botto e sbatto accidentalmente il gomito facendomi male.

Mi prende per I capelli e li stringe con cattiveria spingendo la mia faccia sul marmo freddo e gelato del bancone.
Cerco di liberarmi, ma non ci riesco.

Lo stronzo di Devon sa che sono debole e non sono in grado di difendermi, per questo, si è sempre preso gioco di me.
<Cosa potrà mai fare uno come te, se non il sacco da box?> mi diceva e rideva, quando eravamo costretti a stare insieme per Avril.

Avril, quanto vorrei non lo avesse mai incontrato.
Sarebbe tutto più facile, lei non avrebbe sofferto, e io non sarei qui, così, ora.
<Ecco i tuoi due-> il biondino di prima esce dalla porta del retro e appoggia i bicchieri su un tavolo prima di lanciarsi nella mia direzione.

Mentre Devon mi schiacca la testa come un acuno d'uva, il ragazzo prova a liberarmi, e con un po' di fatica ci riesce.
<Che cazzo fai Demon? Sappi che il capo saprà dell'accaduto> infuriato lo trascina fuori, lui si sfila il grembiule disinteressato prima di voltarsi e lanciarmi un ultima occhiata, facendomi l'occhiolino <Divertiti finché puoi, Hastings> e sparisce dietro l'angolo del bar.

In quel esatto momento mentre mi sistemo la maglietta sgualcita e afferro i bicchieri, sbuca June <March, ma quanto diamine ci hai messo> mi strappa uno dei due bicchieri dalla mano e lo butta giù in un attimo.
Passo l'altro ad August, che come me, la guarda storta e confusa.

Decido di non parlare con nessuno dell'accaduto, non voglio farle preoccupare, così, tranquilli, torniamo verso l'ombrellone dove eravamo posizionati.
<Allora, avete scoperto altro su Mamma e quel tizio> June scrolla la testa negativamente <siamo sempre lì> sbuffa annoiata strusciando le infradito di plastica nera sul vialetto in pietre roventi a causa del sole cocente.

Mi siedo per terra davanti a loro due, che invece, si siedono sulle sdraio. Prendo un giornalino dalla borsa in paglia e sfoglio le pagine fino a trovarne uno nuovo da cominciare.
<Fu chiamato "Sole" anche un...?> chiedo mangiucchiando il tappino nero della penna.
<Re!> esclama June saltando sulla sedia.

Andiamo avanti per un po' con le parole crociate, sino a quando, August annoiata propone di farci un bagno e chiamare le altre per passare la serata li in spiaggia.
E così facciamo.

Mentre io e lei corriamo in acqua, June, ovviamente la più matura, chiama Avril e May per informarle di raggiungerci.
Poi viene anche lei, lasciando il telefono nella borsa.

<March! Ti ricordi quando quella volta ti avevo quasi annegato perchè volevo salirci in braccio?> chiede August ridacchiando.
<Come dimenticarlo>
<Riproviamoci!> si avvicina a me e mi salta sulle spalle spingendosi la testa sott'acqua, ma grazie a Dio, riesco a risollevarla.

Lei e June iniziano a ridere come delle bambina.
Infondo infondo, così mature e fredde non sono, anzi.

<Vedi!! Bastava il trauma!> continua a ridere fino a quando decido di lasciar andare le she gambe e farla cadere di schiena nell'acqua.
June è piegata in due dalle risate, ed Augustine non è da meno.
J si avvicina e la prendo sulle spalle.

Mi stringe per I capelli e li tira avanti, indietro, a destra e a sinistra come per comandarmi.
Per un po' la seguo, poi decido che è arrivato il momento di fare di testa mia.
Inizio a muovermi in cerchio facendola gridare.
Sento il suo equilibrio andare a farsi fottere ben bene.

Lascio andare anche lei che però, furba, rimane aggrappata con le mani alle spalle e mi trascina giù con lei.
August se la ride beata mentre da lontano May e Avril si avvicinano a noi.

Sistemo i capelli con la mano destra mentre Av mi stringe la sinistra.
<Puoi venire un secondo?> annusico e lei mi trascina via, lontano dalle altre.
<Che cazzo ti ha fatto quello stronzo?>

Mi fingo confuso, ma è evidente che qualcuno le abbia riferito l'accaduto.
<Non capisco di cosa parli> lei scuote la testa e mi preme le mani fredde sulle guance rosee.
<March, non devi mentire, cosa ti ha fatto> sospira sconsolata.

<Nulla, le solite stronzate da balletto fallito> scrollo le spalle.
Sbuffa prima di preme il suo viso sul mio petto e mi stringe a lei forte, come se potessi scappare via.
<Mi dispiace così tanto, è tutta colpa mia> sento le sue guance diventare più calde, vuol dire solo una cosa, sta piangendo.
Mi allontano un poco e la guardo negli occhi <Av, va tutto bene>

𝑺𝑼𝑵𝑲𝑰𝑺𝑺𝑬𝑫, baciati dal soleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora