15. 𝘀𝘄𝗶𝗺𝗺𝗶𝗻𝗴 𝗽𝗼𝗼𝗹𝘀

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𝘐 𝘤𝘢𝘯'𝘵 𝘴𝘢𝘺 𝘪'𝘮 𝘵𝘩𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘧𝘦𝘤𝘵 𝘵𝘦𝘯.

𝙘𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐬𝐜𝐫𝐢𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐚: -folkwhoore

𝐴𝑢𝑔𝑢𝑠𝑡𝑖𝑛𝑒'𝑠 𝑝𝑜𝑣

Me ne sto sdraiata, prendendo il sole. Ma l'unica cosa che ho in mente è la lettera della mamma. Sospiro e mi giro verso June, osservandola mentre chiude rilassando il volto. Ho sempre voluto essere brava quanto lei, come sorella, come amica. So che può sembrare egoista invidiare la sorella perfetta. Ma io non la odio ne la invidio, penso di essere io il problema.

Sto ignorando Chris e Alexa da una settimana. La cosa più critica che Chris non sappia neanche perchè, ma non riesco neanche a guardarlo in faccia sapendo che la ragazza che mi piace ha una specie di cotta per lui, so che lui non mi farebbe mai una cosa del genere, però non riesco a non essere infastidita che lui in pochi minuti mi abbia "rubato" la ragazza.

Problema numero due; Avril. Vorrei un sacco provare a parlarle di quello che abbiamo scoperto di mamma ma ormai gli unici due fratelli che non evita come la peste sono March e May, sembra essersi distaccata pure dai suoi amici, Harley mi ha detto che è da due giorni che non le parla e che è preoccupata per lei. Io sono sicura che le passera e tornera la solita allegra sorella che conosco.

Osservo tutta la gente in piscina, Lacibelle e Jade che fanno come sempre le bimbe viziate tirando sempre fuori il telefono per farsi i selfie con la bocca a papera. Le guardo mentre imito le loro espressioni da oche, facendo ridacchiare June affianco a me.

«Augustine...» sento una voce, una specie di sussurro. Mi giro rapidamente e trovo gli splendidi occhi di Alexa ad osservarmi, sembra dispiaciuta? Lo spero tanto.
«Posso parlarti?» domanda con tono piuttosto timido. Mi tolgo gli occhiali da sole e mi giro verso mia sorella, che mi osserva con un discreto sorrisetto, «Vai pure, sto bene anche da sola.» le sorrido, all'inizio era arrabbiata quando gli avevo detto di Alexa perchè non mi ero confessata prima, ma ora è forse quella che mi supporta di più.

Mi alzo dalla sedia, coprendomi i fianchi con il pareo. Noto che Alexa mi squadra da testa a piedi mentre lo faccio, faccio di tutto per non arrossire. «Ok, dove vuoi parlare?»
dico, mantenendo un esspressione corruciata. Tento di non dimenticare che in teoria io dovrei essere arrabbiata con lei.
Sorride, «Che ne dici di andare al chiosco tanto non ci va quasi mai nessuno lì?» Propone lei, annuisco in risposta senza aggiungere altro. Iniziamo ad allontanarci dalla piscina.

«Senti so che sei arrabbiata con me...» mormora portandosi una delle sue tante treccine dietro all'orecchio, per poi sospirare.
Cerco di non lasciarle pensare che possa adularmi con i suoi occhioni verdi, anche se è evidente che può farlo. «No, ma come hai fatto a notarlo?» replico sarcasticamente, cercando di non incrociare lo sguardo col suo, sembra ignorare la mia battuta acida.
«È che non capisco proprio perchè tu te la prenda tanto.» replica confusa, un po' drammatica se me lo chiedi. Ci metto un po' a pensare una risposta. Mi aggrappo sulla sedia nervosamente, come se potessi diventare parte di essa.

«Quindi non riesci a sentirla eh?» sussurro con un filo di voce, con un tono triste e rassegnato. Lei cerca di leggermi nel volto, inclinando la testa con un espressione piuttosto confusa. «Sentire cosa, August?»
Domanda, completamente ignara di quello che intendevo, di quello che volevo lei intendesse. Era tutto una una delusione che mi ero creata nella testa?

Sospirai, il sospiro più addolorato della mia vita. «La tensione.» Rispondo guardando un punto fisso del tavolo, evitando di guardarla.
riesco a sentire i suoi occhi addosso, starà pensando che sto sgravando, che sono stata una stupida a pensare che le sarebbe piaciuta una ragazza come me, che le sarebbe piaciuta una ragazza in primo luogo. «Augustine...» Sussurra, sembra non trovare le parole, magari vuole rifiutarmi in modo gentile e non sa come fare, ma non c'è bisogno che lei lo faccia.

«Capisco.» rispondo con tono freddo, arricciando le labbra. Mi alzo rapidamente dalla sedia. «No Augustine aspetta!» Esclama afferrandomi la mano, essere a contatto con la sua pelle mi uccide. Esito a ritrarre la mano, ma lo faccio comunque. Guardandola per un secondo sconvolta
«Cosa?» domando, evidentemente triste e confusa mentre lei mi fissa cercando di trovare le parole giuste, alla fine decide di non rispondere. Esco dal chiosco e me ne vado, lasciandola a se stessa.

Mentre sulla mia strada per tornare in sento le lacrime scorrere rapidamente sulle guancie rosse per il caldo, me le asciugo col palmo della mano prima di entrare nel doccino prima dell'ingresso della piscina.

June venendomi mi corre incontro, con gli occhi pieni di speranza, speranza che io non ho mai avuto. Squoto la testa, nervosamente. June lascia andare un «ah» deluso. Mentre mi osserva in tutta la mia angoscia.

Torniamo insieme ai nostri sdrai questa volta però ci sediamo entrambe sullo stesso mentre June mi accarezza la schiena, come per consolarmi. «Mi dispiace tantissimo Auggie, lei non ti merita.» Mormora dandomi un bacio in fronte, facendo ridere entrambe come due bambine. Era così che faceva per consolarmi quando eravamo piccole.

«A chi servono le donne, dovremmo tornare ad essere etero.» Mormora sarcasticamente, punzecchiandomi il naso. «Oh ma quella laggiù è Julia!?» esclamo indicando un posto vuoto, in realtà Julia non c'è, non è un tipo da piscina. «Dove!?» esclama guardandosi in giro, per poi accorgersi rapidamente che era cascata completamente nel mio tranello. La osservo con un ghigno divertito. «Si ok, sono più lesbo dell'isola greca.» risponde lasciando
andare una fragorosa risata.

«Scusami ma March è morto al al bar per prenderci da bere scusa? Mi sto inziando a preoccupare.» Domanda June dopo un po' di tempo ora sdraiata sul suo sdraio, è da quando siamo arrivate che non lo vediamo, e sinceramente mi sto preoccupando. «Andiamo a vedere dov'è?» replico io girandomi verso di lei, sperando che abbia voglia di venire insieme a me. Annuisce alzandosi, imito la sua azione e ci dirigiamo al bar della piscina, dove lavora quel coglione di Devon Rivers, uno dei ragazzi che March odia di più, quindi è molto probabile che sia successo qualcosa che riguardi lui.

𝘣𝘶𝘵 𝘪 𝘢𝘮 𝘵𝘩𝘦 𝘨𝘪𝘳𝘭 𝘪'𝘷𝘦 𝘢𝘭𝘸𝘢𝘺𝘴 𝘣𝘦𝘦𝘯.

𝑺𝑼𝑵𝑲𝑰𝑺𝑺𝑬𝑫, baciati dal soleWhere stories live. Discover now