11. 𝘀𝗶𝗻𝗰𝗲𝗿𝗶𝘁𝗮̀

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𝘐 𝘸𝘢𝘯𝘵 𝘺𝘰𝘶𝘳 𝘮𝘪𝘥𝘯𝘪𝘨𝘩𝘵𝘴

𝙘𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐬𝐜𝐫𝐢𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐚 -folkwhoore

Avril's pov

È mezzanotte, e sono sola. Beh... non proprio. Sono in mezzo alla pista da ballo e sto ballando da sola, è deprimente, lo so. Party in the USA sta rimbombando dalle casse installate nella sala ricreativa, questa canzoni fa riemergere ricordi che non sapevo di aver conservato.

Forse dovrei andarmene. Forse non dovrei nemmeno stare in un posto che fingo di amare.

Ma così mi considerebbero strana, devo adattarmi, Non è questo quello che una ragazza dovrebbe fare?

"Sei da sola bambina, lo sei sempre stata.'

Un ragazzo si avvicina a me, Devon. Che vuole?
«Hey vespa» mormora sorridendomi, vespa? Mi chiamava così solo quando eravamo amici.
«Tutto ok?» gli domando confusa, continuando a ballare. Inizia a ballare come me.

«Ricordi? questa è la nostra canzone» mi sorride. Ma è pazzo? Si piazza di fronte a me, ciò rende per me impossibile ignorarlo.
«Mi ricordi per cui abbiamo chiuso la nostra amicizia? Perchè non lo ancora capito» domanda con una punta di sarcasmo.
Ok, è ubriaco.

«Perchè sei diventato uno stronzo» Sibillo acida, allontanandomi da lui. Ma continua a seguirmi «Senti Devon, hai bisogno dell'acqua. Quando sei ubriaco finisci sempre per vomitare addosso a qualcuno» Affermo seria, lui mi fissa senza sentimenti. «Quel qualcuno sei sempre tu, strano eh» mormora per poi sorridere.

«Speriamo di no questa volta» mormoro ricambiando il sorriso. Devon sarà sempre l'unico amico con cui mi sentirò a mio agio, anche se ora non ci parliamo più.

«Uhm, mi fa male ammetterlo ma hai ragione Hastings, la birra mi si sta riproponendo.» Afferma per poi andarsene, lasciandomi lì in mezzo alle altre persone. Mi sento un po' persa, ma andrò avanti anche senza di lui, abbiamo preso entrambi strade diverse, devo farmene una ragione. È stato ri-avere il mio migliore amico per due minuti.

«Av tutto ok» Maeve mi raggiunge, mentre io osservo la figura di Devon che si allontana.
«Che ti ha detto quello stronzo, sembri distrutta» Domanda quest'ultima, Maeve è una buona amica, ma non riesce a cambiare il mio umore. Non sono al massimo delle forme stasera.

«Uhm niente, stava stra-parlando ed era ubriaco» spiego roteando gli occhi. Mav annuisce, noto che il ragazzo si è messo a ballare con dei suoi amici. Quella del bagno era solo una scusa per abbandonarmi.
«Andiamo in camera? Sono esausta» Domanda lei, annuisco e ce ne andiamo. 

Prima di entrare nella nostra stanza notiamo le mie due sorelle, June ed Augustine che ridendo a crepapelle non riuscendo a reggersi in piedi.
«Tu...pensi che siano sbronze?» domanda Maeve preoccupata. «Non è che lo penso, ne sono sicura» affermo dirigendomi verso di loro,
Mav si affretta a seguirmi.

Mi sembra strano che entrambe, stasera, abbiano deciso di dimenticarsi di essere le più grandi e di bere come delle trentenni senza famiglia. Assurdo. Soprattutto dopo ieri che hanno discusso.

«Avril mi hermana» esclama June abbracciandomi, lei non mi ha mai abbracciata.
Ricambio l'abbraccio stupita, sorridendo. Augustine ride come se stesse vivendo il momento migliore della sua vita.

Mi stacco dall'abbraccio e osservo entrambe le mie sorelle e l'unica cosa che mi viene in mente è "perché?", perchè due persone così fantastiche e belle dovrebbero ridursi così?

«Ok, che succede?» Domando incrociando le braccia. «Niente Avril non ti preoccupare, vai da uno dei tuoi tanti amici» Replica Augustine, guardandomi male. «Scusami? Tu sei la più grande e ti sei ubriacata e vieni a giudicare me?» Esclamo nervosa, io non mi arrabbio facilmente, soprattutto con le mie sorelle.
Di solito sono loro ad arrabbiarsi.
«Devi farti semplicemente i cazzi tuoi, ce la puoi fare ogni tanto?» Risponde mia sorella con tono insolente.  Che nervi.

«Sì ovvio, io sono sempre quella esclusa da tutto quello che fate voi» affermo. Maeve e June ci osservano preoccupate. In questo momento non si capisce chi ha più rabbia repressa delle due.

«Come se te ne importasse qualcosa» dice quasi urlando. La osservo bene, che vuole dire?
«Cosa stai insinuando Augusta?» mormoro con espressione corrucciata.

«Sei sempre in giro Avril, non sei mai a casa. Mamma sta male e a te non te ne è mai fregato niente. Sei sempre occupata a fare casini con i tuoi amici del cazzo, ti rendi conto di come sei cambiata?» Sibilla innervosita.

Non piango più veramente da quando avevo dieci anni, ora invece cerco spingere indietro le lacrime. Come osa pensare che non mi importi niente di mamma? Mi sono immedesimata nella parte delle teenager menefreghista che ora anche le mie sorelle pensano che non mi importi di loro. Non sanno che loro sono la parte migliore della mia stupida vita?

«Sai August, Non so perché Alexa preferisca il tuo migliore amico a te, ma onestamente non sono sorpresa.» Affermo con volto addolorato, gli occhi sono completamente lucidi. Non volevo dirle questo. Non dovevo.

«Vai a fanculo Avril» Esclama arrabbiata, per poi andarsene via, cazzo.
June mi lancia uno sguardo di rimprovero per poi inseguirla.

«Avril...» sussurra Maeve, senza neanche accorgemene sento i lacrimoni scorrere sulle mie guance. «Tutto ok?» mi copro immediatamente la faccia e corro in camera.

Mi butto sul letto con la faccia sul cuscino, e piango fino ad urlare. Lascio andare tutte le lacrime che ho trattenuto per tutti questi anni.
Il problema sono sempre io. lo sono sempre stata.

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But I'll be cleaning up bottles with you on New Year's Day

𝑺𝑼𝑵𝑲𝑰𝑺𝑺𝑬𝑫, baciati dal soleWhere stories live. Discover now