13. 𝗦𝗼𝘀𝗽𝗲𝘁𝘁𝗶

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𝘚𝘰𝘮𝘦𝘥𝘢𝘺 𝘪'𝘭𝘭 𝘣𝘦 𝘧𝘢𝘭𝘭𝘪𝘯𝘨 𝘸𝘪𝘵𝘩𝘰𝘶𝘵
𝘤𝘢𝘶𝘵𝘪𝘰𝘯.
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𝘾𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐬𝐜𝐫𝐢𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐚: -folkwhoore

𝑀𝑎𝑟𝑐ℎ'𝑠 𝑝𝑜𝑣

Il telefono fa suonare la terza sveglia. stropiccio gli occhi sbuffando, mi metto seduto sul letto e mi metto a fissare il vuoto, non sapendo che fare della mia vita.

«Buongiorno principessa» Jeremiah si butta affianco a me sul letto, e fa un rutto rumoroso. Roteo gli occhi dandogli un pugno amichevole. «Sai, a volte non so proprio come fa June a sopportarti» mi lamento mentre lui si gratta il sedere con uno sguardo indifferente, faccio una smorfia schifata e mi alzo.

«Ti sei divertito ieri sera eh» mormora poi, maliziosamente. Mi osservo allo specchio, sul mio collo c'è una macchia rossa, un succhiotto, immagino. «Non mi ricordo un cazzo» spiego osservando bene la macchia.

«Oh, scommetto che Mia cugina di ricorda tutto invece» scherza lui. Mi giro di colpo.
«Jade? Stai scherzando spero» replico incredulo, osservando il suo volto sperando di notare qualche smorfia divertita.

«Tranquillo bro, Non avete fatto sesso» risponde lui, più serio che mai. Mi giro e sbuffo, esasperato. «Sai perchè l'ho fatto? cioè voglio dire... a me non piace...» domando buttandomi sul letto. Non ho mai pensato a Jade in quel modo, non ho mai pensato a lei in alcun modo.

«Non lo so March, da ubriachi si fa questo tipo di cose senza un motivo preciso.» mormora lui, notando la mia preoccupazione al riguardo. Devo riuscire a parlare con Jade.

...

«È inutile che insisti March, io non so niente. Ieri sera ero già bella incasinata di mio.» Mormora Avril. Con tono più freddo del solito. Lei è una persona espansiva o comunque sempre solare, è raro che si arrabbi. Deve essere successo qualcosa di grave, ma anche se glielo chiedessi so già che farebbe la vaga e non mi direbbe niente.

«Prova a chiederlo che ne so, a Klysha per esempio. Era molto vicina a te ieri» spiega disinteressata, scrutando attentamente il suo piatto vuoto. La colazione della mensa è buona, soprattutto per un' amante del cibo come Avril. «Klysha? Vicino a me? Av non essere ridicola. Quella mi odia» Mormoro sconsolato. Lei rotea gli occhi, prende il telefono, e salta in piedi., «Dove vai? Ti sto parlando, cazzo!» esclamo mentre la vedo pronta ad andarsene.

«May ha bisogno di me» afferma con un sorriso ingenuo, ovviamente speranzosa che io la lasci andare. «Perchè?» domando, la sua espressione diventa drammaticamente addolorata. «Non posso dirtelo.» Afferma lei,   come se la stessi sopponendo a qualche controversa tortura.

«Ma perchè in questa famiglia nessuno mi dice mai niente!» esclamo io. «Perchè hai il cazzo» afferma Avril prima di scappare via senza neanche darmi il tempo di ribattere.

Esco dalla mensa sconcertato. Una sola domanda ho in testa. Cos'è successo ieri sera? Non so se dovrei parlarne con Jade o meno, scommetto che lei è pentita quanto me. Dato che fa letteralmente parte di un gruppo che cerca di sabotare le mie sorelle da quando, tre anni?

«Maeve aspetta!» senzo urlare da una voce totalmente riconoscibile. Klysha appare correndo passando davanti a me, per poi raggiungere la sorella. Sospiro, poi prendo coraggio e la raggiungo, forse Avril ha ragione e lei era veramente vicino a me ieri sera.

«Klysha» esclamo sfiorandole la spalla, lei girata verso la sorella, intenta a parlare con lei, si volta verso di me e mi lancia un occhiata irritata. «Ciao March» risponde Maeve con tono gentile mentre sua sorella rimane a guardarmi prima di valutare se  rispondermi o meno.

«Senti, ieri sera ero leggermente ubriaca. Non farti strane idee Hastings» afferma Klysha con lo stesso tono infastidito di sempre. Incrociò le braccia, evitando completamente il contatto visivo, non mi stava nemmeno guardando in faccia.

«Di che stai parlando?» domando inclinando la testa confuso. Le due sorelle si guardano piuttosto seriamente per poi rivolgere i loro occhi a me, stranite. «Maeve posso parlare con March in privato?» la mora annuisce per poi dirigersi verso la spiaggia poco lontano.

«Non ti ricordi proprio niente eh?» borbotta Klysha incrociando le braccia, piuttosto esaurita. Si siede sul prato. Mi siedo affianco a lei, per non stare in piedi come un ebete.

Sospira, «Odio te e la tua famiglia» mormora fissando il vuoto con un espressione piena di odio, mi giro verso di lei. «Questo non chiarisce niente su quello che è successo ieri, cappuccetto rosso» mormoro sarcasticamente, lei si gira, bruciandomi con lo sguardo. Si veste quasi sempre di rosso, non c'è stata una volta in cui l'ho vista senza qualcosa di rosso addosso.

«Chiamami così di nuovo e ti brucio il cervello, Hastings» replica lei, per strofinarsi l'occhio nervosamente. «Ieri hai baciato Jade, anzi, probabilmente avete fatto anche di peggio.» Spiega osservando il suo cellulare, probabilmente per non guardarmi. Che ho fatto qualcosa con Jade si sapeva, ma che centra Klysha con tutto questo?

Prima che riesca ad aggiungere qualunque cosa si sente un urlo proveniente dalla strada che portava alla spiaggia del Sunkissed. Una Augustine preoccupata mi raggiunge velocemente.

«March, March, March questo lo devi assolutamente vedere!» La bruna ora è proprio davanti di me. Mi tira su di peso dal braccio. Vedo Klysha guardarla male, le faccio un cenno con la testa in segno di saluto che però non ricambia.

August mi trascina via fino al chiosco della spiaggia dove si trova il solo ed unico Devon Rivers, ci lanciamo un occhiata, e non una di quelle carine. «Su Hastings che c'è di così importante che ti ha fatto portare il tuo stronzo...cioè volevo dire, tuo fratello.» Mormora il ragazzo, non so neanche come abbia fatto a trovare lavoro al chiosco in primo luogo, continuo a guardarlo male.
«Stai zitto, fa vedere la foto di prima a March» afferma Augustine con tono serio.
Non è mai stata miss Arcobaleno però oggi sembra più brontolosa del solito.

Vedo Devon smontare l'intero chiosco per trovare la foto. La tira fuori e la sbatte sul balcone annoiato, per poi tornare a servire gli altri.«Comunque non so cosa ci trovate di così tanto interessante in una foto di due ragazzini risalente a più di vent'anni fa.» Mormora stranito passandosi la mano sui capelli ricci. Augustine lo zittisce guardandolo male.

Mentre guardo la foto, Il luogo dell'immagine e l'illuminazione sono molto simili a quella nel ciondolo della collana. Tuttavia nell'immagine ci sono un gruppo di ragazzi, una sembra la mamma. Sullo sfondo ci sono due ragazzine ed abbracciato alla mamma c'è l'uomo, con la stessa maglietta di quello dell'altra foto, e della stessa altezza. Mi giro verso Augustine scioccato, lei annuisce consapevole. Quello non è nostro padre.

but tonight i'm only people watching.
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𝑺𝑼𝑵𝑲𝑰𝑺𝑺𝑬𝑫, baciati dal soleOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz