9. Come on baby, light my fire

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Capitolo 9:

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Capitolo 9:

«Come on baby, light my fire»




Le note di una canzone rock spezzavano il silenzio che regnava nella villa. Erano da poco passate le nove di mattina e avevo deciso di uscire dalla mia camera, avevo passato gli ultimi due giorni sdraiata a letto. Hazel mi aveva tenuto compagnia per la maggior parte del tempo e qualche volta Ryu si era unito a noi. Avevamo passato il tempo mangiando schifezze e recuperando tutti i film horror che non avevo ancora visto. A noi tre si era aggiunto anche Bowie, che si era scusato un'infinità di volte per aver perso il controllo dell'auto e aver provocato l'incidente. Ero arrivata a minacciarlo di tirargli un pugno se non avesse smesso di scusarsi.
La cosa più importate era che nessuno dei due si fosse fatto male sul serio, io ero solo svenuta e lui si era procurato una piccola cicatrice sulla fronte e un bernoccolo.

Erano passati due giorni e l'idea di restare ancora chiusa nella mia camera mi aveva fatto venire l'orticaria, inoltre volevo parlare con Ezra.
Seguendo la musica scesi in garage e vidi una testa piena di riccioli rossi china sul cofano di un auto.
Il volume alto della musica aveva nascosto il rumore dei miei passi così quando toccai la spalla di Drew, sobbalzò facendo cadere a terra gli attrezzi che stava usando.

«Cazzo!» Imprecò.
Scoppiai a ridere. «Non volevo spaventarti!»
Drew si voltò verso di me restando in silenzio. Il suo petto fasciato da una maglietta verde militare si muoveva a ritmo del suo respiro.
Le note della canzone continuavano a riempire il silenzio che si faceva man mano più pesante.
«Ei?» Chiesi titubante. Le volte in cui avevo parlato con Drew mi era sembrato sempre allegro, mentre adesso i suoi dolci occhi verdi erano tristi. «È successo qualcosa?» Chiesi.
Non mi rispose e un secondo dopo mi ritrovai tra le sue braccia, con il volto premuto sul suo petto e il profumo di anice che mi avvolgeva.

«Perdonami, Bella Addormentata.»
Cercai di allontanarmi per guardarlo in viso ma la sua mano, immersa tra i miei capelli, mi teneva stretta a lui.
«Drew...» sussurrai.
«Shh, ascoltami per favore.» Mi strinse ancora più forte. «Non avrei mai voluto che succedesse tutto questo, mi dispiace più di quanto possa dirti a parole. Non avrei dovuto insistere con Ez per fare quella stupida gara. Se sei stata male è solo per colpa mia.»
Alzai il volto. «Non è colpa tua Drew! Non dovete sentirvi in colpa per qualcosa che non potevate sapere!»
«Ma se non avessi insistito...»

«Toglile immediatamente le mani di dosso.» La voce fredda e tagliente di Ezra sovrastò la musica.
Drew mi lasciò andare così velocemente che quasi barcollai all'indietro.
«Mi stavo solo scusando Ez» disse Drew voltandosi a guardarlo.
«Non me ne fotte un cazzo di cosa stavi facendo.»
«Ezra...» lo chiamai per farlo voltare verso di me ma lui continuava a stare sulla porta, con le braccia incrociate al petto e uno sguardo omicida puntato sul suo amico.
«Calmati, non stavamo facendo niente.»
Ezra avanzò di qualche passo. «Non devi neanche avvicinarti a lei, te l'ho già detto.»
Vidi un muscolo della mascella di Drew muoversi. «È stata lei a venire in garage. Non l'ho cercata io.»
«La cosa non cambia.»

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