Amaris è una giovane donna dal passato tormentato, intrappolata in una vita monotona. Una sera decide di andare in discoteca e la serata dedicata al divertimento più sfrenato si trasforma nell'inizio di quella che sarà la sua nuova vita. Incontra Ez...
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Capitolo 7
«I want to hide the truth»
Ezra pov.
Bella nel suo essere coraggiosa e folle.
Sin da quando i miei occhi si erano posati per la prima volta sulla sua pelle liscia e nivea, avevo capito che sarebbe stato impossibile riuscire a trattenermi. Quella sirena dalla risata roca e avvolgente era un richiamo a cui non potevo, non volevo, resistere. Il profumo di fiori di ciliegio che si portava dietro come una canto ammaliatore, era un colpo al petto ogni volta che lo sentivo nell'aria.
Sarebbe stata la mia condanna.
Nell'esatto momento in cui l'avevo vista seduta cavalcioni su quella moto il mio cuore aveva smesso di battere, probabilmente perché tutto il sangue si era concentrato in un'altra zona, più in basso. Nel giro di qualche secondo i jeans mi si erano ristretti di un paio di taglie.
Vederla seduta sulla moto di Drew mi aveva fatto impazzire perché solo l'idea che quei due erano stati così vicini l'uno all'altra mi mandava ai matti, ma quel sentimento che mi inacidiva lo stomaco io proprio non potevo permettermelo.
L'avevo persa di vista in mezzo alla gente che si divertiva a guardare le corse ma avrei scommesso la mano destra che era con Drew.
Quel cazzone avrebbe dovuto sapere quali erano i limiti da non superare e portarla qui era uno di quelli.
Sarebbe stata più sicuro restare a casa.
Mi rendevo conto che dal suo punto di vista la situazione era più confusionaria che mai, ma c'erano cose che non potevo dirle, non senza avere prove concrete dalla mia parte.
Inoltre sarei stato più tranquillo a tenerla in casa mia, lontano da qualsiasi centro abitato, finché non avessi capito chi e perché volesse rapirla.
«Ezra, che ne dici di fare una corsa?»
Hayden mi si era avvicinato senza che me ne accorgessi, troppo preso dai miei pensieri.
Quell'uccellino dalle forme sinuose mi era entrato nel cervello e non aveva intenzione di lasciarmi in pace.
Scossi la testa cercando di ritrovare il contatto con la realtà.
