Scarsi Tentativi di Evasione

40 8 5
                                    

"È arrivata la cavalleria, citrulli!" annunciò Lynette con voce rauca da vecchia alcolizzata e scostandosi i capelli lilla dalla piccola spalla nuda.

La fata svolazzò verso il basso e si posò con grazia sui ferri che trattenevano le caviglie di Meli. Infilò le braccine nella serratura e con evidente esperienza fece ruotare e cliccare i meccanismi interni fino a liberarla dai ceppi.

Basita, Meli ci mise un po' ad elaborare una domanda sensata. Si voltò verso Logan. "La perla... agisce da segnale?".

"Sì. È programmata magicamente per avvertire una persona specifica quando viene spezzata; e Lynette è il mio... contatto di sicurezza".

Guardarono la fatina al lavoro con entrambe le braccia immerse nella serratura. Clic. Clic. Clic. Clunk. Le caviglie di Meli furono liberate dal peso dei ceppi.

"Mi viene da dire che non è la prima volta che lo usi".

"Non lo è, infatti".

Lo sguardo di Meli cadde sul soldato a terra poco fuori la cella. "Che ha fatto alla guardia?".

"La polvere di fata è un discreto narcotizzante. Abbiamo meno di trenta minuti" sentenziò la fatina mentre si librava per andare ad armeggiare con le manette che intrappolavano i polsi dietro la schiena di Meli. Poi fece lo stesso con Logan. Clic. Clic. Clic. Clunk.

"Voilà. La comodità di avere un'amica fata, eh?". Con le manine sui fianchi sopra la gonna vaporosa, Lynette era il ritratto della soddisfazione.

Meli si massaggiò i polsi doloranti e aiutò Logan a mettersi in piedi. Non aveva una bella cera: era pallido e sudato.

"Riesci a camminare?" gli chiese.

Logan la guardò con la sua solita espressione di altezzoso fastidio, ma era velata di dolore e gli riuscì meno bene del solito.

"Ce la faccio".

"Che ti hanno fatto?".

"Non ha importanza".

"Logan. Siamo in una prigione sotterranea della Guardia Cittadina. Devo sapere se sei il punto debole della squadra".

Troppo spossato per essere offeso, l'ammazzamostri prese un respiro. "Posso combattere se necessario. Ma non ti nascondo che preferirei uscire da questo buco prima che si accorgano che siamo riusciti a liberarci".

Meli colse il sottinteso e si disse d'accordo. Lynette nel frattempo aveva recuperato le chiavi dalla cintura della guardia priva di sensi e le aveva fatte svolazzare fino a loro. Le usarono per uscire dalla cella. Dopo un attimo di indecisione Meli trascinò il corpo della guardia dietro le sbarre. Afferrò la lanterna a olio — avrebbe potuto usarla come arma di emergenza — e fece scattare la serratura.

"Mi sembra una buona idea" approvò Lynette mentre svolazzava imperturbabile verso il fondo del corridoio illuminandolo con il suo bagliore dorato. Meli e Logan la seguirono con la lanterna. Superata la prima porta si ritrovarono in uno stretto corridoio con una serie di porte sulla sinistra e una fila di lampade a olio sulla destra.

Il cervello di Meli correva veloce. Chi li aveva traditi? Sapeva che non era stata Dag. La conosceva da troppo tempo e non aveva un movente: nessuna somma di denaro sarebbe stata allettante a sufficienza per una che gestiva uno dei bordelli più lussuosi della capitale e indossava armi d'oro massiccio. Poteva essere stato uno dei suoi uomini? Uno dei fidatissimi che si era rivelato più volubile del previsto, magari...?

Meli scosse la testa. Non era quello il momento di arrovellarsi sulla questione. C'erano due problemi più pressanti da risolvere: primo, uscire da quel buco di merda; secondo...

Cercasi AmmazzamostriWhere stories live. Discover now