Rose Benedette e Cadaveri nei Letti

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C'erano quattrocento gradini scavati nella roccia per arrivare all'Abbazia del Roseto, uno splendido edificio eretto su una rientranza della parete verticale del monte Osau. Meli perse il conto dei gradini a circa cinquantadue, ma sia lei che l'ammazzamostri erano abituati a passi montani ben peggiori di quello, e arrivarono alla cima con un fiatone moderato e senza troppe imprecazioni.

L'Abbazia era uno splendido esempio di architettura Zoldese, con muri di pietra bianca e rosa, composta da diversi edifici eretti attorno a un piazzale-belvedere che si sporgeva nel vuoto e da cui si poteva godere di una notevole vista panoramica sulla Val di Pola, splendida e verdeggiante sotto di loro.

Si fermarono in mezzo al piazzale a riprendere fiato. Davanti a loro svettava la chiesa, con l'enorme rosone e l'alto campanile; a destra si ergevano il refettorio, il dormitorio, la foresteria e gli alloggi della Badessa, costruiti attorno ad un cortile interno racchiuso da un colonnato. Al di là, ancora più a destra, sotto la montagna, Meli sapeva che erano stati scavati i locali per i magazzini e le stalle. Rose gialle larghe come meloni decoravano ogni angolo, in grossi vasi di terracotta o in aiuole curate ai lati degli edifici.

Erano arrivati all'Abbazia del Roseto; magnifica, altera e devota nel suo incastro nella montagna.

Un frate vestito di un saio marrone si avvicinò. Un grosso crocifisso di legno gli ballonzolava sulla pancia rotonda, trattenuta a stento da una cintura di corda. Era quella la forma fisica di una vita di stenti e sacrificio? Meli strinse le labbra divertita.

"Benvenuti, gentili ospiti. Siete qui per omaggiare la Santa?" chiese loro il religioso con voce soave, posando insieme i palmi delle mani in un gesto devoto.

"Siamo qui per lo spirito. Ho scritto a Jonah due giorni fa per avvisare del nostro arrivo; lui è l'ammazzamostri" disse Meli, indicando Logan con il pollice.

L'espressione candida del religioso si disgregò alla velocità della luce. "Quel... farabutto schifoso! Quel cane!" imprecò. "Liberateci da questo supplizio e ve ne saremo eternamente grati. Vi porto dalla badessa".

Continuando a insultare lo spettro a mezza voce, il frate li guidò fuori dal piazzale. Superarono la sala rettangolare del refettorio, in cui aleggiava un vago odore di bruciato, e uscirono sul colonnato del chiostro.

Meli probabilmente si soffermò un secondo di troppo ad ammirare le pareti mosaicate del chiostro, raffiguranti diverse scene religiose, perché il frate chiese estasiato: "Conoscete la leggenda dell'abbazia?".

Logan rispose con un grugnito. Meli gli tirò una gomitata. "No, fratello. Ce la racconti" lo invitò la donna.

Il religioso, le guance ancora paonazze dal precedente scatto d'ira, si lanciò in un monologo preconfezionato che probabilmente rifilava a tutti i viandanti che passavano di là.

"Questa abbazia è dedicata alla nostra santa patrona, Santa Rosa. In questo antro scavato nella roccia, prima che qui fosse eretta l'abbazia, viveva un mostro. Un mostro con corpo di capra irto di spine, ma con ali e muso d'aquila. Il mostro per anni aveva minacciato la popolazione della valle, rapendo i bambini e uccidendo il bestiame. Ma un giorno Santa Rosa, monaca guerriera ispirata dalla Santa Entità, si arrampicò sulla montagna, combatté il mostro e lo trafisse con una lancia benedetta. Purtroppo il mostro, morendo, esplose e trafisse la povera Santa con uno dei suoi aculei. Ma il Signore, benevolente e misericordioso, era grato dell'operato della sua serva, e la trasformò in un fiore. Da qui il nome del nostro sacro ordine religioso, l'Ordine del Roseto, dedicato al coraggio della Santa, che ancora oggi vive nelle splendide rose che coltiviamo in questa abbazia".

Meli lo sapeva bene: il cortile interno che stavano aggirando era un'esplosione di fiori dai petali di colori mai visti, in piena fioritura nonostante fosse ormai fine estate. Si fermarono per un istante ad ammirare le rose. Meli si chiese se sarebbe riuscita a portare via un po' di quei fiori benedetti senza farsi notare. Logan chinò un poco il capo verso di lei. "Io ammazzo mostri tutti i giorni" borbottò "ma non c'è un ordine religioso a mio nome".

Cercasi AmmazzamostriWhere stories live. Discover now