Capitolo 10

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Da quel giorno io e il mio nuovo amico Alden passammo quasi tutte le notti insieme, un po' come Poppy e Rune (di Dammi Mille Baci) ma non come fidanzati. Giocavamo, ridevamo, parlavamo, e facevamo molte altre cose.
Dopo un po' di tempo raccontai tutto a Irina: "Iri, abbiamo un n o v i t à" le dissi come se fossi un robot che comunica qualcosa.
"Davvero? Che strano..."
"Mi sono fatta un nuovo amico!"
"Tu? Un <amico>? E chi, Thor Odinson?"
"E dai smettila! Dico sul serio! È Alden..."
Essendo in video chiamata, le vidi sputare l'acqua che aveva appena bevuto.
"Come scusa?" Chiese scioccata.
"Alden. Alden Wright. Della 5ªG."
"E, lui sa che siete amici? O è come l'ultima volta alle medie con Kit?" Sbuffai e le confessai che quasi tutte le notti, ormai, le passavamo insieme.
"Maeve... questo rafforza il mio pensiero..."
"Senti. Una volta per tutte. Dillo chiaramente."
"Che è innamorato di te."
"Be. Meglio così. Tanto... forse anch'io...". Mi scordai totalmente che Irina capiva i miei silenzi.
"E TU NON MI HAI DETTO NIENTE? Ma è una cosa fantastica!". Si. Irina è abbastanza bipolare.
Le raccontai un po' di più e poi chiudemmo la chiamata.
Quella notte che lo aspettavo, come tutte le altre, non venne. Chiamai Irina, anche se stava dormendo, e le chiesi, secondo lei, quale potesse essere il motivo. Mi prese per pazza e mi consiglió di chiedergli il perché il giorno dopo a scuola.
Non lo vidi.
Erano sempre a parlare di lui, anche se non c'era. Ed ero un po' gelosa.
Passarono le notti e i giorni e lui continuava a non venire.
Lo sognai in ogni modo. Arrabbiato, felice, triste, innamorato (di me), annoiato, calmo e in tutte queste era molto, MOLTO attraente.

A scuola ci fu un progetto dove si riunivano tutti gli studenti della scuola obbligatoriamente. Almeno lì ci doveva essere no? No. Non c'era.
Ad un certo punto, quando non riuscivo più a sopportare gli squittii delle mie compagne, presi Ezra per un braccio e lo portai per i corridoi, fino al bagno delle ragazze dove si trovava Jo.
"Jo, Ezra, mi dovete aiutare."
"May potresti spiegarmi cosa..."
Io e Jo dicemmo in sintonia "Alden."
"Alden? Wright?"
"Si lui. Problemi?". Jo sapeva che Ezra era il mio migliore amico, ma non era a conoscenza che io non avevo minimamente comunicato a Ezra che mi piacesse Alden.
"No no. Ovvio che no. Ma... cosa c'entra?"
"Senti Ezra... può darsi che i miei sentimenti verso i suoi confronti siano cambiati da quella volta che venni a casa tua..."
"Siiiii" scoppió egli di gioia.
"Ma è una cosa fantastica! Comunque, che sta succedendo?"
"Esatto May, dicci...". I miei due amici erano molto curiosi dei fatti miei.
"Quasi ogni notte ci vediamo. Ieri notte non è venuto. L'altro ieri nemmeno. E neanche tutti i giorni di questo mese. Non viene a scuola e non mi risponde ai messaggi."
"Magari è partito, o sta male" disse Ezra. Si capisce la differenza nell'intuire le cose tra maschi e femmine, vero?
"Mi ha detto che mi avrebbe scritto se non fosse venuto e che se stava male ci chiamavamo e se fosse partito mi avrebbe mandato delle foto."
"Oh voi maschi..." disse infine Josephine.
"Okay, scusatemi. Ma la mia vera domanda è: ma questo legame così stretto tra voi due?"
"Lascia stare".
"Fidati, sta notte tornerà. Se non tornerà oggi, verrà entro la fine di questo mese."
"Mi fido di te, Jo" dissi in modo scoraggiato.
"Ora possiamo to..."
"Tornare? Ma sei impazzito? Qui io e Maeve dobbiamo parlare di faccende serie..." disse facendomi l'occhiolino. Lui tornó alla <riunione>, così, io e Jo , rimanemmo a parlare.

Quella notte ebbi per la testa solo Alden. Non che non lo avessi tutti i giorni, ma quella sera in modo particolare. Ricordai quando scoprimmo di avere la passione per i film, serie, libri e cartoni in comune, e io gli chiesi se avesse letto il Fabbricante di Lacrime (Erin Doom), Dammi Mille Baci (Tillie Cole), Love me Love me (Stefania S.) e lui li aveva letti tutti, più volte.
Pensai di scrivergli una lettera, che non gli avrei mai spedito, che recitava così:
"Caro Alden Wright. Tutte queste notti, la tua mancanza, si è fatta sentire. I nostri giochi, le nostre risate, i nostri pianti per i film...
Di te, vorrei sapere che stai bene, che sei al sicuro, anche se non sei con me. Tu per me sei tutto. Mi basterebbero delle tue carezze per vivere. Esse e nient'altro: perché io sono innamorata di te. Prima ti odiavo, peggio di come odio Lionel, o Thanos. Ma ora, ti amo come Dante Alighieri amava Bice Portinari, o come Francesco Petrarca amava Laura.
Nella mia testa ci sono solo quelle parole in codice che mi dicesti dopo lo spettacolo di Dante. E in più, quello che non mi permette di ragionare, il pensiero che non mi permette di seguire le lezioni e non mi fa capire quello che mi dice la gente, sei tu. Il mio primo Vero amore, dopo quelli dei film e libri ovviamente.
Spero, con tutto il mio cuore che questo amore non rimanga inappagato come quello di Petrarca.
Esaudisci i miei desideri. Dimmi cosa diavolo significavano quelle lettere e dimmi che stai bene."
Non riuscii a continuare quella lettera. Quel pezzo di carta fu bagnato da una mia lacrima e subito dopo, posto all'interno del mio cassetto segreto a cui nessuno aveva accesso se non io.
Siccome erano solo le 2:00, che per me significavano tipo le 21:30 delle persone normali, andai a fare una doccia per poi andare a letto. Con i miei pantaloncini e la mia maglietta nera larga, andai lentamente verso il mio letto, depressa di non vedere Alden nemmeno quella notte.
Quando stavo per entrare in fase R.E.M., *toc-toc*
Oh mio dio. Era lui!
Con tutta la felicità del mondo, mi avvicinai ai piedi del letto per aprire la finestra e lui era lì.
Non gli diedi il tempo di entrare, che le mie braccia si fiondarono intorno alla sua pancia, per abbracciarlo.
Lui rimase abbastanza stranito per quel gesto che non era da me, quindi rimase fermo per qualche secondo per poi abbracciarmi calorosamente.
"May, perché piangi?" Mi chiese in modo dolce, guardando il mio sorriso e togliendomi una lacrima dalla guancia. "Sei tornato..." risposi.
Mi abbracció più forte di prima. "Torneró sempre da te, piccola ribelle." E io strinsi ancora più forte, come se fossi una bambina spaventata che trova riparo tra le braccia della sua mamma. A quel punto, lui lasciò la presa e mi incoraggió a mettere un po' di musica. Ci buttammo sul mio letto sfaticati e io mi girai verso di lui chiedendogli: "Perché continui a parlarmi? Mi piace stare a casa, odio la confusione, indosso le felpe larghe e odio i vestitini attillati. Sono una perenne bambina e sono diversa dalle altre...". Non che a me, me ne fregasse qualcosa che fossi diversa dalle altre ragazze, ma di solito, ai ragazzi come lui, non piacevano le ragazze come me. Invece di rispondermi come mi sarei aspettata, mi disse: "Bene. Adesso elencami i tuoi difetti." E il mio cuore esplose. Guardando verso il soffitto buio con le stelline pensai:
"Amami come
Edward ama Bella
Ross ama Rachel
William ama Elizabeth
Joker ama Harley
Ron ama Hermione.
Amami come questi ragazzi amano le loro ragazze. Fa che il nostro amore sia vero e puro come il loro."
In quel momento, mi sentivo gli occhi lucidi e il cuore che mi batteva all'impazzata, così, cominciai a respirare con la bocca.
C'era qualcosa che spingeva sulla mia guancia. Qualcosa di caldo, dolce e... girai subito gli occhi, e mi accorsi che le labbra di Alden erano appiccicate alla mia guancia: "No, ti ameró molto di più" disse.
A quel punto, non riuscii più a trattenermi e gli afferrai i capelli dalla nuca e lo avvicinai alla mia bocca fino a che, le sue labbra non si posizionarono sulle mie.

Ma come devo fare...Where stories live. Discover now