Capitolo 4

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Il giorno dopo quell'accaduto, oltre a formulare ogni modo possibile per trovare un senso a quelle parole, andai al centro commerciale dove aveva appena aperto un nuova, grande e fornitissima libreria.
Non mi feci due domande ed entrai ad occhi chiusi.
Il mio paradiso. Cercai tra i lunghi scaffali tutti i libri che
non trovavo in altre librerie o che nelle app non erano interi e li trovai tutti. Purtroppo mia madre mi obbligó a sceglierne uno solo e quindi tra la varia scelta di Fantasy, Giallo, Storico e Romance di tutti i generi immaginabili, decisi un Enemies to Lovers (i protagonisti all'inizio si odiano e alla fine si fidanzano. È un tipo di Romance).
Appena arrivata a casa non mi tolsi nemmeno le scarpe: entrai nella stanza viola con tutti i poster delle mie band preferite e foto disposte in modo diverso sui muri e mi buttai sul letto a leggere. Mi ricordai dopo un bel po' di tempo che il giorno dopo dovevamo portare l'autorizzazione per il pernottamento e io, tra Ezra, libri e quelle lettere in codice, mi scordai di dirlo ai miei genitori.
"Mamma, domani... dovrei portare un'autorizzazione..."
"Certo amore, te la stampo subito. Per cosa è?"
"Per un pernottamento"
"E me lo dici solo ora? Ma è una cosa bellissima!!".
La prese più che bene.

Mentre stavamo andando in bus Irina non la vidi.
Ho visto solo che se n'era andata con quella Demetria, così che potesse avere pure lei un po' di attenzioni da parte dei ragazzi, perché ne ha bisogno e poi lei è innamorata di tre o quattro ragazzi della scuola.
Mi ritrovai seduta da sola in quel bus per andare in aereoporto; il posto accanto a me era vuoto.
"Ragazzi qui c'è qualcuno da solo? Perché c'è un certo Alden Wright della 5ªG che è rimasto solo e non ci sono più posti". Ma seriamente? Lo fanno apposta?
Sempre lui, che lo odio, accanto a me, perché tanto prima o poi avrebbero scoperto che ero io l'unica sola sul tutto il bus.
"Vediamo, ah ecco!" Mi trovarono.
"Wright mettiti pure accanto a Anderson così fate amicizia". Amicizia? Per fortuna lui, come me, non mi voleva stare accanto così chiese se poteva stare in piedi ma le prof lo obbligarono a stare accanto a me.

"Perché mi guardi? Ti piaccio?" Mi disse dopo un po' di tempo alla partenza. In realtà lo guardavo da tanto tempo perché mi ero bloccata a causa della stanchezza. Dovetti dire una scusa al volo perché non sarei mai stata credibile con la verità. "In realtà ti sto immaginando prendere fuoco".
"Sei così simpatica con tutti o solo con me?"
"Siamo ad un interrogatorio? Ora muto e non guardarmi." Gli dissi un po' scorbutica.
Appena arrivati in aereo mi misi accanto ad Ezra per capire di cosa mi volesse parlare quel giorno prima nel messaggio ma lui non me lo disse sempre a causa delle troppe persone, così mi misi a leggere il mio nuovissimo libro.

Appena atterrati incrociai di nuovo il verme ma non ci parlammo, solo uno sguardo fugace.
Nel bus per andare in hotel mi ritrovai accanto a lui in piedi e man mano che entravano persone ci stringevamo sempre di più. Mi irritó si, ma...
Lasciamo stare.

Ma come devo fare...Where stories live. Discover now