Capitolo 8

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Il giorno dopo quella sera in cui avevo fatto quel bellissimo sogno, in classe non riuscii a seguire. Io già di mio non seguivo per noia o per disinteresse, ma quel giorno fu diverso: sentivo il cuore che batteva all'impazzata, gli occhi lucidi e la mente piena da qualcosa.
"Prof posso andare in bagno?" chiesi nell'ora di tecnologia.
"Certo Anderson, tanto già non segui." Lei era la mia prof preferita, infatti non capii il motivo di quell'atteggiamento perché, dopotutto, dovevo ammettere che ero la sua cocca. Quando uscii dalla classe lanciandole un'occhiataccia, la prof si avvicinó e mi disse che dopo mi doveva chiedere una cosa.
Nei corridoi, sperai di incontrare Alden perché lo incontravo sempre quando lo odiavo e ogni volta ci trovavamo faccia a faccia: perché non avrei dovuto incontrarlo anche quando lo amavo? O meglio, ero innamorata persa di lui?

#SPAZIOAUTRICE
~Ragazzi so che siete abbastanza sorpresi di questo cambiamento improvviso (che Maeve è <<innamorata persa>> di Alden), ma era proprio questo il mio obiettivo. Quindi tranquilli, sta andando tutto come dovrebbe andare e non mi sono scordata di scrivere nessun passaggio che magari fa capire il motivo di quest'amore improvviso.
Del resto, l'amore non avvisa~

Appena arrivata di fronte al bagno, sentii dei passi rumorosi che si avvicinavano al bagno dei ragazzi ed ero pronta alla solita ramanzina dei ragazzi <<sei troppo carina>> o alle cavolate varie o addirittura ai giochetti: <<senti, siccome ho il telefono nuovo, che ne dici di scrivermi il tuo numero così mi aiuti?>>. È per questo che odiavo i ragazzi. Okay, corteggiare è una cosa carina per gli altri, ma per me no.
Oh no.
Non era un ragazzo coglione pronto a corteggiarmi con i suoi giochetti.
Era Alden. Bello con la sua altezza, le sue spalle larghe e i muscoli che aveva sotto la maglietta si potevano solo immaginare...
Guardava fuori dalla finestra dei corridoi mentre io mi bloccai a guardarlo estasiata. Appena spostó il viso verso di me, scrollai un po' la testa per ritornare alla vita reale ma appena quegli occhi ambrati si puntarono proprio sui miei verdi, sgattagliolai nel bagno delle ragazze che distava da me 2 metri. La signorina Josephine, la bidella di origini francesi, che era mia amica, mi guardó male siccome non mi fermai, come al solito, a parlare con lei ma fuggii subito in bagno.
Lei era una detective adolescenziale. Capiva ogni mio movimento e mi aiutava nel mio intento. Solitamente ero contenta di questo ma non sperai che mi capisse in quel momento... perché, per il bagno dei ragazzi, la destinazione di Alden, si passava per quello delle femmine. Dalla porta chiusa del bagno delle ragazze, sbirciai dalla porta socchiusa per capire quando il ragazzo divino passasse, così da uscire e parlare con Jo o a correre per i corridoi senza paura di essere beccata. Ma lo vidi fermarsi proprio davanti alla porta delle ragazze. Oh cazzo. Jo...
"Ciao... non mi hai ancora detto il tuo nome. Hai qualcosa da raccontarmi?"
"Ciao... Alden e comunque no, non ho nulla da dirti Josephine". Un attimo. Alden conosceva Jo? Jo conosceva Alden?
"Bene, allora vai via." Gli disse Josephine.
Appena fece quello che gli aveva detto la bidella io uscii subito dal bagno e mi misi a parlare con Josephine "Jo, ma..." non mi fece finire la frase.
"Voi due state proprio bene insieme. Poi secondo me ricambia i sentimenti..." sussurró. Mannaggia. Riusciva seriamente a capire tutto. La guardai scioccata e nel frattempo, vedendo l'orario dall'orologio, vidi che mancavano 5 minuti alla fine della lezione di tecnologia e quindi me ne andai da lì basita.
Arrivata in classe la campanella suonó e la prof mi disse in privato, in modo che nessuno la potesse sentire: "Senti Maeve, ma a te piace qualcuno della scuola?"
Ma tutte le donne di quell'età riuscivano a carpire le emozioni di noi studentesse?
"Perché me lo chiede?" Le chiesi.
"Non si risponde ad una domanda con un'altra domanda"
"Be... si ma non le posso dire chi..."
"Va bene dai. Almeno mi sono tolta questo pensiero dalla testa". Si incamminò verso la porta e con faccia soddisfatta, salutó i compagni.
Quella notte mi addormentai più tardi del solito avendo questo pensiero per la testa: <io non ho mai baciato, nemmeno a stampo, una persona di sesso opposto che non sia della mia famiglia. Quindi il primo bacio che darò, oltre a essere il primo bacio VERO che darò, sarà il primo anche della mia vita...>. È normale che mi faccio questi film mentali di notte?
*toc-toc*. Di nuovo quella notte bussarono alla finestra. Mi sedetti sul letto e questa volta vidi qualcosa che sfuggiva velocemente. Non riuscii ad identificare cosa precisamente. Forse un'ala, un ciuffo di capelli (che mi sembrava abbastanza improbabile siccome nessuno mi cagava) o qualcos'altro. Mi affacciai dalla finestra per vedere se l'individuo misterioso fosse sotto l'albero della mia finestra. Nulla. Era troppo veloce.
Fatto sta che dovevo scoprire, A TUTTI I COSTI, cos'era quel coso veloce che di notte bussava alla mia finestra.

Ma come devo fare...Where stories live. Discover now