19) too many changes

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ELIZABETH


'Per ora resterai qui, andando avanti ti spiegheranno tutto' Parla mio padre, del quale non so nemmeno il nome, indicando i ragazzi intorno a me.

Sbarro gli occhi. Restare qui? Oh cazzo.

'Harry accompagnala' Dice per poi avvicinarsi a me. Da qui studio meglio i suoi occhi, che precisamente sono color nocciola, ossia esternamente marroni, che vanno verso l'interno schiarendosi, prendendo un color verde chiaro. Mi scruta dall'alto e da questo sguardo riesco a percepire tutto l'odio che prova nei mie confronti.

Passiamo vari secondi così, con lui come se volesse uccidermi da un momento all'altro. Fin quando apre bocca 'A presto cara figlia' Mi saluta con un sorriso talmente maligno che una scarica di brividi attraversa il mio corpo, poi sparisce da qualche parte, con anche l'altro uomo.

Mi mordo la lingua, perchè sono sul punto di richiamarlo e chiedergli tutte le domande che mi frullano in testa in questo momento. Ma resto in silenzio, non essendo sicura di voler sapere le risposte.

Appena mio padre se ne va gli altri spezzano il cerchio e si rilassano, compresa io. Non c'è più tensione nell'aria.

Perchè mi odia così tanto? Io non sono come la mamma.

Harry chiude gli occhi e sospira, non vorrebbe accompagnarmi, ma deve farlo, perché da quel poco che ho capito questi stronzi di merda sono sotto il comando di mio padre, e devono rispettarlo.

Harry non mi degna nemmeno di uno sguardo, senza dire nulla si incammina non so dove, ed io lo seguo, non potendo far altro.

Non mi piace la sensazione che ho addosso, mi sento sotto gli occhi di troppe persone ed in pericolo.

Inizio ad osservare meglio il luogo in cui mi trovo, la struttura è totalmente diversa dall'esterno.

'Questa dove ci troviamo ora è la sala più grande di tutto l'edificio, ed anche quella principale' Parla finalmente Harry, che però continua a non guardarmi.

Si passa molto spesso le mani nei suoi capelli blu, che non passano di certo inosservati. Non so come possano luccicare anche con questa poca luce.

'Quello è il nostro ring...' Mi volto verso la direzione che indica il suo dito, ed effettivamente c'è un vero e proprio ring.

E' un ring moderno, costituito da una piattaforma rialzata quadrata, di coloro rosso, con un palo ad ogni angolo. Quattro corde sono attaccate ai pali e tirate sotto tensione con tenditori per formare il confine dell'area di gara, ossia gli angoli.

Corrugo la fronte mentre lo osservo, fino a quando qualcos'altro attira la mia attenzione.

"Sono dei bersagli quelli?" Chiedo io. In lontananza alla mia destra si trovano dei cartoni di dimensioni umane, che infatti raffigurano delle persone, con dei cerchi segnati al di sopra.

'Sì...' Risponde semplicemente quello che credevo fosse mio amico.

Che cazzo ci fanno con un ring e dei bersagli? Quante altre stronzate ci saranno dentro questo posto?

'Harry' Sentiamo una voce d'un tratto, che ci fa sobbalzare e girare verso di essa. Dietro di noi scorgiamo la figura di Edward.

'L'accompagno io, te va pure a rilassarti' Continua deciso il ragazzo tatuato 'Sei sicuro?' Balbetta Harry 'Ha dato a me il compito di farlo'.

'Mi prendo tutte le responsabilità io, va' tranquillo' Edward da una pacca sulla spalla al ragazzo dai capelli blu, che fa per andarsene, ma prima finalmente, si gira e mi guarda.

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