16) the last match

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RICCARDO
4 ore prima.


Non lo so.
Non lo so come mi sento.
Non lo so se giocare questa cazzo di partita.
Non lo so se dovrei correre dal mio migliore amico e fregarmene di tutto il resto.

Ma ormai Elizabeth ha scelto per me, e devo rispettare tale scelta.

'Ho bisogno che ti concentri sulla partita, chiaro?' Mi scuote Jonathan 'Non pensare a niente, pensa solo alla finale. Devi dimenticarti del resto, anche se difficile' Annuisco alle sue parole, anche se la mia testa è altrove.

Se non dovesse davvero farcela?

Il mio allenatore mi da una pacca sulla spalla, mentre asciugo le lacrime agli occhi. 'Raggiungiamo gli altri' Dice poi.

Mattia non ha mai fatto del male a nessuno, perché gli accade tutto questo? Non se lo merita.

Torno a riscaldarmi insieme agli altri miei compagni, molti dei quali mi chiedono cosa io abbia, ma rispondo semplicemente scuotendo la testa, come a dire che non voglio parlarne.

-
Sta per iniziare la finale. Ho l'ansia a mille.

Sento qualcuno poggiarmi una mano sulla spalla, mi volto, e riconosco immediatamente il viso angelico di Halle.

'Come stai?' Mi chiede soltanto. È visibilmente scossa, il suo sguardo è vuoto e ha un volto triste.

'Non preoccuparti' Le rispondo 'Te?' Le domando poi.

Halle è una mia cara amica, le voglio un bene dell'anima e ormai la conosco troppo bene, capisco quando qualcosa non va.
Gesticola freneticamente, stuzzicando i suoi capelli ricci sempre con più frequenza.

'Va tutto bene' Risponde lei, mentendo. Infatti le rivolgo uno sguardo penoso, come a dirle 'So che non stai bene'.

Lei lo capisce e tira un sospiro.
'Sono in ansia per Mattia' Confessa.

Lei e Mattia sono stati fidanzati, in primo liceo. A differenza di molte altre la loro era una relazione sana e duratura, infatti sono stati insieme circa un anno.

'È normale, anche te ci sei molto legata a lui. Avete condiviso dei momenti sinceri e puri insieme, che ti resteranno per tutta la vita' Provo a rincuorarla, anche se, in questo momento mi sento davvero inutile.

'Si... hai ragione. Quando eravamo fidanzati facevamo molti discorsi sul futuro, come qualsiasi altra coppia d'altronde. Fantasticavamo tantissimo sulla casa in cui saremmo andati a convivere, o sui nomi che avremmo dato ai nostri figli' Un ampio sorriso malinconico si fa strada sulle sue labbra, mentre i suoi occhi si fanno sempre più lucidi 'Invece adesso...forse lui tra poco nemmeno ci sarà più e-e non mi sembra lontanamente possibile...' Inizia poi a piangere lentamente, l'unica cosa che faccio è abbracciarla, perché non esistono parole che la possano far stare meglio in questo momento.

'Non voglio che lui muoia' Mormora tra un singhiozzo e un altro.

Ti capisco, nemmeno io lo voglio.

Restiamo abbracciati l'uno con l'altro per qualche minuto, fino a quando è ora di entrare in campo.

Ci stacchiamo e le lascio un dolce bacio sulla fronte.
'Andrà tutto bene' Dico più a me che a lei.

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