2.

306 9 0
                                    

ELIZABETH


Riconosco subito il volto di Riccardo, gli regalo un enorme sorriso d'incoraggiamento e applaudo assieme al resto del pubblico.

Nel mentre cerco con gli occhi questo Edward di cui poco fa mi parlava Matthew, e inquadro subito chi sia, l'unico che non conosco della squadra. È riccio, i suoi capelli sono scuri, da lontano però non capisco se sono marroni o addirittura neri, mentre i suoi occhi mi sembrano marroni, è tra i più alti della squadra ed è abbastanza muscoloso. Ma una cosa che mi colpisce molto sono i numerosi tatuaggi che ricoprono il suo corpo.

La partita inizia, e mando un primo messaggio a Mattia, in cui lo avviso del fischio d'inizio e che gli scriverò a partita terminata, mentre poi Steven insiste di mandargli una nostra foto, e così faccio, e lui ride alle nostre facce buffe con la linguaccia, scrivendoci 'Vorrei poter esserci anche io con voi' E subito mi rattristo, pensando che è già tanto che lui ci sia ancora.


-
I primi venti minuti della partita procedono calmi, ma piano piano le cose iniziano a scaldarsi, e osservo molto Edward, e noto che è davvero bravo e anche affascinante.
Louis, della squadra avversaria, vedo che provoca molto Riccardo, e vorrei davvero prenderlo a pugni, perché il mio migliore amico non ha fatto nulla di male.

Louis è il mio ex ragazzo, ed ora ci odiamo a morte.

Ci sono stata insieme l'estate scorsa, ma poi a settembre ho scoperto che mi ha tradita, non una, ma ben due volte. Ci ho chiuso appena sono venuta a conoscenza dell'accaduto, ma lui ha continuato a cercarmi, minacciandomi e piano piano la situazione è diventata sempre più grave.
È intervenuta la polizia, quando Louis si era precipitato per l'ennesima volta a casa mia, e come sempre abbiamo litigato, ma quel giorno era molto più furioso, ero terrorizzato, ma non mollavo, gli ho sempre fatto comodo a lui, ero come un cane tenuto al guinzaglio, perché la mia famiglia è una delle più ricche, perciò quando mi ha persa ha capito che non avrebbe avuto la stessa riconoscenza di prima.
Di quel giorno ricordo solo gli urli, la paura, lui che prende un vaso, io che sanguino, le lacrime e il buio.

Torno alla realtà quando vedo proprio che Louis da un calcio sul polpaccio destro a Riccardo, stronzo, sa che il mio amico si era infortunato proprio su quel punto.
Senza pensarci troppo mi alzo e grido 'Ma che cazzo fai! Non toccarlo' Mentre Steven mi afferra e mi dice di stare calma e di non peggiorare la situazione, ma tanto ormai mi ha bella che sentita, e ne ho la conferma quando Louis fa un sorriso maligno, squallido, pauroso, puntato verso di me, ma noto anche che Edward mi sta guardando e ride sotto i baffi, forse per la scenata che ho fatto?

Nel secondo tempo la squadra avversaria, di Camarillo, segna, ma riusciamo a pareggiare grazie a Samuel, un ragazzo molto semplice, quel tipo in gamba con cui ti senti subito a tuo agio.

A cinque minuti dalla fine della partita Edward si avvicina molto all'area di gol e...'Si cazzo!' Urlo alzandomi in piedi, Steven e Matthew fanno lo stesso.

Edward ha fatto gol! Tutti i compagni esultano e gli corrono incontro, lui sorride e si gira, mi guarda per un attimo e io ricambio. Non lo conosco ma è come se tra noi ci fosse già una grande connessione.

L'arbitro qualche minuto dopo fischia la fine della partita e tutti gioiamo, hanno giocato molto bene devo dire.

Mi affretto a prendere il cellulare e mando un messaggio a Mattia, 'Hanno vinto! Ce l'hanno fatta' E subito dopo ne mando un altro ad Halle, comunicandogli la stessa cosa.
Ora grazie a questa vittoria andranno a Los Angeles, per un torneo, ma non so molto a riguardo, mi aveva soltanto accennato qualcosa Riccardo.

heal the soul Where stories live. Discover now