9) control feelings and emotions

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ELIZABETH


Sono passati un paio di giorni ormai dall'accaduto. Mi sono venuti a trovare un po' tutti: Riccardo, Halle, i ragazzi della squadra, Steve prima che partisse...e persino Harry.

Anche Mattia mi ha fatto compagnia in videochiamata.
Uno rinchiuso in casa per una malattia, e l'altra in una stanza d'ospedale a causa di ragazzi con problemi della gestione della rabbia. Ma fa ridere no?

Inizialmente quando sono arrivata questa stanza d'ospedale era davvero triste, e anche se ci devo stare per non molto tempo, ho deciso di addobbarla un po'.

Al centro c'è il mio lettino, sopra il quale ho attaccato una lavagna in sughero per appiccicarci varie foto, che mi ricordano momenti felici.

Infine ho appeso un quadretto che mi aveva fatto Mattia. La sua passione, oltre al calcio, era dipingere. Raffigura me e lui da bambini, in uno dei nostri momenti più puri.

'Pensi che la nostra amicizia durerà per sempre?' Chiedo al mio migliore amico dai capelli rossi.

'Certo! Come questa casa sull'albero, durerà per sempre, perché è il nostro posto sicuro' Mi dice gesticolando.

La nostra casetta sull'albero, passiamo qui la maggior parte del tempo. La costruì suo padre appena ci conoscemmo, nel giardino di casa mia, e da quel momento non potevamo farne a meno di stare qui dentro.

'E se uno dei due se ne andrà? Magari con la scuola ci divideremo' Gli chiedo, un po' preoccupata dalla sua risposta.

'Anche se un giorno ci divideremo, resteremo lo stesso uniti, e ti prometto che questo non accadrà. Come farei io senza di te?' Ammette scherzosamente melodrammatico. E io rido.

'Poi, quando avrai bisogno di me ed io per qualche stupido motivo non ci sarò, vieni qui, al nostro posto, e aspettami, che prima o poi arriverò' Conclude infine, ed io lo abbraccio.

Piccola Elizabeth, come vorrei dirti che non sarà affatto la scuola a dividervi, ma qualcos'altro di ben più grande e doloroso.

Ma torniamo a noi.

Edward? Non si è più fatto vedere da quella sera. Me l'aspettavo, ma ci sono rimasta comunque un po' male.

A mia mamma mi sono limitata a mandarle un messaggio di ciò che è successo, spiegandole che ora però sto bene...mi ha lasciato il visualizzato. È sempre la solita.
Credo che a volte si dimentichi persino di avere
una figlia.

Quand'ero piccola avevamo un bel rapporto, mi aiutava sempre quando stavo male. Ma poi crescendo, ci siamo separate.
Io ho iniziato a stare più fuori che dentro casa, e lei ha iniziato a frequentarsi con vari uomini, di cui non ricordo un singolo nome.

Ci evitiamo. Io dormo spesso fuori casa: da Riccardo, Mattia o Halle. Lei uguale. Mentre le poche volte che ci incontriamo ci limitiamo a guardarci, senza dire nulla.

A me va bene così. Sono cresciuta con un solo genitore, quindi che differenza fa non averne nemmeno uno?

Anche quando cercavo di scappare da Louis non mi ha aiutata, gliel'ho sempre nascosto, fino a quando un giorno ho deciso di parlagliene. L'unica cosa che ha saputo dirmi è che sarebbe passata, prima o poi. Era un suo comportamento, lo faceva perché mi amava, 'Devi capirlo' Diceva.

Alla fine la partita non l'hanno rimandata, perché non c'è tempo, e così hanno vinto i miei amici, 1 a 0. Che botta di culo, in altre circostanze sarebbero finiti nei casini.

Nel mentre ieri c'è stata un'altra partita del torneo, tra Northbridge-Chatsworth, vinta dalla prima squadra.

In questi giorni mi faccio più schifo del solito, e non è solo un calo di autostima, perché vedermi così per me significa riniziare quel grande loop.

heal the soul Where stories live. Discover now