4) she looks so fragile...

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EDWARD


Mentre fumo fuori dall'autogrill non faccio altro che pensare ai miei amici.
Sono qui da un paio di giorni e già mi mancano, ma presto li rivedrò.

Non devo dimenticarmi il motivo per cui sono qui.
E non devo assolutamente dimenticarmi tutto ciò che verrà dopo.

Ad un certo punto vedo una figura correre fuori dall'autogrill, e poi ad un tratto si immobilizza, si guarda le mani e... si gira intorno.
Ho sempre pensato che Elizabeth sia pazza. Rido guardandola mentre ruota su se stessa e lentamente mi avvicino, per godermi meglio quella scena pietosa.

Aspetta, sta per cadere?
Oh cazzo.

E se le fosse successo qualcosa?
Magari l'hanno drogata.

Aumento il passo e vado verso di lei.

'Elizabeth' La chiamo, ma sembra che nemmeno mi abbia sentito.

Sta per piangere?

E poi, mi accorgo che sta tremando, e capisco subito che sta avendo una crisi d'ansia.

La prendo in braccio e lei mormora qualche frase, ma non l'ascolto. L'unico mio pensiero adesso è farla calmare.

Salgo assieme a lei sull'autobus e la metto sul posto accanto al mio.

'Elizabeth' Sussurro il suo nome 'Apri gli occhi' Le accarezzo il viso, e non posso negare che è davvero bella.

Poco dopo apre gli occhi, ma è spaventata.
'Stai tranquilla, non voglio farti male' Prendo la bottiglietta d'acqua e l'aiuto a bere.
'Respira' È come se volesse parlarmi, ma dalla sua bocca non esce alcun suono.

Le sue mani non smettono di tremare, perciò gliele prendo entrambe con la mia mano sinistra, mentre con l'altra continuo ad accarezzarle delicatamente il viso.

'Ascoltami' Le dico dopo qualche secondo 'Per calmarti devi ascoltare la mia voce'.

''Sai...' Sospiro, non posso credere a cosa sto per dirle, ma per non so quale motivo, sento il bisogno di parlargliene.

'Quando avevo circa dieci anni i miei genitori si sono separati' Continuo ad accarezzarle la guancia.

'Ho sempre pensato che la causa del divorzio sia stato io, o almeno papà mi diceva che fosse così, diceva che da quando sono nato, loro hanno smesso di amarsi' Bisbiglio lentamente e riprendo fiato.

'Mi ricordo ancora quel giorno davanti all'avvocato, quando dovevo scegliere tra mamma e papà' Vedo il suo respiro piano piano farsi sempre più regolare.

' <<È una cosa surreale non posso scegliere>>, dicevo ai miei genitori, ma loro non capivano, mi dicevano che quella fosse la cosa giusta' La guardo negli occhi, quanto cazzo sono belli.

Sicuramente una delle tante cose che mi ha colpito maggiormente di lei, sono i suoi occhi. Uno azzurro come l'oceano, con qualche sfumatura persino di verde chiaro, e l'altro rispecchia esattamente i colori autunnali: marrone, di molte tonalità, dal più scuro al più chiaro, e il giallo.

'Alla fine scelsi mamma, non so nemmeno per quale motivo, ma scelsi lei. E tutt'ora vivo con mia madre' Da così vicino riesco a notare che Elizabeth ha persino qualche lentiggine. Non mi fanno impazzire, ma sul suo volto sembrano qualcosa di unico, vorrei sfiorarle una ad una, e non smettere mai di ammirarle.

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